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Per un giubileo veramente cattolico

La Porta santa è stata aperta e così anche il Giubileo ordinario del 2025 in cui un ruolo non secondario avranno i mezzi di comunicazione. Ora aprendo l’edizione in lingua italiana del sito ufficiale, ossia www.iubileum2025.va, la notizia in home page è ‘Acutis e Frassati santi nel Giubileo della Speranza: i riti il 27 aprile e il 3 agosto’.
Due canonizzazioni che certamente saranno momenti fortemente caratterizzanti il Giubileo visto anche il loro abbinamento con il l’incontro degli adolescenti per il primo e quello dei giovani per il secondo. Non c’è che da rallegrarsi, ma pure da augurarsi che nella medesima celebrazione siano elevati anche altri alla gloria degli altari se si vuole efficacemente proporre un modello esemplare ai partecipanti e mostrare la dimensione cattolica, ossia universale della Chiesa.
Così accanto al milanese Carlo Acutis potrebbe essere canonizzata la beata Laura Vicuña nata in Cile nel 1891, successivamente con la famiglia emigrata in Argentina dove muore nel 1904; venne beatificata da Giovanni Paolo II nel 1988. Ed assieme al torinese Piergiorgio Frassati ben apparirebbero ad esempio i congolesi Isidore Bakaja (1887-1909) beatificato nel 1994 e suor Maria Clementina Anuarite Nengapeta (1939-1964) da Giovanni Paolo II beatificata nel 1985.
Nulla vieta di aggiungere altri rappresentanti di ulteriori territori e culture. Certo questo comporta il problema della necessità di un ulteriore miracolo perché alla beatificazione faccia seguito la canonizzazione, ma si sa che il Papa può derogare a tale esigenza come ha fatto per il beato Giovanni XXIII così da poter procedere il 27 aprile 2014 al riconoscimento canonico della sua santità assieme a quella di Giovanni Paolo II.
In questo modo anche gli incontri degli adolescenti come quello dei giovani diverrebbero realmente momenti ecclesiali e non solo di singole categorie. Infatti, scorrendo il programma generale si vedono i grandi appuntamenti caratterizzati dalla convocazione di singole categorie quali i diaconi oppure le confraternite, i vescovi o i disabili e così via.
Tuttavia se si vuole vivere e mostrare la dimensione ecclesiale di ogni ministero e vocazione da privilegiare sono i pellegrinaggi delle comunità ecclesiali in cui camminano assieme tutti i membri dai sacerdoti agli sposi, dai giovani al vescovo, dai malati agli adolescenti.
In questo modo si evita anche che qualche categoria si percepisca esclusa (ad esempio il popolo non poco numeroso delle persone vedove) ma vi sia la reale inclusione ecclesiale fondata in Gesù Cristo di un popolo pellegrinante tra le prove della vita e le consolazioni del Signore.
(Tratto da Settimana News)
A Gerusalemme aperta la causa di beatificazione di suor Maria della Trinità

