Tag Archives: Manifestazione

Papa Francesco chiede di ricordare la data del proprio battesimo

“Questa mattina ho avuto la gioia di battezzare alcuni neonati, figli di dipendenti della Santa Sede e della Guardia Svizzera. Preghiamo per loro, per le loro famiglie. E vorrei chiedere al Signore, per tutte le giovani coppie, che abbiano la gioia di accogliere il dono dei figli e di portarli al Battesimo”: al termine della recita dell’Angelus papa Francesco ha ricordato ai fedeli radunati in piazza San Pietro di aver battezzato 21 neonati nella Cappella Sistina.

E’stato un invito a riflettere sul battesimo: “La festa del Battesimo di Gesù, che oggi celebriamo, ci fa pensare a tante cose, anche al nostro Battesimo. Gesù si unisce al suo popolo, che va a ricevere il battesimo per il perdono dei peccati. Mi piace ricordare le parole di un inno della liturgia di oggi: Gesù va a farsi battezzare da Giovanni ‘con l’anima nuda e i piedi nudi’.

E quando Gesù riceve il battesimo si manifesta lo Spirito e avviene l’Epifania di Dio, che rivela il suo volto nel Figlio e fa sentire la sua voce che dice: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento’. Il volto e la voce”.

E’ stato un invito a contemplare il volto ed ad ascoltare la voce di Dio: “Cari fratelli e sorelle, la festa di oggi ci fa contemplare il volto e la voce di Dio, che si manifestano nell’umanità di Gesù. E allora chiediamoci: ci sentiamo amati? Io mi sento amato e accompagnato da Dio o penso che Dio è distante da me? Siamo capaci di riconoscere il suo volto in Gesù e nei fratelli? E siamo abituati ad ascoltare la sua voce?”

In conclusione ha invitato a ricordare la data del proprio battesimo: “Vi faccio una domanda: ognuno di noi ricorda la data del suo Battesimo? Questo è molto importante! Pensa: in quale giorno io sono stato battezzato o battezzata? E se non lo ricordiamo, arrivando a casa, chiediamo ai genitori, ai padrini la data del Battesimo. E festeggiamo la data come un nuovo compleanno: quella della nascita nello Spirito di Dio. Non dimenticatevi! Questo è un lavoro da fare a casa: la data del mio Battesimo”.

Mentre nella celebrazione eucaristica ha pregato i genitori di sostenere nel cammino della fede questi 21 bambini neo battezzati: “È importante che i bambini si sentano bene. Se hanno fame, allattateli, che non piangano. Se hanno troppo caldo, cambiateli… Ma che si sentano a loro agio, perché oggi comandano loro e noi dobbiamo servirli col Sacramento, con le preghiere. Adesso incominciamo questa cerimonia tutti insieme. Oggi, ognuno di voi, genitori, e la Chiesa stessa date il dono più grande, più grande: il dono della fede ai bambini.

Andiamo avanti, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Continuiamo questa cerimonia del Battesimo dei vostri figli. Chiediamo al Signore che loro crescano nella fede una vera umanità, nella gioia della famiglia. E adesso continuiamo”.

Inoltre, in occasione del VI centenario dell’arrivo del Popolo Gitano in Spagna (gennaio 1425-2025), ha inviato un messaggio indirizzato a ‘queridos primos y primas, tíos y tías, querido Pueblo Gitano de España’: “Nel 2025 commemoriamo i 600 anni della vostra presenza in Spagna. Vorrei cogliere questa occasione per dimostrarvi il mio affetto, riconoscere i vostri valori e incoraggiarvi ad affrontare il futuro con speranza”.

Nel messaggio ha ricordato la loro storia, fatta di emarginazione: “Sono consapevole che la vostra storia è stata segnata da incomprensioni, rifiuti ed emarginazione. Ma anche nei momenti più difficili hai scoperto la vicinanza di Dio. Dio, infatti, percorre la storia insieme all’umanità e si è fatto nomade insieme al popolo zingaro. Anche Gesù nacque a Betlemme sotto il segno della persecuzione e dell’itineranza”.

Ma ha ricordato anche i ‘passi’ verso l’integrazione: “E’ anche giusto riconoscere gli sforzi compiuti negli ultimi decenni dal popolo zingaro, dalla Chiesa e dall’intera società spagnola, per intraprendere un nuovo cammino di inclusione che rispetti la vostra identità. Questo cammino ha prodotto molti frutti, ma bisogna continuare a lavorare, perché ci sono ancora pregiudizi da superare e situazioni dolorose da affrontare: famiglie in difficoltà che non sanno come aiutare i figli in difficoltà, giovani che hanno difficoltà a studiare, giovani persone che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, donne che subiscono discriminazioni in famiglia e nella società”.

