A Gerusalemme aperta la causa di beatificazione di suor Maria della Trinità

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“Il 25 giugno 1942 moriva a Gerusalemme, all’età di 41 anni, la Serva di Dio Maria della Trinità (al secolo: Louisa Jaques), monaca professa dell’Ordine di Santa Chiara. Nata in Sudafrica in seno ad una famiglia missionaria protestante e cresciuta in Svizzera, la Serva di Dio abbracciò la fede cattolica dopo un lungo cammino. A 25 anni, nel cuore della giovinezza, visse una profonda crisi esistenziale e di fede, che culminò nella notte della conversione: nella sua disperazione entrarono la luce e un’attrattiva irresistibile per il chiostro. Attirata dal mistero dell’Eucaristia, ricevette il battesimo nella Chiesa cattolica il 19 marzo 1928”.

Con questa lettera ai fedeli il patriarca di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, venerdì 29 novembre (memoria liturgica di tutti i santi della famiglia francescana) ha aperto la causa di beatificazione di suor Maria della Trinità, offre una breve descrizione della sua vita: “Dopo innumerevoli tentativi vocazionali, la provvidenza la condusse a 37 anni nel monastero delle clarisse di Gerusalemme, dove Dio l’attendeva per unirla più strettamente al mistero della sua Pasqua.

Nei travagli, nella malattia e nelle sofferenze della vita, la Serva di Dio fu spinta alla ricerca della verità e del vero amore, vincendo il male con il bene, imparando ad ascoltare la voce di Dio. Senza far rumore, si donò senza riserve nella preghiera, nell’adorazione e nella carità fraterna, tendendo con tutte le forze all’unità dei cristiani, implorando il dono della pace. L’8 dicembre 1941 si offrì vittima a Gesù Eucaristia e pochi mesi dopo morì serenamente, lasciando dietro di sé una luminosa testimonianza di vita cristiana”.

Inoltre il patriarca di Gerusalemme nell’editto si è rivolto ai fedeli, affinché essi possano offrire notizie sulla Serva di Dio: “Essendo andata vieppiù aumentando, col passare degli anni, la sua fama di santità ed essendo stato formalmente richiesto di dare inizio alla Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio, nel portarne a conoscenza la Comunità ecclesiale, invitiamo tutti e singoli i fedeli a comunicarci direttamente o a far pervenire al Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (Latin Patriarchate Road, P.O.B 14152, Jerusalem 9114101 – chancellery@lpj.org) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità della detta Serva di Dio”.

Ed ha specificato anche le modalità: “Dovendosi, inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lei attribuiti, ordiniamo, col presente Editto, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla Curia del Patriarcato qualsiasi scritto, che abbia come autore la Serva di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa. Ricordiamo che col nome di scritti non s’intendono soltanto le opere stampate, che peraltro sono già state raccolte, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altra scrittura privata della Serva di Dio. Coloro che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata”.

Quindi il patriarca di Gerusalemme ha accolto ‘con grande gioia’ la richiesta delle Sorelle Povere di Santa Chiara di Gerusalemme di avviare il processo di canonizzazione di suor Maria della Trinità, che per quattro anni (1938-1942) ha fatto parte di quella comunità. Dopo aver reso noti i passaggi formali che hanno portato all’apertura della causa, il patriarca chiede ai fedeli di “accompagnare con la preghiera questo nuovo dono, che siamo certi porterà frutto non solo alla Chiesa di Gerusalemme ma anche a tutta la Chiesa universale”.

La fama di santità di suor Maria della Trinità si è diffusa nel mondo grazie alla pubblicazione del ‘Colloquio interiore’, che è un testo spirituale ancora letto e meditato in molte parti del mondo, facendo capire il motivo per cui la tomba di suor Maria della Trinità a Gerusalemme sia meta di gruppi di pellegrini che chiedono di poterla vedere, per sostarvi in preghiera, nei loro viaggi in Terra Santa.

