Tag Archives: Radici
Papa Francesco al Circolo di San Pietro: non musealizzare la storia
“Mi piace sempre incontrarvi perché l’udienza con voi è all’insegna della gratitudine, che è il ‘gusto’ bello della vita. Quando accolgo il Circolo San Pietro, sento gratitudine per il servizio che fate ai poveri di Roma. E so che lo fate a nome del Papa, a nome della santa madre Chiesa. E, per favore, rivolgo un saluto al vostro Presidente che è ammalato. Auguro una pronta guarigione; salutatelo da parte mia”: così questa mattina papa Francesco ha incontrato in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano i soci del Circolo San Pietro, ringraziando per il dono di un libro che raccoglie i documenti dei Papi che si sono susseguiti in 155 anni di storia del Circolo.
Un dono particolarmente gradito: “Questo che voi fate a nome della Chiesa è documentato anche dal volume che avete realizzato e che oggi mi avete donato: la raccolta di tutto il magistero dei Papi al Circolo San Pietro, nei 155 anni della sua storia. E dunque grazie anche per questo lavoro, che è importante per la memoria delle radici. Le radici sono fondamentali: senza radici non c’è vita, non c’è futuro. La floridezza delle foglie è legata alla buona salute delle radici. Perciò, lodo questo lavoro e vi ringrazio”.
Però non è mancato l’ammonimento a non ‘musealizzarsi’: “Ma voglio anche dirvi: state attenti a non “musealizzare” la vostra storia, a non ‘sterilizzare’ le radici! La memoria è organo del futuro, a patto che le radici rimangano vive e vegete. Per questo vi incoraggio a trasmettere il vostro patrimonio di valori e di esperienze ai giovani. Ci vogliono giovani che vadano avanti. Che bello pensare a un nonno del Circolo San Pietro che trasmette la sua esperienza a suo nipote! Ci sono tanti qui, questo è bello. Pensate a quanta ricchezza di fede vissuta, di carità concreta, di amore ai poveri può passare attraverso l’esempio di un anziano. E pensate a quanta energia, a quanta creatività, a quanto slancio può dare un giovane”.
A proposito dei giovani non poteva mancare un riferimento a Piergiorgio Frassati: “Mi viene in mente il beato Pier Giorgio Frassati (presto sarà santo), che a Torino andava nelle case dei poveri a portare aiuto. Pier Giorgio era di famiglia benestante, alta borghesia, ma non è cresciuto ‘nella bambagia’, non si è perso nella ‘bella vita’, perché in lui c’era la linfa dello Spirito Santo, c’era l’amore per Gesù e per i fratelli”.
E Pier Giorgio Frassati rimanda alla carità; il papa collega tutto con l’Anno Santo: “L’anno prossimo sarà l’Anno Santo. Roma è piena di cantieri; bene, ci vogliono anche questi. Ma il ‘cantiere’ che non può mancare è quello della carità! I pellegrini e i turisti che vengono a Roma dovrebbero ‘respirare’ l’aria della carità cristiana, che non è solo assistenza, è cura della dignità, è vicinanza, è condivisione vissuta, senza pubblicità, senza riflettori.
Con la vostra presenza, con la vostra vicinanza, compassione e tenerezza, anche voi preparate la città per il Giubileo, prendendovi cura non delle strade o delle infrastrutture, ma dei cuori e della carne dei poveri, che, come disse San Lorenzo, sono il tesoro della Chiesa”.
(Foto: Santa Sede)
YouTopic 2024: tre giorni disarmanti per ritrovare la fiducia
Liliana Segre, Claudio Bisio e PIF, Michele Serra, Pera Toons, Daniele Mencarelli e Gherardo Colombo sono solo alcuni dei protagonisti che animeranno l’ottava edizione di YouTopic Fest, il Festival internazionale sul conflitto, che si svolgerà a Rondine Cittadella della Pace (Loc Rondine 1, Arezzo) da giovedì 30 maggio a sabato 1° giugno 2024.
Tre giorni disarmanti per ritrovare la fiducia, per andare insieme alle radici della fiducia e capire perché valga la pena correre il rischio di mettersi in gioco e scommetterci ancora. Questo è il tema dell’ottava edizione di YouTopic Fest.
