Il volto di Dio: un mistero d’amore

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Il più bel romanzo di amore lo ha scritto Dio; non è un romanzo inventato, frutto di fantasia, ma è la sua stessa vita divina. I capitoli di questo romanzo li trovi scritti nella Bibbia: parola di Dio; li puoi scoprire in te stesso, se sai leggere nell’intimo del cuore.

Tutta l’opera divina è solo storia vera di un amore infinito. Solo l’uomo, abusando della propria libertà, è capace di opporsi a questo amore con la logica terribile di rimanervi privo. Unico contrasto, inconcepibile, con l’amore di Dio è il mistero del nostro peccato, dove l’uomo scambia lucciole per lanterne.

Da qui le parole del vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Unigenito perché chiunque crede in Lui non vada perduto ma abbia la vita eterna”. L’amore di Dio è potenza di vita nuova che opera dove c’è la morte; è luce che rischiara le tenebre.

A questo amore gratuito di Dio, che raggiunge l’apice con la passione, morte e risurrezione di Gesù, si contrappone l’agire dell’uomo che preferisce la morte alla vita, le tenebre alla luce, il peccato alla grazia. Il nostro cammino quaresimale ci spinge ogni giorno a scoprire l’amore grande e misericordioso di Dio.

Purtroppo, evidenzia tristemente il Vangelo: ‘la luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce’. Questa domenica è detta ‘laetare’, domenica della gioia perché evidenzia la realtà concreta di Dio, che è amore; l’amore è una forza vitale, un fuoco sempre acceso che genera, dà origine, da tutta l’eternità, al mistero della SS. Trinità.

Dio infatti è una realtà viva, dinamica, che pensa ed ama dando così origine, da quando Dio è Dio, alle tre divine Persone: il grande Dante Alighieri poeticamente canta ‘fecimi la Divina Potestate, la Somma Sapienza e il Primo Amore’. Dio, realtà unica, indivisibile, si è rivelata a noi in modo concreto con interventi che determinano la ‘storia della salvezza operata da Dio’.

Tre sono i capitoli principali di questa storia: a) la creazione dell’uomo a sua immagine, b) la redenzione operata da Gesù, Figlio di Dio, c) la storia della Chiesa, guidata dallo Spirito Santo; una storia che dura da quando l’uomo è uomo. La creazione: Dio amando crea e creando ama.

L’uomo è la sintesi mirabile di tutta l’opera creativa perché in lui converge la materia e lo spirito; in un corpo dove tutto è perfezione ed armonia c’è un’anima spirituale che pensa ed ama; ecco perché l’uomo è l’apice dell’atto creativo di Dio.

L’amore di Dio per l’uomo è grazia, è dono; l’uomo con la sua intelligenza e volontà è chiamato a dire: grazie, Signore; Dio rimane sempre per l’uomo quella luce mirabile che illumina il suo cammino terreno. Solo il peccato, la scelta delle tenebre invece della luce, ha abbrutito l’uomo creato per essere felice.

La redenzione: con il peccato l’uomo si allontana da Dio, ma Dio non abbandona mai l’uomo; l’uomo con il peccato rompe il dialogo con Dio; ma Dio riapre il dialogo con l’uomo che ha sperimentato solo l’amara esperienza dei suoi limiti, del suo egoismo ed orgoglio.

L’amore di Gesù per l’uomo è forte, virile, tenero e costante, amore misericordioso, che arriva alla prova suprema: dare la vita per salvare l’uomo. E il Verbo si fece carne e si offre al Padre come sacerdote e vittima.

La storia dell’uomo a causa del peccato aveva assunto una piega amara sino al punto che Caino uccide il fratello Abele, la guerra di tutti contro tutti. Dio ancora una volta riapre il dialogo di amore e dirà a Satana: “Metterò inimicizia tra te e la donna … e verrà chi ti schiaccerà la testa e inutilmente roderai il suo calcagno”.

Chi vince in fine è sempre l’amore di Dio, anche se l’uomo tristemente rimpiangerà le cipolle di Egitto mentre Gesù evidenzia: “Gerusalemme, quante volte ho richiamato i tuoi figli, come la gallina fa con i suoi pulcini, e tu non mi hai ascoltato”. Per evidenziare il suo amore Gesù sceglie la morte e la morte in croce, come misura del suo amore concreto.

Ecco perché la croce va vista senza paura, quantunque offra uno spettacolo drammatico; ma proprio dalla croce si evince il grande contrasto tra l’uomo, che in nome della sua libertà giudica e condanna, e Dio che non smette di amare perdutamente con la sua misericordia divina.

La terza tappa dell’amore di Dio è la presenza dello Spirito Santo a guida della Chiesa istituita da Cristo Gesù. Questi aveva assicurato ai suoi discepoli: ‘non vi lascio orfani’ e mantiene la promessa nella Pentecoste.

La quaresima che celebriamo deve segnare per il credente questo processo di ripresa spirituale e di risposta concreta all’amore di Dio. La croce non può, né deve fare paura; non deve portare ad uno sterile lamento ma ad una vera presa di coscienza di quanto grande è l’amore misericordioso di Dio.

La croce, che era apparsa la vittoria dell’uomo su Dio, diventa la vittoria di Dio sul peccato, su l’uomo peccatore. Dio continua così a bussare alla mia porta, alla tua porta; Cristo Gesù ha pagato per me e per te perché ci vuole veramente bene: dove forse non è arrivata la tua immaginazione, è arrivato il suo amore. La Pasqua, che ci apprestiamo a celebrare, sia veramente Pasqua di risurrezione.

(Foto: Wikipedia)

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