“Il 25 giugno 1942 moriva a Gerusalemme, all’età di 41 anni, la Serva di Dio Maria della Trinità (al secolo: Louisa Jaques), monaca professa dell’Ordine di Santa Chiara. Nata in Sudafrica in seno ad una famiglia missionaria protestante e cresciuta in Svizzera, la Serva di Dio abbracciò la fede cattolica dopo un lungo cammino. A 25 anni, nel cuore della giovinezza, visse una profonda crisi esistenziale e di fede, che culminò nella notte della conversione: nella sua disperazione entrarono la luce e un’attrattiva irresistibile per il chiostro. Attirata dal mistero dell’Eucaristia, ricevette il battesimo nella Chiesa cattolica il 19 marzo 1928”.
Con questa lettera ai fedeli il patriarca di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, venerdì 29 novembre (memoria liturgica di tutti i santi della famiglia francescana) ha aperto la causa di beatificazione di suor Maria della Trinità, offre una breve descrizione della sua vita: “Dopo innumerevoli tentativi vocazionali, la provvidenza la condusse a 37 anni nel monastero delle clarisse di Gerusalemme, dove Dio l’attendeva per unirla più strettamente al mistero della sua Pasqua.
Nei travagli, nella malattia e nelle sofferenze della vita, la Serva di Dio fu spinta alla ricerca della verità e del vero amore, vincendo il male con il bene, imparando ad ascoltare la voce di Dio. Senza far rumore, si donò senza riserve nella preghiera, nell’adorazione e nella carità fraterna, tendendo con tutte le forze all’unità dei cristiani, implorando il dono della pace. L’8 dicembre 1941 si offrì vittima a Gesù Eucaristia e pochi mesi dopo morì serenamente, lasciando dietro di sé una luminosa testimonianza di vita cristiana”.
Inoltre il patriarca di Gerusalemme nell’editto si è rivolto ai fedeli, affinché essi possano offrire notizie sulla Serva di Dio: “Essendo andata vieppiù aumentando, col passare degli anni, la sua fama di santità ed essendo stato formalmente richiesto di dare inizio alla Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio, nel portarne a conoscenza la Comunità ecclesiale, invitiamo tutti e singoli i fedeli a comunicarci direttamente o a far pervenire al Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (Latin Patriarchate Road, P.O.B 14152, Jerusalem 9114101 – chancellery@lpj.org) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità della detta Serva di Dio”.
Ed ha specificato anche le modalità: “Dovendosi, inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lei attribuiti, ordiniamo, col presente Editto, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla Curia del Patriarcato qualsiasi scritto, che abbia come autore la Serva di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa. Ricordiamo che col nome di scritti non s’intendono soltanto le opere stampate, che peraltro sono già state raccolte, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altra scrittura privata della Serva di Dio. Coloro che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata”.
Quindi il patriarca di Gerusalemme ha accolto ‘con grande gioia’ la richiesta delle Sorelle Povere di Santa Chiara di Gerusalemme di avviare il processo di canonizzazione di suor Maria della Trinità, che per quattro anni (1938-1942) ha fatto parte di quella comunità. Dopo aver reso noti i passaggi formali che hanno portato all’apertura della causa, il patriarca chiede ai fedeli di “accompagnare con la preghiera questo nuovo dono, che siamo certi porterà frutto non solo alla Chiesa di Gerusalemme ma anche a tutta la Chiesa universale”.
La fama di santità di suor Maria della Trinità si è diffusa nel mondo grazie alla pubblicazione del ‘Colloquio interiore’, che è un testo spirituale ancora letto e meditato in molte parti del mondo, facendo capire il motivo per cui la tomba di suor Maria della Trinità a Gerusalemme sia meta di gruppi di pellegrini che chiedono di poterla vedere, per sostarvi in preghiera, nei loro viaggi in Terra Santa.
Nella prefazione al testo del ‘Colloquio Interiore’ il teologo Hans Urs von Balthasar ha messo in risalto la sua spiritualità: “Il suo tema fondamentale è quello dell’ascolto interiore della voce del Signore. Questo ascolto è l’atto centrale della contemplazione cristiana e biblica, all’opposto di qualsiasi altra, che sia neoplatonica od asiatica. Per Gesù la parola biblica da cui ‘dipendono tutta la Legge ed i Profeti’ è lo ‘Shemà Israel’ che significa ‘Ascolta Israele’.
Dio infatti, l’Assoluto, è una Persona libera che si comunica e ci partecipa la sua volontà. Questa, che deve essere compresa, non è iscritta in anticipo nell’essenza costitutiva della creatura, in modo che quest’ultima, con una riflessione ‘trascendentale’ su se stessa, potrebbe arrivare ad una vera relazione con Dio… E’ il Cristo, mediatore tra noi ed il Padre, che effonde lo Spirito Santo nelle anime e che vive in noi come parola operante della Sapienza di Dio; è Lui che vuole e deve essere ascoltato. Per rendersene capace il cristiano deve fare silenzio in sé. Così Luisa Jaques se l’è sentita chiedere diverse volte”.
Ecco il motivo per cui il francescano Sylvère Van den Broeck, suo padre spirituale e confessore, ha incominciato da subito a raccogliere testimonianze e informazioni riguardo alla vita di suor Maria della Trinità. Morto precocemente, nel 1949, la sua opera è stata portata avanti da altri padri francescani: tra questi, padre Alain-Marie Duboin è riuscito a completare il racconto autobiografico della vocazione.
All’inizio degli anni ’90, padre Raphael Bonanno, Vice-Postulatore della Custodia di Terra Santa, si è occupato dell’iter canonico per aprire la Causa, ma senza iniziarla. Il suo successore, padre Sabino de Sandoli, ha visitato i luoghi in cui Louisa Jaques ha vissuto, pubblicando anche un dépliant con la preghiera per ottenere la beatificazione.
Nel 2013 ci sono stati i primi contatti tra clarisse di Gerusalemme e padre Gianni Califano, postulatore generale dell’Ordine dei Frati Minori. A dicembre 2022 la comunità delle clarisse di Gerusalemme, sollecitate da più parti, ha espresso al postulatore generale ‘il desiderio di prendere in mano seriamente e ufficialmente la Causa’. Nell’estate 2023 la comunità si è costituita ‘parte attrice’ (promotrice e sostenitrice) della Causa, affidando l’incarico di postulatore a padre Califano.
Il 2 febbraio 2024 il Postulatore ha nominato come Vice-Postulatore fr Ulise Zarza, della Custodia di Terra Santa. Il 19 marzo ha firmato il Supplex Libellus (la petizione per chiedere l’apertura della causa), che è stato consegnato al Patriarca. Il Dicastero delle Causa dei Santi ha confermato l’approvazione dell’apertura del Processo di canonizzazione il 14 ottobre 2024 e l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha unanimemente votato a favore il 29 ottobre.
Infine nella lettera alla diocesi che accompagna l’editto, il patriarca latino di Gerusalemme ha spiegato che il Dicastero delle Cause dei santi ha dato il nulla osta all’apertura del processo di canonizzazione: “Chiedo ai vescovi e ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai consacrati e alle consacrate, a tutto il popolo di Dio della nostra Diocesi del Patriarcato latino di Gerusalemme di accompagnare con la preghiera questo nuovo dono, che siamo certi porterà frutto non solo alla Chiesa di Gerusalemme, ma anche a tutta la Chiesa universale. Possa l’intercessione di suor Maria della Trinità aiutare il nostro cammino per la pace e la riconciliazione in questa Terra Santa che lei ha tanto amato”.
(Foto: Monastero Clarisse di Gerusalemme)
Madre Martinez beata per la cura delle madri e dei figli