“Saranno tre giorni per condividere la ricchezza di Rondine, per praticare la relazione e mettersi in ascolto a partire dalla testimonianza dei giovani coraggiosi di Rondine che imparano a confrontare punti di vista opposti ma senza accanirsi l’uno contro l’altro proprio grazie al legame dell’amicizia”. Ha dichiaratoFranco Vaccari, Presidente di Rondine. “Allora il nostro compito è quello di abbracciarli e sostenere quest’amicizia e camminare con loro anche simbolicamente nella marcia per la pace che apre il festival”.
Cittadini, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, giornalisti, accademici ed artisti si confrontano alla pari con giovani provenienti da tutto il mondo sull’elemento cardine che caratterizza il terzo millennio: il conflitto.
Dalla dimensione interiore e interpersonale ai conflitti interculturali ed interreligiosi, fino ad arrivare alle forme più alte di degenerazione l’odio, la violenza, la guerra.
Incontri, dibattiti, workshop, mostre, spettacoli, attività culturali e sportive in un borgo medievale virtualmente iperconnesso con il mondo. Tra i temi di quest’anno cittadinanza attiva, innovazione sociale, politica, diplomazia popolare, economia, scuola, ambiente, sostenibilità, comunicazione, per affrontare le grandi sfide odierne a partire dai conflitti e da relazioni rinnovate, allo scopo di costruire la pace.
In famiglia, a scuola, in azienda, nella vita sociale e politica, nell’economia e nelle religioni, siamo chiamati tutte e tutti a trasformare positivamente l’energia dei conflitti, prima che essa diventi distruttiva. Per andare insieme alle radici della fiducia e capire perché valga la pena correre il rischio di mettersi in gioco e scommetterci ancora. Questo è YouTopic Fest 2024. Scopri il programma e iscrivi per partecipare gratuitamente https://youtopicfest.rondine.org/.
PROGRAMMA
Giovedì 30 maggio
Il festival si apre, il 30 maggio, con la marcia “Rondine in cammino per la pace”, promossa dalla Cittadella della Pace, l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana la Consulta Provinciale degli Studenti, da Arezzo a Rondine, che già da anni coinvolge migliaia di studenti da tutta la Toscana che hanno scelto di fare concretamente il loro passo possibile per la pace. Un’occasione per praticare il dialogo e l’ascolto, rafforzare la coscienza civile delle giovani generazioni, educare alla cultura della pace che rende questo momento a pieno titolo un giorno di scuola. Partenza alle ore 9.00 da Viale G. Amendola 15, Arezzo (Parcheggio Ipercoop) e dopo 10 km l’arrivo a Rondine nell’Arena di Janine dedicata alla Senatrice a Vita, Liliana Segre che qui nel 2020 ha donato la sua ultima testimonianza pubblica e per l’occasione si collegherà con le migliaia di studenti interventi per un saluto e un invito a praticare quotidianamente l’impegno contro l’indifferenza. La plenaria che vedrà anche testimonianze dei giovani di Rondine si terrà alle 12 e a seguire l’inaugurazione delle nuove strutture dell’Arena di Janine rese possibili grazie all’Associazione Nazionale Alpini che ha donato diecimila ore di lavoro per la sua costruzione ma anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ABOCA, la Provincia Autonoma di Trento / Trentino Marketing, Eusider Group, Regione Toscana, GIACCA Costruzioni Elettriche, Gruppo ITALCER, Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, Fondazione Vincenzo Casillo, Vigiani, Chryso Italia, Alterini, Chimet, Roberta Cipriani Artist, AISA Impianti, Domus Petra. Interverranno Franco Vaccari, Presidente di Rondine, insieme con Alberto Belli Paci, figlio della Senatrice a vita Liliana Segre, con il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e l’artista Roberta Cipriani che presenterà l’opera “L’Albero della Vita” che sarà esposta nell’Arena.
A seguire numerosi workshop dedicati soprattutto ai ragazzi ma non solo, per imparare a praticare il metodo Rondine attraverso attività artistiche sportive e culturali. Tra questi alle ore 15.00 “GREEN IT UP! Giovani e comunità educanti protagonisti della transizione ecologica”. Promosso da Istituto Oikos, grazie al sostegno di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Inoltre “La valutazione a scuola: necessità e problemi” che vedrà protagonista la classe quinta della Sezione Rondine del Liceo Scientifico Redi di Arezzo, classe che conclude il suo per percorso scolastico nella sperimentazione della Sezione Rondine.