Inoltre ha ricordato il messaggio di papa san Paolo VI, pronunciato nel 1965, in cui affermò che essi sono nel ‘cuore’ della Chiesa: “Sono figli della Chiesa, di questa Chiesa nella quale tante persone, zingari e non zingari, si sono impegnate con responsabilità e amore per lo sviluppo integrale del popolo zingaro; di questa Chiesa che desidera continuare a spalancare le sue porte, perché tutti possiamo sentirci a casa; una Chiesa nella quale potete crescere nella fede cristiana senza rinunciare ai valori migliori della vostra cultura”.

E’ un invito a percorrere la strada di alcuni beati gitani: “Guardiamo avanti con speranza, seguendo le orme della beata Emilia Fernández Rodríguez, la cestista, e di Ceferino Giménez Malla, lo zio Pelé. Pur non volendolo, furono e continuano a essere maestri di fede e di vita per zingari e non zingari, come tante persone umili che aprono con fiducia la loro piccolezza alla grandezza di Dio”.

Questi beati ricordano l’importanza della preghiera: “Svelando i misteri del Rosario, entrambi i beati ci ricordano l’importanza della preghiera, dell’incontro con Dio, fonte di gioia, fraternità, speranza e carità. Entrambi hanno rischiato e perso la vita per amore di Dio e per cercare il bene degli altri: lo zio Pelé per aver difeso un prete ingiustamente detenuto, la cestaia per aver protetto i suoi catechisti. Entrambi furono missionari umili e coraggiosi”.

(Foto:  Santa Sede)

Epifania del Signore: Dio si manifesta alle genti

L’Epifania è la ‘manifestazione’ di Gesù a tutte le genti; è la festa della vocazione missionaria della Chiesa istituita da Cristo Gesù. Con Abramo si era data vita al popolo ebreo, popolo di Dio, caratterizzato del ‘monoteismo’: credo in un Dio uno e unico ed Israele è il suo popolo. Con l’incarnazione del Verbo e la nascita di Gesù la benedizione di Dio è estesa a tutta l’umanità, chiamata ad essere il suo popolo.     

Nel Natale del Signore una grande luce è scesa sulla terra e da Betlem si è irradiata a tutto il mondo: in mezzo al popolo ebreo con gli angeli che invitarono i pastori alla grotta; in mezzo al mondo ancora pagano con una stella cometa apparsa in Oriente ed i Magi che intravidero in essa la chiamata di Dio  e subito partirono alla ricerca del Bambino Gesù. L’Epifania è l’evento che oggi la Chiesa celebra mostrando Gesù nell’Eucaristia: ‘Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo’; ecco la vera luce! 

L’Epifania è la manifestazione di Dio all’umanità; per manifestarsi si è incarnato, ha preso un corpo nel grembo della Santissima Vergine e fu mostrato ai Pastori e ai Magi. Lo stesso avviene nell’Eucaristia; è lo stesso Gesù che i Magi e i Pastori videro Bambino, oggi, sotto il velo del pane e del vino, nella Messa è mostrato al popolo: ‘Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo’. Nella prima Epifania è Gesù bambino incarnato; nella Messa è lo stesso Gesù che è morto poi in croce ed è risorto aprendo a noi le porte del regno dei cieli.

Da qui la necessità all’inizio del nuovo anno di purificare il nostro cuore, consapevoli che non siamo figli della terra ma del cielo; saremo da Lui accolti se purificati; è necessario convertirsi all’amore verso Dio e verso i fratelli in nome di Dio, che è amore. L’arrivo dei Magi a Betlem per adorare il Re dei Giudei, è il segno eclatante della manifestazione di Gesù come Re universale, Re di tutti i popoli.

L’arrivo dei Magi è un movimento di amore e di unione, opposto a quello avvenuto con la costruzione della torre di Babele, quando gli uomini vollero costruire una torre alta sino al cielo e Dio confuse le loro lingue e dovettero disperdersi.. Betlem è il richiamo del popolo di Dio (i pastori) e dei popoli pagani ( i Magi che vengono dall’oriente). Si passa così dalla dispersione alla riconciliazione, è il richiamo che ci ricorda la pentecoste e il dono delle lingue.

I Magi sono la primizia della chiamata alla fede, i primi pagani a ricevere l’annuncio della rivelazione dell’amore di Dio verso l’umanità. I Magi sono i veri ricercatori di Dio: camminano sulla terra guardando il cielo, la meta del viaggio è chiara: essi chiedono: ‘Dove è nato il re dei Giudei?’ E’ la stessa espressione che diventa ‘capo di accusa’ portata avanti dai Capi del popolo e dai Sommi sacerdoti contro Gesù davanti a Ponzio Pilato: ‘Dice di essere re; noi non abbiamo altro re che Cesare!’

