Papa Francesco ai ‘diaconi della bellezza’: siate cantori dell’armonia

Stamane papa Francesco ha ricevuto nella Biblioteca apostolica una delegazione dell’associazione francese ‘Diaconie de la beauté’, nata in Francia nel 2012, che a Roma celebra il decimo anniversario dei ‘Festival’, promossi annualmente dalla stessa associazione, sottolineando l’importanza della bellezza per la salvezza del mondo, riflettendo sulle tre dimensioni fondamentali:
“La prima dimensione è quella spirituale. La vostra vocazione è quella di aiutare gli artisti a creare un ponte tra cielo e terra. Volete risvegliare in loro la ricerca della verità, siano essi musicisti, poeti o cantanti, pittori, architetti o registi, scultori, attori o ballerini o altro ancora. Perché la bellezza ci invita a un modo diverso di stare al mondo. Si tratta di contemplazione… Credere in Dio non può che incoraggiare a creatura a superare sé stessa, a proiettarsi nella vita divina attraverso l’ispirazione artistica”.
La seconda caratteristica è quella di instaurare un dialogo tra gli artisti e la Chiesa: “La seconda dimensione (con un francesismo nella parola) la chiamiamo evenemenziale. L’associazione ‘Diaconia della bellezza’ aiuta gli artisti a riannodare un dialogo fruttuoso con la Chiesa, attraverso incontri, spettacoli, concerti, rappresentazioni. E’ un modo per voi di rendere visibile la prossimità della Chiesa agli artisti entrando in dialogo con la loro cultura e la loro vita, che siano credenti o no”.
La terza dimensione riguarda la realizzazione di case, che il papa chiama ‘residenziale’: “Grazie al vostro fecondo apostolato, la vostra opera si moltiplica con la realizzazione di case di artisti nel mondo. La vita di un artista è spesso segnata dalla solitudine, a volte da depressione e grande sofferenza interiore. La vostra sfida è di far emergere la bellezza che è nascosta in lui o in lei, perché a sua volta diventi apostolo di questa bellezza che genera speranza e sete di felicità. Una missione che contribuisce a valorizzare la dignità dell’artista che non si sente rifiutato, incompreso, emarginato ed escluso”.
Quello del papa è stato un invito concreto ad essere ‘cantori dell’armonia’ nel mondo lacerato dalle guerre: “Fratelli e sorelle, vi esorto ad essere cantori dell’armonia tra i popoli, cantori di armonia tra le culture e le religioni. La nostra umanità è scossa da violenze di ogni sorta, dalle guerre, dalle crisi sociali. In questo contesto, abbiamo bisogno di uomini e donne capaci di farci sognare un mondo diverso, un mondo bello. Fate sognare le persone, perché aspirino a una vita in pienezza!”
Ma ha assegnato loro anche un ulteriore compito, che è quello dell’armonia tra uomo ed ambiente per una ‘casa comune’: “Inoltre, oggi è urgente per noi ricreare l’armonia tra l’uomo e l’ambiente. Le grandi crisi climatiche ci impongono di rivedere le nostre abitudini e i nostri comportamenti. E l’arte è un mezzo molto potente per trasmettere il messaggio della bellezza della natura… La cultura della bellezza ci rimette sempre in movimento. Incontrare la bellezza di Dio ci permette di ripartire, di ricominciare, nel cammino verso società più umane e più fraterne”.
(Foto: Santa Sede)