Per restare in tema alle 17.00 si prosegue con il panel dedicato alla scuola, LE SFIDE DELLA SCUOLA NELL’EPOCA DIGITALE. Tra i protagonisti Alex Corlazzoli, maestro, giornalista e scrittore, Johnny Dotti, pedagogista, scrittore e imprenditore sociale, Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova e presidente di Mind 4 Children, Marco Paschina Imprenditore nel campo dell’educazione, Caterina Grandi, ex studentessa di Rondine, Anna Martini, giornalista.
Nella stessa giornata due momenti dedicati all’Angolo del conflitto, format innovato della Cittadella che vede protagonisti del mondo della cultura e personaggi mettersi a nudo e narrare i propri conflitti personali e professionali intervistati dal giornalista e autore, Sergio Valzania. Alle 15.30, Daniele Mencarelli, premio strega, autore del libro e dell’omonima serie Netflix “Tutto chiede salvezza”. Alle 18.30. “Il testimone” si racconta. Protagonista Pierfrancesco Diliberto al secolo PIF.
La giornata si conclude con la proiezione del film “L’ultima volta che siamo stati bambini” alle 20.30 e a seguire dibattito con Claudio Bisio alle prese con la sua opera prima come regista.
Venerdì 31 maggio
Due i panel principali della giornata. Alle 10.00 focus su economia e impresa, FIDUCIA E RELAZIONI, VOLANO DI CRESCITA PER IMPRESE SOSTENIBILI E DI PACE, per imparare a trasformare il conflitto in alleato anche nel lavoro. Tra i protagonisti: Leonardo Becchetti, Professore ordinario di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata, Massimo Mercati Amministratore Delegato di Aboca, Graziano Verdi, Amministratore Delegato e Co-founder di Italcer Group, Beatrice Baldaccini,Vicepresidente e Chief People & Brand Officer di UMBRAGROUP e Presidente di Fondazione Baldaccini, Francesco Ferragina Presidente di Fondazione Kon e Francesco Macrì Presidente Estra Spa.
Il secondo panel, alle 17.00, UN MOSAICO DI FIDUCIA: L’IMPATTO DEI GIOVANI DI RONDINE NEL MARE DI MEZZO vedrà protagonisti i giovani partecipanti al progetto “Mediterraneo Frontiera di Pace” provenienti dai Balcani e dal Medio Oriente con Don Stefano Stimamiglio, direttore di Famiglia Cristiana, Danilo Feliciangeli, responsabile MENA di Caritas italiana, Vittoriana Sanitate, del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo.
Tra gli ospiti dell’angolo del conflitto di venerdì, alle ore 18.00, Pera Toons, al secolo Alessandro Perugini, fumettista, content creator e influencer, originario di Arezzo molto amato dai bambini. E proprio per dedicare spazio ai piccoli fan, dalle 15.00 alle 18.00 sarà disponibile per il firmacopie in collaborazione con la libreria La casa sull’albero.
Alle 19.30, dialogo con Gherardo Colombo, ex magistrato, giurista, saggista e scrittore italiano su Libertà, legalità e cittadinanza: dal conflitto alla fiducia.
Durante la giornata ancora tanti workshop e percorsi interattivi alla scoperta della trasformazione creativa del conflitto per bambini adulti e professionisti tra cui il laboratorio per docenti e ricercatori sul Metodo Rondine all’interno del progetto di ricerca Studi e ricerche sull’approccio relazionale al conflitto: PROSPETTIVE IN DIALOGO SUL METODO RONDINE sostenuto da Fondazione Cattolica.
In prima serata ancora spazio al cinema dalle ore 21.00 grazie alla collaborazione il Castiglione del Lago. Il panel COME IN UN FILM. IL CINEMA SPECCHIO DEI CONFLITTI DELLA SOCIETÀ vedrà Mamadou Kouassi attivista e mediatore culturale, Andrea Zuliani, regista, Steve Della Casa, critico cinematografico e conservatore della Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia. Modera, Emanuele Rauco giornalista.