Nella prefazione al testo del ‘Colloquio Interiore’ il teologo Hans Urs von Balthasar ha messo in risalto la sua spiritualità: “Il suo tema fondamentale è quello dell’ascolto interiore della voce del Signore. Questo ascolto è l’atto centrale della contemplazione cristiana e biblica, all’opposto di qualsiasi altra, che sia neoplatonica od asiatica. Per Gesù la parola biblica da cui ‘dipendono tutta la Legge ed i Profeti’ è lo ‘Shemà Israel’ che significa ‘Ascolta Israele’.

Dio infatti, l’Assoluto, è una Persona libera che si comunica e ci partecipa la sua volontà. Questa, che deve essere compresa, non è iscritta in anticipo nell’essenza costitutiva della creatura, in modo che quest’ultima, con una riflessione ‘trascendentale’ su se stessa, potrebbe arrivare ad una vera relazione con Dio… E’ il Cristo, mediatore tra noi ed il Padre, che effonde lo Spirito Santo nelle anime e che vive in noi come parola operante della Sapienza di Dio; è Lui che vuole e deve essere ascoltato. Per rendersene capace il cristiano deve fare silenzio in sé. Così Luisa Jaques se l’è sentita chiedere diverse volte”.       

Ecco il motivo per cui il francescano Sylvère Van den Broeck, suo padre spirituale e confessore, ha incominciato da subito a raccogliere testimonianze e informazioni riguardo alla vita di suor Maria della Trinità. Morto precocemente, nel 1949, la sua opera è stata portata avanti da altri padri francescani: tra questi, padre Alain-Marie Duboin è riuscito a completare il racconto autobiografico della vocazione.

All’inizio degli anni ’90, padre Raphael Bonanno, Vice-Postulatore della Custodia di Terra Santa, si è occupato dell’iter canonico per aprire la Causa, ma senza iniziarla. Il suo successore, padre Sabino de Sandoli, ha visitato i luoghi in cui Louisa Jaques ha vissuto, pubblicando anche un dépliant con la preghiera per ottenere la beatificazione.

Nel 2013 ci sono stati i primi contatti tra clarisse di Gerusalemme e padre Gianni Califano, postulatore generale dell’Ordine dei Frati Minori. A dicembre 2022 la comunità delle clarisse di Gerusalemme, sollecitate da più parti, ha espresso al postulatore generale ‘il desiderio di prendere in mano seriamente e ufficialmente la Causa’. Nell’estate 2023 la comunità si è costituita ‘parte attrice’ (promotrice e sostenitrice) della Causa, affidando l’incarico di postulatore a padre Califano.

Il 2 febbraio 2024 il Postulatore ha nominato come Vice-Postulatore fr Ulise Zarza, della Custodia di Terra Santa. Il 19 marzo ha firmato il Supplex Libellus (la petizione per chiedere l’apertura della causa), che è stato consegnato al Patriarca. Il Dicastero delle Causa dei Santi ha confermato l’approvazione dell’apertura del Processo di canonizzazione il 14 ottobre 2024 e l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha unanimemente votato a favore il 29 ottobre.

Infine nella lettera alla diocesi che accompagna l’editto, il patriarca latino di Gerusalemme ha spiegato che il Dicastero delle Cause dei santi ha dato il nulla osta all’apertura del processo di canonizzazione: “Chiedo ai vescovi e ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai consacrati e alle consacrate, a tutto il popolo di Dio della nostra Diocesi del Patriarcato latino di Gerusalemme di accompagnare con la preghiera questo nuovo dono, che siamo certi porterà frutto non solo alla Chiesa di Gerusalemme, ma anche a tutta la Chiesa universale. Possa l’intercessione di suor Maria della Trinità aiutare il nostro cammino per la pace e la riconciliazione in questa Terra Santa che lei ha tanto amato”.

(Foto: Monastero Clarisse di Gerusalemme)

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