‘Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando’: quando Dio ti prende sul serio

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Oggi, cari lettori, vorrei offrirvi una testimonianza. Vorrei raccontare una delle tante meraviglie che il Signore ha fatto per me. Ne stavo facendo memoria, proprio in questi giorni, e ho pensato che fosse bello condividere con voi la mia gratitudine. Sono passati sette anni esatti dall’uscita del mio primo romanzo, ‘Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando’ (Mimep Docete, 2016).

Ero una ragazzina di 21/22 anni (non si offendano le donne di 22 anni se io, guardandomi indietro, mi rivedo ragazzina a quell’età), quando, tastiera alla mano, ho iniziato a scrivere questo libro.

Avevo da poco incontrato il Signore sul serio e sentivo forte, dentro di me, il desiderio di raccontare che la vita ha senso, che la vita è piena, che la vita è bella se nel cuore abbiamo Gesù. Non mi bastava averlo conosciuto io, volevo che tutti lo conoscessero. E non perché avessi chissà quale tornaconto, ma perché sentivo che quell’amore non era solo per me.

Si sa, pubblicare un libro non è semplice. Come avrei fatto? Chi lo avrebbe voluto? Non lo sapevo, ma non mi preoccupavo di questo: io avevo un messaggio di speranza da dare e mi preoccupavo solo di questo. “Il resto vi verrà datò in aggiunta”, promette Gesù nel Vangelo. Al come, insomma, avrebbe pensato Lui.

E così è stato. Terminato il libro, ho pregato che finisse nelle mani di chi poteva averne bisogno. Non mi importava che fosse un best-seller, non mi importava che circolasse il mio nome, volevo solo che tanti giovani scoraggiati ritrovassero fiducia in sé stessi, nella vita, in Dio.

Conoscevo una suora che faceva parte di una Casa Editrice e così, quasi per gioco, le ho dato il mio testo. Lei mi ha detto che erano interessati alla pubblicazione. Che gioia! Sapevo che si trattava di un piccolo editore e che di certo non significava arrivare a molte persone, ma ero grata e felice di avere quella possibilità. E poi, sapevo bene che Gesù agisce così: parte da realtà umili.

Non le disprezza, anzi, le ammira. Gesù ha iniziato a predicare in Galilea, che era una periferia, e si è servito di alcuni pescatori per fondare la sua Chiesa. La semplicità, la piccolezza, il nascondimento: lo stile di Gesù. La vanità non è cosa sua. E io, coi miei limiti, volevo seguire le sue orme: farmi piccola e iniziare il mio cammino senza alcuna pretesa.

Il primo anno il libro vendette pochissimo. E con ‘pochissimo’ voglio dire davvero ‘pochissimo’. Il romanzo arrivò quasi solo ai miei amici e conoscenti. Fu una delusione, lo ammetto, ma sapevo che Dio era fedele. Se mi aveva messo nel cuore il desiderio di scrivere per fare del bene, i frutti si sarebbero visti.

Pregavo che quel libro potesse finire, magari, in mano a qualcuno che si occupava di amore di coppia, di affettività, in qualche corso sull’amore… o qualcosa di simile, visto che nel libro si trattava il tema dell’amore tra fidanzati, si affrontavano problemi legati alla sessualità e si cercava di mostrare che il sesso senza amore non dà gioia.

Beh, fu proprio così! L’anno dopo, due ragazzi che tengono un corso itinerante per l’Italia sulla castità e sull’affettività, trovarono ‘per caso’ il mio libro. Nella copertina, infatti, il protagonista tiene in mano una rosa. E la rosa è anche l’immagine simbolo del loro corso: ognuno di noi, dicono, è prezioso e fragile come una rosa, per questo va custodito e amato.

Lo acquistarono solo per curiosità, ne rimasero colpiti. Da sei anni, il libro sta facendo il giro d’Italia insieme a loro, è arrivato tra le mani di centinaia di ragazzi e spesso mi inoltrano messaggi dei giovani (che quando li leggo piango, davvero!).

Ecco, volevo solo testimoniare la fedeltà del Signore. Il mio libro non è diventato best-seller, e nemmeno volevo questo, non ha raggiunto le vette delle classifiche, ma ha raggiunto dei cuori. Una ragazza ha lasciato il suo ragazzo dopo averlo letto perché ha capito che nella vita… o l’amore vero o nulla! Un giovane si è riavvicinato ai sacramenti, una ragazza ha messo in discussione la sua relazione ed è cresciuta con il suo fidanzato, una mamma che ha perso una figlia ha sentito pace, per la prima volta, leggendo quel libro…

Non è un libro conosciuto, ma è arrivato nelle mani giuste. Questa è la spettacolarità di Dio. Il male fa rumore, il bene no, ma c’è. Se affiniamo la vista e ci mettiamo in ascolto col cuore, lo vedremo. Lo sentiremo… Io l’ho visto, l’ho sentito. E ringrazio Dio per le sue opere!

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