Sabato 1 giugno
La giornata inizia alle 9.30 con la piantumazione di tre nuovi alberi nel Giardino dei Giusti-artigiani di pace inaugurato lo scorso anno a Rondine in collaborazione con Gariwo. Il primo in ricordo di Wangari Maathai, attivista e ambientalista keniota, la prima donna africana a ricevere il premio Nobel per la pace. Il secondo in memoria di Iqbal Masih bambino-attivista pakistano che ha sfidato gli schiavisti diventando un simbolo di speranza. Il terzo sarà intitolato a Otello Lorentini, aretino, che con la sua determinazione portò in tribunale i responsabili della strage dell’Heysel.
Il primo panel della giornata dedicato al mondo dei media si terrà alle 10.00 e vedrà un confronto con voci del giornalismo, reporter di guerra a dialogo con i giovani di Rondine per affrontare le sfide odierne dell’informazione in un contesto sempre più frammentato e complesso. L’evento INFORMAZIONE, FIDUCIA E CONFLITTI ARMATI. IL RUOLO DELLE PAROLE, LA FORZA DELLE STORIE, promosso da ODG della Toscana, in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, UNGP e UCSI è stato accreditato come evento formativo per la formazione continua dei giornalisti. Tra i relatori Alberto Negri editorialista de il Manifesto, Giovanni Porzio reporter di guerra, Giuseppe Sarcina giornalista Corriere della Sera, Nello Scavo giornalista Avvenire, Gabriella Simoni inviata di Mediaset. Modera Andrea De Angelis, Radio Vaticana-Vatican News.
A seguire i due panel internazionali del festival. Ore 11.30 GIOVANI, PACE, SICUREZZA: VERSO NUOVE LEADERSHIP DI PACE, con Amb. Luca Fratini Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, Chip Hauss, Senior Fellow for Innovation, Alliance for Peacebuilding, Alberta Pelino, Chair Y7 Italy, Presidente di Young Ambassadors Society, CEO e Fondatrice di FIBI, Gala Ivkovic President, Rondine International Peace Lab.
Ore 16.00 RICOSTRUIRE LA FIDUCIA DURANTE LA GUERRA, con Giovanna Zucconi giornalista, Laila Alsheikh Facilitatrice di dialogo, Parents Circle e Families Forum, Hamze Awawde attivista per la pace ed esperto di risoluzione del conflitto; Anita De Stasio Membro del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al Salam; Gabriele Nissim presidente Fondazione Gariwo; Yuval Rahamim Co-CEO, Parents Circle e Families Forum.
Per l’ultimo Angolo del conflitto, alle 14.30, Michele Serra, Giornalista, scrittore e autore televisivo italiano, noto al grande pubblico per rubrica quotidiana “L’amaca la rubrica quotidiana che tiene per “la Repubblica” da ventisei anni.
In chiusura un grande momento di networking dedicato ai progetti di impatto dei giovani di Rondine e via VERSO YOUTOPIC 2025, un momento per condividere le riflessioni e le emozioni dell’edizione del Festival 2024 in chiusura, per salutarci e scoprire insieme il tema e le date del prossimo anno con Franco Vaccari, Presidente di Rondine.
Il festival è realizzato con il patrocinio di: Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo, Comune di Castiglion Fibocchi e Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Unione dei Comuni del Pratomagno.
Con il contributo di Tutela Legale, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Istituto per il Credito Sportivo. Con il sostegno di Estra S.p.A., Chimet, Camera di Commercio Arezzo Siena, BDC School.
In collaborazione con Festival dei Cammini di Francesco, Sustainability Award, Solea, BARTLEBYFILM, Medusa Film, Fondazione il Cuore si scioglie, Unicoop Firenze, Coldiretti Arezzo, Anna Lindh Foundation, Sugar, Castiglione del Cinema, Fattoria La Vialla, Fondazione Arezzo InTour, D.O.G. Operatori di strada. Con la media partnership di QN-La Nazione, Famiglia Cristiana, Vatican News, Radio Vaticana.
