Papa Francesco alla Fondazione Ratzinger: la sua opera teologica è feconda

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“Tutti sentiamo la presenza spirituale e l’accompagnamento del Papa emerito nella preghiera per la Chiesa intera. Ma questa occasione è importante per riaffermare che anche il contributo della sua opera teologica e più in generale del suo pensiero continua ad essere fecondo e operante”: sono le prime parole del discorso pronunciato da papa Francesco nell’udienza concessa alla Fondazione Vaticana ‘Joseph Ratzinger-Benedetto XVI’ per il conferimento del Premio Ratzinger, giunto alla sua XII^ edizione.

Con il prestigioso riconoscimento sono stati insigniti quest’anno il biblista francese p. Michel Fédou, e il giurista ebreo prof. Joseph Halevi Horowitz Weiler. Il prof. Michel Fédou, sacerdote gesuita, è nato a Lione, in Francia, nel 1952. Dal 1987 è professore di Teologia dogmatica e di Patristica al Centre Sèvres dei gesuiti a Parigi; è stato poi decano della Facoltà teologica e presidente dello stesso Centro. E’ membro dei consigli di diverse associazioni teologiche e commissioni di dialogo ecumenico con i luterani e gli ortodossi.

Il prof. Joseph H. H. Weiler è nato nel 1951 a Johannesburg, in Sudafrica. E’ professore di Diritto in numerose università e istituti di studi giuridici negli Stati Uniti (New York, Harvard) ma anche in Gran Bretagna e in varie parti del mondo. E’ stato presidente dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze. E’ autore di molte opere di diritto costituzionale, internazionale, europeo e sui diritti umani. Di religione ebraica, è noto per aver difeso l’Italia presso la Corte di giustizia europea nella causa sul crocifisso nelle scuole. Ha ricevuto una laurea honoris causa dalla Catholic University of America.

Nel suo saluto al papa, padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger, ha rilevato che “in forza della nostra missione, continuiamo a ispirarci al pensiero e agli orientamenti di Benedetto XVI, non per restare legati al passato, ma per dimostrarne la fecondità per il cammino della Chiesa nel contesto della cultura e dei problemi del nostro tempo… 

E’ un servizio che si vuole inserire positivamente nella dinamica che caratterizza il Suo attuale pontificato, contribuendo alla continua riforma della Chiesa nella scia del Concilio Vaticano II, della cui apertura abbiamo recentemente ricordato il 60° anniversario”.

Nel discorso alla fondazione papa Francesco ha evidenziato l’amore del papa emerito per la Chiesa: “Abbiamo recentemente commemorato il 60° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Come sappiamo, Benedetto XVI vi ha partecipato personalmente come esperto e ha avuto un ruolo importante nella genesi di alcuni documenti; e poi è stato chiamato a guidare la comunità ecclesiale nella sua attuazione, sia al fianco di san Giovanni Paolo II, sia come pastore della Chiesa universale.

Egli ci ha aiutato a leggere i documenti conciliari in profondità, proponendoci una ‘ermeneutica della riforma e della continuità’. Ancora molto recentemente ha voluto evidenziare come il Concilio eserciti in modo durevole la sua funzione cruciale, poiché ci ha dato gli orientamenti necessari per riformulare la questione centrale della natura e della missione della Chiesa nel nostro tempo”.

Riferendosi alla pubblicazione dell’Opera Omnia del papa emerito papa Francesco ha sottolineato il contributo della Fondazione per uno sguardo verso il futuro: “In questa prospettiva si colloca il servizio della Fondazione vaticana ‘Joseph Ratzinger – Benedetto XVI’, nella convinzione che il suo magistero e il suo pensiero non sono diretti verso il passato, ma sono fecondi per il futuro, per l’attuazione del Concilio e per il dialogo fra la Chiesa e il mondo di oggi, nei campi più attuali e dibattuti, come l’ecologia integrale, i diritti umani, l’incontro fra le diverse culture.

Colgo questa occasione per incoraggiare anche la collaborazione con le Fondazioni vaticane intitolate al ‘Beato Giovanni Paolo I’ e a ‘San Giovanni Paolo II’, cosicché la memoria e la vitalità del messaggio di questi tre Pontefici siano promosse in unione di intenti nella comunità ecclesiale”.

Con questa edizione, diventano 26 le personalità che hanno ricevuto il Premio Ratzinger dal 2011 ad oggi, provenienti da 16 diversi Paesi: Germania (7), Francia (4), Italia (2), Australia, Brasile, Burkina Faso, Canada, Estonia, Grecia, Inghilterra, Libano, Polonia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera. I premiati non sono solo cattolici, ma anche appartenenti ad altre confessioni cristiane: un anglicano, un luterano, due ortodossi e adesso anche uno di religione ebraica.

(Foto: Fondazione Ratzinger)

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