Domenica 25 giugno nella diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca è stata beatificata di madre Elisa Martinez, fondatrice dell’Istituto ‘Figlie di Santa Maria di Leuca’ con la celebrazione presieduta dal card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, alla presenza della bambina miracolata per intercessione della beata con i suoi genitori, originari di Loreto (Ancona): il miracolo della bambina è consistito nella sua guarigione quand’era ancora nel seno materno da ‘trombosi e occlusione completa calcificata dell’arteria ombelicale sinistra fetale con esteso infarto placentare e plurifocali alterazioni dei villi come da ipossiemia’.
Il Vescovo Pasotto racconta Demetre da Tiflis e le missioni francescane

“…Et udito Cadì questo, mandò incontenente degli offiziali per loro; gli quali furono così raccolti dinanzi da lui; cioè, fue Frate Thomaso da Tolentino de la Marcha, Frate Iacopo da Padova, Frate Demedre (dalla Georgia), el quale era laico et sapea quelle lingue, et Frate Pietro da Siena. Et rimase Frate Pietro da Siena a casa per guardare le cose, et gli altri a quello Cadì andorono. Et essendo dinanzi da Cadì, quegli con loro cominciò di disputare de la fé nostra: et disputando così quegli non fedeli con gli nostri fedeli, dicevano che Cristo era solamente uomo et non Dio: et dicendo questo, quello Frate Thomaso provava per vere ragioni et argomenti, Christo esser vero Dio et huomo; et intanto avea confusi quelli Saracini, che non sapeano et non poteano dire lo contrario…
Nasce l’associazione Amici di Denise Cascasi