Papa Francesco: compito dell’Università è lavorare per la risoluzione dei conflitti
Ricevendo in udienza la delegazione della Loyola University di Chicago papa Francesco ha sottolineato sottolinea che c’è bisogno di uomini e donne che siano pronti a lavorare perché ‘il mondo possa trovare la pace’, con l’invito a non dimenticare la speranza, sottolineando il significato di pellegrinaggio: “La vostra esperienza di visita ai luoghi che hanno plasmato la vita e la spiritualità di Ignazio sicuramente vi ha arricchito e ispirato nel vostro itinerario di formazione accademica e personale. E’ stata una visita alle radici”.
Il chiaro invito è quello di riscoprire le radici: “Tornate dunque alle radici per andare avanti. Non si può andare avanti senza radici, dalle quali si prende la forza: la forza la si prende dalle radici. Tornate dunque alle radici per andare avanti. Le radici della vostra Istituzione sono nell’esperienza del Fondatore, che metteva sempre Dio al primo posto ed era alla costante ricerca della volontà di Dio.
Questo si traduceva in lui in un’assidua tensione al servizio. Andare avanti per servire. Il suo percorso spirituale, segnato dal discernimento e dall’impegno per la giustizia, continui ad ispirare e guidare la vostra vita e la vostra azione”.
E la ‘Loyola University’ affonda le proprie radici nella tradizione della Compagnia di Gesù: “Questa tradizione vi invita oggi a cercare la verità attraverso lo studio serio, l’ascolto attento e l’azione coraggiosa. Vi incoraggio a perseverare in questo cammino, a essere testimoni di speranza in un mondo spesso segnato da divisioni e conflitti”.
E, come sabato nell’Arena di Verona, anche oggi il papa ha sottolineato che si devono risolvere i conflitti con il discernimento: “Grazie a Dio che ci sono i conflitti, ma i conflitti si risolvono su un altro piano, superiore. I conflitti ci portano a camminare nei labirinti e dal labirinto si esce da sopra e non da soli. Il conflitto ci spinge a lavorare.
Perseverate dunque in questo cammino, che vi insegna a coltivare il senso critico, la capacità di discernimento e la sensibilità verso le sfide globali; a porvi sempre la domanda: come può la nostra Università contribuire a fare del mondo un luogo migliore? Sempre tendere al meglio!”
Il cambiamento avviene attraverso l’educazione: “In un momento storico segnato da rapidi cambiamenti e da sfide sempre più complesse, il ruolo delle istituzioni accademiche è cruciale. Avete il compito non solo di formare menti brillanti, ma anche di coltivare cuori generosi e coscienze attente alla dignità di ogni persona. L’educazione si fa su tre piani: con la testa, con il cuore e con le mani. Pensare quello che tu senti e fai, sentire quello che tu pensi e fai, fare quello che tu pensi e senti. Ma sempre in armonia, le tre cose”.
Quindi l’educazione è un metodo: “L’educazione, oltre che trasmissione di conoscenze, è un impegno e un metodo per formare persone capaci di incarnare i valori della riconciliazione e della giustizia in ogni aspetto della vita.
Mente, cuore e mani non possono crescere bene separatamente, e solo insieme possono coinvolgersi con la realtà e le esigenze del tempo… Per andare avanti nella vita, bisogna sognare. Una persona che ha perso la capacità di sognare manca di creatività, manca di poesia, e la vita senza poesia non funziona”.
E’ stato un incoraggiamento a coltivare la ‘curiosità’ intellettuale: “C’è bisogno di uomini e donne che siano pronti a mettere le proprie competenze al servizio degli altri, a lavorare per un futuro in cui ogni persona possa sviluppare le proprie capacità e vivere con dignità e rispetto, e il mondo possa trovare la pace.
Questo mi colpisce molto oggi: nella situazione di crisi dell’ordine mondiale sembra che manchi un orizzonte di speranza. E senza speranza non si può vivere. Non dimentichiamo la speranza, che è l’ancora, alla riva, e noi siamo aggrappati alla corda. La speranza non delude mai!”
Il papa ha concluso l’incontro affidando loro alcuni ‘compiti’: “Vi affido, in particolare, il dialogo interculturale e interreligioso come strumento per favorire la comprensione reciproca, la cooperazione e la costruzione di ponti tra diverse tradizioni, culture e visioni del mondo”.
