Il prof. Masullo illustra i punti importanti dell’esortazione apostolica ‘Laudate Deum’

Condividi su...

“Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica ‘Laudato sì’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune.

Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura. Al di là di questa possibilità, non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti”.

Così inizia ‘Laudate Deum’, la nuova esortazione apostolica di papa Francesco, pubblicata il 4 ottobre: in 6 capitoli e 73 paragrafi il papa completa quanto già affermato nel precedente testo sull’ecologia integrale, e al tempo stesso lancia un allarme ed una chiamata alla corresponsabilità di fronte all’emergenza del cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi.

Al direttore scientifico di Greenaccord, che è un’associazione culturale di ispirazione cristiana e senza fini di lucro, prof. Andrea Masullo, già docente di ‘Teoria dello Sviluppo Sostenibile’ all’Università di Camerino e nel master ‘Ambiente Pace e Sviluppo’ alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, abbiamo chiesto se è vero che questa esortazione è catastrofica, come è stata definita da alcuni:

“Trovo paradossale definire catastrofica una esortazione che cerca di richiamare a comportamenti coerenti e responsabili i governi, le istituzioni economiche, ed i singoli cittadini, per evitare la catastrofe climatica annunciata dalla scienza. Papa Francesco richiama al rispetto dell’impegno a mantenere al disotto di 1,5°C l’aumento medio delle temperature terrestri.

Semmai dovremmo ritenere fin troppo prudente tale richiamo, dal momento che stiamo su un percorso emissivo che entro la fine del secolo porterebbe il riscaldamento del clima a 4°C, e nelle regioni artiche addirittura a 7°C causando il totale scioglimento dei ghiacciai.

Questo dice la scienza ed è riportato nel 6° Rapporto del IPCC (AR6). Gran parte del nostro pianeta risulterebbe inabitabile e l’Italia risulterebbe in gran parte invasa dal mare”.

Quali sono i punti focali di tale esortazione?

“In apertura il contrasto fra la tenerezza di Gesù verso le creature e l’indifferenza di tanti di fronte a un mondo che si sta sgretolando è la chiave di lettura di tutto il documento. Il Papa si mostra scandalizzato dall’inazione delle istituzioni politiche che alla vigilia della COP 28 ancora non hanno dato le risposte necessarie per evitare che ci si avvicini al ‘punto di rottura’. Dice che ‘non si tratta di una questione secondaria o ideologica, ma di un dramma che ci danneggia tutti’.

Citando i vescovi africani, definisce il cambiamento climatico ‘un esempio scioccante di peccato strutturale’. Ne scaturisce un forte atto di accusa verso le potenze economiche mondiali che non se ne interessano in quanto mirano a massimizzare i profitti nel breve termine, riecheggiando le forti parole della ‘Laudato sì’ sul ‘paradigma tecnocratico’ (LS II); la tecnologia associata alla finanza crea I’illusione di una crescita illimitata, diffondendo l’idea che il benessere sbocci spontaneamente dalla tecnologia.

Un grande potere, di fatto gestito da pochi soggetti, richiede grande saggezza etica per utilizzarlo per il bene e non per il male; da questo un appello ad avere una visione ampia e responsabile”.

Per quale motivo il papa sottolinea la connessione tra problema ambientale e problema sociale?

“La logica del massimo profitto al minimo costo, mascherata da razionalità e progresso, più volte nella storia ha portato all’uso delle tecnologie per decimare popolazioni, lanciare bombe atomiche, annientare gruppi etnici; essa rende impossibile qualsiasi sincera preoccupazione per la casa comune e qualsiasi attenzione per la promozione degli scartati della società”.

In quale modo è necessario ‘ripensare a noi stessi’?

“Il papa sottolinea che ‘la vita, l’intelligenza e la libertà dell’uomo sono inserite nella natura che arricchisce il nostro pianeta e fanno parte delle sue forze interne e del suo equilibrio’. Pertanto, ogni volta che danneggiamo la natura danneggiamo noi stessi e il nostro futuro: ‘il mondo non si contempla dal di fuori ma dal di dentro…Un ambiente sano è anche il prodotto dell’interazione dell’uomo con l’ambiente’”.

Quali sono le ‘motivazioni spirituali’ che sottostanno a questa esortazione?

“A mio avviso, il passaggio, tratto dal libro del Levitico, più significativo dell’esortazione in tal senso è il seguente: ’Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e ospiti’ (Lv 25,23). Pertanto, ‘questa responsabilità di fronte ad una terra che è di Dio, implica che l’essere umano, dotato di intelligenza, rispetti le leggi della natura e i delicati equilibri tra gli esseri di questo mondo’ (LS 68)”.

‘Tutto è collegato’ e ‘nessuno si salva da solo’: per quale motivo nell’esortazione c’è un rifiuto del negazionismo ambientale?

“I falsi profeti del massimo profitto hanno diffuso l’idea che l’uomo sia estraneo all’ambiente e che questo sia solo un fattore produttivo da sfruttare all’infinito grazie alle tecnologie e lasciandoci guidare dall’intelligenza artificiale”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50