L’associazione aiuterà la famiglia e la chiesa nel processo della beatificazione di Denise Cascasi. Sì, mi guarderete strano, ma da Denise io ho avuto delle grazie. Sono io la testimone per voi. Credeteci. Sapete che non racconto storie. Non le racconterei mai su un argomento del genere. La prima grazia, quella che ricordo meglio perché incredibile, è quella in cui ho affrontato un viaggio affidandomi Chiara Badano e Denise Cascasi.
A Santa Maria di Leuca si apre l’inchiesta diocesana della causa di beatificazione del card. Agustoni

Nella serata di sabato 19 novembre, a Leuca nella Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, mons. Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, presiederà la sessione di apertura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Card. Gilberto Agustoni, Prefetto Emerito del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Il card. Sandri invita gli armeni a non dimenticare Mechitar

Fino al 15 luglio scorso a Venezia presso il Monastero Abbaziale di San Lazzaro degli Armeni si è svolta l’Assemblea Generale della Congregazione Armena Mechitarista, convocata e presieduta da mons. Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, a cui ha partecipato anche il prefetto del Dicastero Orientale, card. Leonardo Sandri, che in tal modo ha voluto confermare la premura e l’attenzione della Santa Sede per i monaci mechitaristi, custodi e depositari di un patrimonio spirituale e culturale tanto prezioso per l’intero popolo armeno.
Papa Francesco indica ai neocatemunali la via missionaria

Ricevendo gli aderenti al Cammino Neocatecumenale papa Francesco ha ricordato loro il compito della missione. Il Cammino Neocatecumenale è ‘a servizio dei Vescovi e dei Parroci come itinerario di riscoperta del battesimo e della formazione permanente della fede’ ed è proposto ai fedeli che desiderano ravvivare nella loro vita la ricchezza dell’iniziazione cristiana.
Pace, Economia, Giustizia oggi nel pensiero di Giuseppe Toniolo

In occasione del decimo anno della Beatificazione di Giuseppe Toniolo (29/04/2012 – 29/04/2022), allo scopo di stimolare, soprattutto nei giovani, l’impegno per lo studio e l’approfondimento del pensiero sociale cattolico e del magistero pontificio, la Fondazione Nazionale di Studi Tonioliani – Campania, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, la Rete delle associazioni ‘Giuseppe Toniolo’ (le Fondazioni: Studi Tonioliani Campania, Guida alla Cultura, T. & L. De Beaumont Bonelli; le Associazioni: Ad Alta Voce, AMCI Sezione Diocesana di Nola, Arcobaleno, CAMPANIA Bellezza del Creato, La Fontana del Villaggio, Missione del Cuore Immacolato di Maria, MCL Unione Provinciale di Napoli, Prometeo, UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) Campania e Napoli; le Pro Loco di: San Vitaliano e Villaricca), del Liceo dell’Arte e della Comunicazione ‘G. de Chirico’ di Torre Annunziata e il patrocinio, dell’Arcidiocesi di Napoli, dell’Azione Cattolica Regione Campania e della Diocesana di Napoli, ACLI Napoli, AMCI Regione Campania, Centro di Cultura e Studi Giuseppe Toniolo di Torino – Amici dell’Università Cattolica, CISL Campania, Forum delle associazioni Sociosanitarie, UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) Campania, organizza il convegno Pace, Economia, Giustizia oggi nel pensiero di Giuseppe Toniolo.
L’evento è l’occasione per promuovere il pensiero di Giuseppe Toniolo, sposo e padre, professore universitario di economia che offre l’esempio di come un cristiano è chiamato a vivere la propria fede in famiglia, nella professione, nella società civile e a servire l’annuncio del Vangelo nella Chiesa e nel mondo attraverso lo studio e l’applicazione della dottrina della Chiesa nella dimensione sociale, economica e politica.
Il convegno, valido anche per la Formazione continua dei Giornalisti, si tiene a Napoli venerdì 29 aprile 2022 dalle ore 9,30 alle ore 13,30 nell’Ipogeo della Basilica ‘Incoronata Madre del Buon Consiglio’ in Via Capodimonte, 13. E’ obbligatorio indossare la mascherina FFP2. Diretta streaming dell’evento sulla pagina Facebook della Fondazione di Studi Tonioliani Campania.
La Chiesa ha due nuove beate

“Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! E’ tutto un dono su cui il Donatore’ può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora”.