(Foto: Santa Sede)
Colletta per la Terra Santa: fate sentire il cuore solidale della Chiesa
‘E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme’: con queste parole tratte dal salmo 122 il prefetto del dicastero per le Chiese orientali, card. Claudio Gugerotti, ha scritto una lettera ai cattolici per esortarli a partecipare alla ‘Colletta pro Terra Sancta’, che si svolge nel Venerdì Santo, nata dalla volontà dei papi di mantenere forte il legame tra i cristiani e quelli dei Luoghi Santi:
“In tutto il mondo risuona il rombo delle armi portatrici di morte. E non si vede tregua, anche se Dio ci ha assicurato che ‘Ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco’. Questa è la profezia di Isaia. Abbiamo visto e vediamo uomini in armi spargere sangue e uccidere la vita stessa. Eppure nel versetto successivo Isaia annunciava che ‘un bimbo ci è stato donato… il Principe della pace’. Per noi Cristiani quel bimbo è Gesù, il Cristo, il Dio fatto uomo, il Dio con noi”.
Ed ha ricordato il significato del pellegrinaggio a Gerusalemme per i cristiani: “Il pellegrinaggio a Gerusalemme ha una storia antica quanto il cristianesimo, e non solo per i Cattolici. Questo è reso ancora oggi possibile dall’opera generosa dei Francescani della Custodia di Terra Santa e dalle Chiese Orientali ivi presenti. Essi mantengono e animano i santuari, segni della memoria dei passi e delle azioni di Gesù, testimoni materiali di un Dio che assunse la materia per salvare noi, fango animato dal soffio dello Spirito. Per la loro dedizione in quei luoghi si continua a pregare incessantemente per il mondo intero”.
Da tale pellegrinaggio è nata la solidarietà con i cristiani della Terra Santa; “Fin dalle sue origini la Chiesa ha coltivato ininterrottamente e con passione la solidarietà con la Chiesa di Gerusalemme. In epoca tardo-medievale e moderna, più volte i Sommi Pontefici intervennero per promuovere e regolamentare la colletta a favore del Luoghi Santi. L’ultima volta fu riformata dal santo papa Paolo VI nel 1974 attraverso l’Esortazione Apostolica ‘Nobis in Animo’. Anche papa Francesco ha spesso sottolineato l’importanza di questo gesto ecclesiale”.
Ed ha spiegato perché la Colletta per la Terra Santa è un ‘obbligo’: “Cari fratelli e sorelle, non si tratta di una pia tradizione per pochi. Ovunque nella Chiesa Cattolica si fa obbligo ai fedeli di offrire il loro aiuto nella cosiddetta Colletta Pontificia per la Terra Santa che si raccoglie il Venerdì Santo o, per alcune aree, in un altro giorno dell’anno. Lo faremo anche quest’anno, sperando in una vostra particolare generosità.
E sapete perché? Perché, oltre alla custodia dei Luoghi Santi che hanno visto Gesù, ci sono, ancora viventi e operanti pur fra mille tragedie e difficoltà spesso causate dall’egoismo dei grandi della terra, i cristiani della Terra Santa. Molti nella storia sono morti martiri per non veder recise le radici della loro antichissima cristianità. Le loro Chiese sono parte integrante della storia e della cultura d’Oriente.
Ma oggi molti di loro non ce la fanno più e abbandonano i luoghi dove i loro padri e le loro madri hanno pregato e testimoniato il Vangelo. Lasciano tutto e fuggono perché non vedono speranza. E lupi rapaci si dividono le loro spoglie”.
Con tale Colletta si aiuta tutti i cristiani della Terra Santa, dal Libano alla Siria: “Io mi rivolgo a voi perché il loro grido non resti inascoltato e il Santo Padre possa sostenere le Chiese locali a trovare nuove vie, occasioni di abitazione, di lavoro, di formazione scolastica e professionale, perché rimangano e non si perdano nel mondo sconosciuto di un Occidente, così diverso dal loro sentire e dal loro modo di testimoniare la fede. Se partiranno, se a Gerusalemme e in Palestina lasceranno i loro piccoli commerci destinati ai pellegrini che non vi si recano più, l’Oriente perderà parte della sua anima, forse per sempre. Fate che sentano il cuore solidale della Chiesa!”
