I cattolici aumentano in Africa ed Asia, diminuiscono in Europa

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Dal 2018, nel mondo, si contano 16.000.000 cattolici in più: è quanto si evince dal dato che emerge dall’Annuario Pontificio 2021 e dall’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2019, curati dall’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa, pubblicati dalla Tipografia Vaticana.

Quindi sono 1.345.000.000 i cattolici registrati alla fine del 2019, pari al 17,7% della popolazione mondiale: l’analisi geografica delle variazioni nel biennio 2018-2019 mostra un aumento del 3,4% in Africa, dell’1,3% in Asia, dell’1,1% in Oceania e dello 0,84% in America, mentre in Europa si assiste ad un lieve calo.

Nelle 3.026 Circoscrizioni Ecclesiastiche, alla fine del 2019 risultano, 5.364 vescovi, con America ed Europa che continuano a rappresentare il 68,8% del totale mondiale, seguite da Asia (con il 15,2%), Africa (13,4%) e Oceania (2,6%).

Mentre, alla fine del 2020, dall’Annuario Pontificio, si desume siano state erette 2 sedi metropolitane e 4 sedi vescovili (2 diocesi e 2 eparchie), che 2 diocesi sono state elevate a sedi metropolitane, e 2 prelature territoriali e 1 vicariato apostolico a diocesi.

Le quote territoriali dei cattolici subiscono tra il 2018 e il 2019 variazioni trascurabili: diminuiscono la loro importanza nell’America (da 48,3% a 48,1%) e soprattutto in Europa (da 21,5% a 21,2%). Guadagnano, invece, posizione nell’Africa (da 18,3 a 18,7 per cento) e lievemente nell’Asia Sud Orientale. Stabile rimane il peso dei cattolici in Oceania, anche se con una consistenza che non raggiunge lo 0,8% della popolazione cattolica mondiale.

Alla fine del 2019 sono presenti in tutte le Circoscrizioni ecclesiastiche 5.364 vescovi, con una diminuzione, rispetto ad un anno prima, di 13 unità. Il confronto con il 2018 mostra anche che nel Nord e Centro America si registra un calo (rispettivamente di 13 e 5 unità) cui si contrappone un aumento nel resto del continente americano (+7 unità), in Africa (+5) e nel Sud Est Asiatico (+2). Invariata è la situazione nel biennio in Europa dove il numero dei vescovi è fermo a 1.687 unità.

Il numero dei sacerdoti, sia diocesani che religiosi, passa da 414.065 a 414.336 nel biennio 2018-2019, con un incremento assoluto di 271 unità. Però, a fronte di importanti incrementi per l’Africa e per l’Asia, con aumenti relativi di 3,45% e 2,91%, rispettivamente, si pongono l’Europa e l’America con una flessione dell’1,5% per la prima e di circa 0,5%, per la seconda.

La distribuzione percentuale dei sacerdoti per continente evidenzia lievi cambiamenti nel biennio considerato. Africa e Asia contribuivano complessivamente nel 2018 al 28,0% del totale mondiale; nel 2019 la loro quota sale al 28,9%, mentre l’Oceania rimane relativamente stabile attorno ad una quota di poco più dell’1,1%.

L’Europa, invece, diminuisce sensibilmente la propria quota: nel 2018 i 170.936 sacerdoti europei rappresentavano quasi il 41,3% del totale del gruppo ecclesiastico, mentre un anno più tardi scendono al 40,6%.

La popolazione dei diaconi permanenti continua a mostrare una significativa ed incoraggiante dinamica evolutiva: aumentano, nel 2019, dell’1,5% rispetto al dato di un anno prima, passando da 47.504 a 48.238 unità.

Il numero dei diaconi cresce in America ed in Europa, dove risiede circa il 97% della popolazione complessiva, con una percentuale dell’1,2%. Il dato aumenta anche in aree dove la loro presenza non è quantitativamente rilevante; in Oceania, in particolare, dove non raggiunge ancora l’1% del totale, essi aumentano dell’1,1%, attestandosi a 481 unità.

Le religiose professe sono attualmente in netta diminuzione. A livello globale, esse passano da 641.661 unità, nel 2018, a 630.099 nel 2019, con una flessione relativa dell’1,8%. Analizzando gli andamenti temporali per le singole aree territoriali, si rilevano profonde differenze di comportamento.

L’Africa è il continente con incremento maggiore delle religiose, passate da 76.219, nel 2018, a 77.054 nel 2019 e con un tasso di variazione di +1,1%. Segue l’Asia del Sud Est, dove le religiose professe passano da 170.092 a 170.754 nell’ultimo biennio, con un aumento relativo di 0,4%.

Infine, si annoverano tre aree continentali accomunate da una contrazione molto marcata: si tratta dell’America (dove le religiose professe passano da 160.032 a 154.717), dell’Europa (da 224.246 a 216.846) e dell’Oceania (da 6.999 a 6.718).

Inoltre prosegue il calo che caratterizza l’andamento delle vocazioni sacerdotali: i candidati al sacerdozio nel mondo passano da 115.880 unità nel 2018 a 114.058 nel 2019, con una flessione dell’1,6%. In tutte le partizioni territoriali dell’America si assiste ad una diminuzione delle vocazioni sacerdotali che si concretizza in una variazione di –2,4% per l’intero continente.

In Europa e in Asia si registra nel biennio una perdita del 3,8% e del 2,6%, rispettivamente, mentre in Oceania la consistenza dei seminaristi maggiori nel 2019 risulta inferiore del 5,2% rispetto a quella di un anno prima. La variazione relativa è, invece, positiva in Africa dove il numero dei seminaristi maggiori nel biennio sotto esame passa da 32.212 a 32.721 unità.

Dei 114.058 seminaristi di tutto il mondo, nel 2019, il continente che manifesta il maggior numero di seminaristi è l’Asia con 33.821 unità. Ad esso seguono l’Africa con 32.721 unità, l’America con 30.664, l’Europa con 15.888 ed infine l’Oceania con 964 seminaristi.

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