I Magi arrivarono a Betlem, fecero i loro doni. oro, incenso e mirra. L’Epifania che oggi celebriamo è la manifestazione di Gesù presente in noi ogni volta che celebriamo la messa e ci avviciniamo alla Comunione. Infatti è lo stesso Gesù che nacque a Betlem. I magi si inginocchiano ed adorano lo stesso Dio che noi adoriamo nell’Eucaristia: i Magi videro il bambino  Gesù con Maria, sua madre, ed adorarono il Figlio di Dio incarnato; noi vediamo nell’Eucaristia il Pane e i Vino, frutto del lavoro dell’uomo, e sotto quelle apparenze adoriamo il Figlio di Dio incarnato per amore e presente in mezzo a noi.

La Messa che celebriamo è la suprema Epifania che si ripete, dove Gesù, vero Dio e vero uomo, mostra all’umanità  tutto il suo amore ed invita ogni credente: ‘Siete stanchi, affaticati, venite a me ed Io vi ristorerò’. Come Maria presentò il Bambino ai Magi ed essi adorarono il Figlio di Dio, così nella messa il sacerdote dice: ecco l’agnello i Dio che toglie i peccati del mondo. Amici carissimi, ogni celebrazione della messa è l’Epifania che si ripete: la Madonna ci aiuti a vivere con fede profonda il nostro essere cristiani.

Papa Francesco: il battesimo è un dono di Dio

“Oggi celebriamo il Battesimo del Signore. Esso avviene presso il fiume Giordano, dove Giovanni, detto per questo ‘Battista’, compie un rito di purificazione, che esprime l’impegno a lasciare il peccato e a convertirsi. Il popolo va a farsi battezzare con umiltà, con sincerità e, come dice la Liturgia, ‘con l’anima e i piedi nudi’, e anche Gesù ci va, inaugurando il suo ministero: mostra così di voler stare vicino ai peccatori, di essere venuto per loro, per noi tutti che siamo peccatori”.

Epifania del Signore: manifestazione di Dio al mondo 

‘Epifania’, termine  greco, significa ‘manifestazione’: Gesù si manifesta al popolo ebreo e al mondo intero. Assunta la natura umana, venuto sulla terra per salvare l’uomo e ricongiungere la terra con il cielo, Gesù annuncia la sua venuta  ufficialmente con segni assai eloquenti e chiari. Gli ebrei, popolo di Dio, sono  chiamati attraverso gli Angeli che annunciano ai pastori  la sua nascita; a tutti gli altri popoli Dio si manifesta con una stella.

Con l’Epifania Dio si rivela al mondo

Il termine ‘Epifania’, nome di origine greco, significa manifestazione, rivelazione. Le prime tre manifestazioni della divinità di Gesù, che la Liturgia  ci ricorda, sono quella ai pastori di Betlemme, quella ai Magi,  venuti dall’Oriente, e poi alle nozze di Cana quando trasformò l’acqua in vino.  Sotto le sembianze di un bambino appena nato nessuno avrebbe potuto scorgere il Messia atteso da secoli; il Bambino preannunziato da Dio, dopo il peccato originale: ‘Metterò inimicizia tra te e la donna, disse Dio a satana, tra il seme tuo e il seme di Lei’.

Papa Francesco invita ad imitare il silenzio di san Giuseppe

Al termine dell’Udienza generale nell’aula Paolo VI papa Francesco ha rivolto un appello per la popolazione haitiana, ricordando la tremenda esplosione di una cisterna che trasportava gasolio a Cap-Haitien, la seconda città del Paese, ha causato almeno 62 vittime, tra cui molti bambini:

Papa Francesco: la salvezza è per tutti

“Rivolgo un affettuoso saluto al popolo degli Stati Uniti d’America, scosso dal recente assedio al Congresso. Prego per coloro che hanno perso la vita, cinque, l’hanno persa in quei drammatici momenti. Ribadisco che la violenza è autodistruttiva sempre. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde. Esorto le Autorità dello Stato e l’intera popolazione a mantenere un alto senso di responsabilità, al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana. La Vergine Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, aiuti a tenere viva la cultura dell’incontro, la cultura della cura, come via maestra per costruire insieme il bene comune; e lo faccia con tutti coloro che abitano in quella terra”.

Nella Lunigiana dei librai

Ogni tanto (leggi due o tre volte l’anno) trascorro qualche giorno a Marina di Massa, perché lì ci sono dei cari amici e così l’occasione per una vacanzina si trasforma sempre in un ritorno a casa: il pontile sul mare e le lunghe spiagge, i paesi della Versilia dove è normale vedere gente in biciletta (ognuna con un cestino di vimini adornato di fiori in plastica o stoffa) e le piazze arredate con monumenti in marmo di Carrara sono uno scenario ormai famigliare. Così, anche in questa estate ‘particolare’ in bilico tra il desiderio di normalità e il rigore delle misure di sicurezza anti Covid, mi sono sentita un po’ ‘marinella’ come si dice da quelle parti.

151.11.48.50