La Custodia Francescana attraverso la ‘Colletta pro Terra Sancta’ può sostenere l’importante missione a cui è chiamata: custodire i Luoghi Santi, le pietre della memoria, e favorire la presenza cristiana, le pietre vive di Terra Santa, attraverso tante attività di solidarietà, come ad esempio il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali.
I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono i seguenti: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.
Di norma, la Custodia di Terra Santa riceve il 65% della Colletta, mentre il restante 35% va al Dicastero per le Chiese Orientali, che lo utilizza per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento del clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio Oriente.
La Colletta per la Terra Santa, grazie all’opera della Custodia Francescana, è “la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi e lo strumento che la Chiesa si è data per mettersi a fianco delle comunità ecclesiali del Medio Oriente”.
Le attività di solidarietà portate avanti grazie alla Colletta, vanno dal mantenimento delle strutture pastorali, a quelle educative, assistenziali, sanitarie e sociali, nei territori di Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. In totale, le offerte arrivate nel 2023 per la Colletta di Terra Santa hanno raggiunto € 6.571.893,96 che riusciranno anche a sostenere giovani seminaristi e sacerdoti, religiosi e religiose e, compatibilmente con i fondi disponibili, alcuni laici.
Papa Francesco ai giovani: la gioia è missionaria
Si è appena conclusa la veglia di preghiera della Giornata mondiale della Gioventù al Parco Tejo, dove papa Francesco ha sottolineato che l’allegria è missionaria, invitandoli a coltivare le radici ed allenarsi per il cammino della vita, portando l’esempio del calcio, ringraziandoli per la presenza: ‘Mi dà tanta gioia vedervi’.
Le Cucine popolari di Padova: 140 anni cantiere di carità
Quasi 57.000 pasti, 2.083 prestazioni mediche, 2.696 docce, 867 cambi vestiario, 178 coperte distribuite, 2.573 persone provenienti da 82 diversi Paesi, con un 14,5% di persone italiane: questi sono i numeri dei servizi erogati nel 2021 dalle Cucine Economiche Popolari di Padova a 140 anni dalla ‘creazione’, come ha spiegato la direttrice suor Albina Zandonà:
Papa Francesco ai calciatori: non dimenticate lo spirito amatoriale
“Sono lieto di darvi il benvenuto a questa celebrazione del primo centenario di questo club sportivo. Ho spesso ripetuto che lo sport è un motivo ed un’occasione per riscoprire e promuovere molti valori della nostra società e, in questo senso, incontrare un club ‘galiziano’ è per me qualcosa che evoca tante esperienze che da argentino ho vissuto nella mia carne. Se avete notato, i suoi colori sono quelli della Vergine Immacolata e anche quelli della maglia argentina, quasi come se la nostra Madre avesse voluto unire le due sponde di questo grande oceano che, anziché separarci, ci ha uniti per non dimenticarla”.
Papa Francesco: i santi nascono dalla vita della Chiesa
Oltre 1000 pellegrini provenienti da Sotto il Monte e da Concesio sono stati ricevuti in udienza da papa Francesco per ricordare il 60° anniversario della morte di san Giovanni XXIII ed i 60 anni dall’elezione a papa, di san Paolo VI (21 giugno):
“E’ bello incontrare voi, che rappresentate le comunità di origine di due Papi santi, ai quali il Popolo di Dio è tanto affezionato: Giovanni XXIII e Paolo VI. Ed è significativo che questo avvenga in occasione di tre ricorrenze importanti per tutta la Chiesa: il 60° anniversario della Lettera Enciclica ‘Pacem in terris’, della nascita al cielo di papa Giovanni e dell’elezione di papa Montini”.
Papa Francesco ha reso grazie a Dio per aver donato alla Chiesa questi due papi santi: “Siamo qui insieme, dunque, a rendere grazie al Signore perché dalle vostre comunità ha scelto due Santi Pastori che hanno saputo guidare la Chiesa in tempi di grandi entusiasmi e però altrettanto di grandi domande e sfide.
Hanno vissuto come protagonisti l’ondata di nuova vitalità che ha accompagnato il Concilio Vaticano II e hanno dovuto affrontare gravi pericoli come il terrorismo e la ‘guerra fredda’.
E di fronte a tutto questo la storia ci testimonia che sono stati ‘pastori secondo il cuore di Dio’, che hanno saputo cercare la pecora perduta, ricondurre la smarrita, fasciare la ferita, rafforzare quella malata, prendersi cura della grassa e della forte, pascere con giustizia e misericordia”.
E’ un rendimento di grazie per aver tracciato un cammino: “Rendiamo grazie al Signore prima di tutto per averceli donati. Per averli donati alle vostre comunità come figli e fratelli, cresciuti tra le vostre strade, dove hanno lasciato le tracce del loro cammino di santità, al punto che ancora oggi i luoghi della loro presenza sono meta di pellegrinaggio per tanti uomini e donne che vi si recano dall’Italia e dall’estero. Essi trovano da voi conforto e sostegno, e al tempo stesso rendono la vostra terra più viva e ricca nella fede”.
Ma i santi non si costruiscono in laboratorio: “Essi hanno potuto essere grandi Pastori, infatti, prima di tutto perché sulla loro strada hanno incontrato buoni compagni di cammino, testimoni del Vangelo che li hanno aiutati a crescere nella fede, fino ad accendere in loro la luce della chiamata. Prima di tutto le loro famiglie, diverse per estrazione e contesto, ma accomunate dalla stessa solida pietà cristiana, vissuta da una parte nel duro lavoro dei campi e dall’altra nel serio impegno culturale e sociale.
Fratelli e sorelle, vi dico una cosa: Dio non fa i santi in laboratorio, no, li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione, ponendo ogni cura perché cresca ordinata e perfetta, con Cristo come pietra angolare. Questa è l’aria che hanno respirato fin da piccoli Angelo e Giovanni Battista a Sotto il Monte e a Concesio, con tutto il bene che ne è derivato: quello che hanno donato e ricevuto!”
E’ un invito a fare tesoro delle proprie radici: “Voglio ripeterlo: fate sempre tesoro delle vostre radici, non tanto per trasformarle in un blasone o in un baluardo da difendere, quanto piuttosto come di una ricchezza da condividere.
La terra si lavora insieme, si lavora per tutti e si lavora in pace; con la guerra, l’egoismo e la divisione si riesce solo a devastarla, come purtroppo stiamo vedendo in tante parti del mondo e in modi diversi. Amare le vostre radici sia dunque per voi amare il Vangelo di Gesù e amare come Gesù ha amato nel Vangelo!
Questo vi insegna la vostra storia di terra e di Chiesa. E dalle vostre radici viene la linfa per andare avanti, per crescere, e anche per dare una storia e un senso della vita ai vostri figli e ai vostri nipoti. Amate le vostre radici, non staccate l’albero dalle radici: non darà frutto. Cercate di progredire sempre in armonia con le vostre radici, in sintonia con le vostre radici”.
Non a caso Bergamo e Brescia sono state scelte per essere ‘Capitale italiana della Cultura’ per questo anno: “E’ un segno in più che ci porta nella stessa direzione. La vera cultura si fa infatti uniti, nel dialogo e nella ricerca comune e, come ci ha insegnato san Paolo VI, mira a condurre ‘attraverso l’aiuto vicendevole, l’approfondimento del sapere, l’allargamento del cuore, a una vita più fraterna in una comunità umana veramente universale’.
La cultura è amante della verità e del bene, per l’uomo, per la società e per il creato. Possiate continuare a coltivarla, prima di tutto nelle vostre case e nelle vostre parrocchie, per portare avanti la missione che ci hanno affidato i due santi Papi a cui avete dato i natali”.
(Foto: Santa Sede)
Papa Francesco: dall’Ungheria un invito a costruire ‘ponti’
Papa Francesco inaugura il presepe in piazza san Pietro
Ieri papa Francesco ha inaugurato il presepe e l’albero di Natale in piazza san Pietro, affermando che per incontrare Gesù bisogna raggiungerlo dove sta, dunque occorre abbassarsi, farsi piccoli per entrare in quella stalla dove è nato il Figlio di Dio e dopo aver espresso la sua gratitudine per i doni natalizi (con un pensiero speciale rivolto agli artigiani del legno, ai ragazzi di Rosello e a quanti hanno coltivato l’abete nel vivaio di Palena), il papa ha parlato dell’albero e del presepe come segni che affascinano tutti: