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Papa Francesco commemora cardinali e vescovi defunti

Questa mattina papa Francesco ha celebrato nella basilica di san Pietro la messa in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti nel corso dell’anno, sottolineando il valore delle parole di uno dei due ‘ladroni’ crocifissi insieme a Gesù (‘Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno’): “Queste sono le ultime parole rivolte al Signore da uno dei due crocifissi con Lui. Non è un discepolo a pronunciarle, uno di coloro che hanno seguito Gesù per le strade della Galilea e hanno condiviso con Lui il pane nell’Ultima Cena. Invece l’uomo, che si rivolge al Signore, è invece un malfattore. Uno che lo incontra solo alla fine della vita; uno del quale non sappiamo neppure il nome”.
Tali parole sono importanti perché sottolineano il valore della memoria: “Gli ultimi respiri di quest’estraneo, però, nel Vangelo diventano un dialogo pieno di verità. Mentre Gesù è ‘annoverato tra gli empi’, come aveva profetizzato Isaia, si leva una voce inattesa che dice: noi ‘riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male’. E’ proprio così. E questo condannato ci rappresenta tutti, possiamo dirgli il nostro nome, possiamo dargli il nostro nome. Soprattutto, possiamo fare nostra la sua supplica: ‘Gesù, ricordati di me’. Tienimi vivo nella tua memoria”.
E’ stato un invito a ricordare: “Meditiamo su questo atto: ricordati, ricordare. Ricordare significa ‘portare ancora al cuore’ (ri-cordare), rimettere nel cuore. Quell’uomo, crocifisso con Gesù, trasforma un estremo dolore in una preghiera: ‘Portami nel tuo cuore, Gesù’. E non lo chiede con voce straziante, quella di uno sconfitto, bensì con tono pieno di speranza. E questo è tutto ciò che desidera il delinquente che muore come discepolo dell’ultima ora: cerca un cuore ospitale”.
Ricordare significa che Dio ascolta l’uomo: “E questo è tutto ciò che conta per lui, ora che è nudo davanti alla morte. E il Signore ascolta la preghiera del peccatore, fino alla fine, come sempre. Trafitto dal dolore, il cuore di Cristo si apre per salvare il mondo (un cuore aperto, non chiuso): accoglie, morente, la voce di chi muore. Gesù muore con noi, perché muore per noi. Muore con noi, perché muore per noi”.
Dio risponde alla domanda che pone la persona (‘In verità io ti dico, oggi con me sarai nel paradiso’): “Il ricordo di Gesù è efficace, la memoria di Gesù è efficace, perché è ricco di misericordia, per questo è efficace. Mentre la vita dell’uomo viene meno, l’amore di Dio sprigiona libertà dalla morte. Allora il condannato è redento; l’estraneo diventa compagno; un breve incontro sulla croce durerà per sempre nella pace. Questo ci fa riflettere un po’. Come incontro Gesù? O meglio ancora, come mi lascio incontrare da Gesù? Mi lascio incontrare o mi chiudo nel mio egoismo, nel mio dolore, nella mia sufficienza?”
Dio ricorda perché ha misericordia: “La memoria del Signore custodisce infatti l’intera storia. La memoria è custodia. Egli ne è il giudice compassionevole e ricco di misericordia. Il Signore è vicino a noi come giudice; è vicino, compassionevole e misericordioso. Sono i tre atteggiamenti del Signore. Io sono vicino alla gente? Ho il cuore compassionevole? Sono misericordioso?”
Per questo il papa ah ricordato i cardinali ed i vescovi defunti nell’ultimo anno: “Membra elette del popolo di Dio, sono stati battezzati nella morte di Cristo, per risorgere con Lui. Sono stati pastori e modelli del gregge del Signore: possano ora sedere alla sua mensa, dopo aver spezzato in terra il Pane della vita. Hanno amato la Chiesa, ognuno nel suo modo, ma tutti hanno amato la Chiesa: preghiamo perché possano godere in eterno la compagnia dei santi. E noi attendiamo, con ferma speranza, di gioire con loro nel Paradiso”.
Mentre prima della celebrazione eucaristica il papa aveva ricevuto i partecipanti al terzo incontro di ‘Chiese ospedali da campo’, promossi dall’associazione ‘Mensajeros de la Paz’ di p. Ángel García Rodríguez, ricordando tre cose fondamentali affinché una Chiesa sia ospedale da campo: “Prendersi cura dei più vulnerabili è prendersi cura del Signore stesso.
‘Ciò che hanno fatto per uno di questi, l’hanno fatto per me’. Ogni volta che abbiamo l’opportunità di avvicinarci a loro, di offrire loro il nostro aiuto, è l’occasione che abbiamo per toccare la carne di Cristo, perché portare il Vangelo non è una cosa astratta, un’ideologia, che si riduce a indottrinamento. No, la cosa non va lì, ma portare il Vangelo si concretizza lì, nell’impegno cristiano verso i più bisognosi; Esiste una vera evangelizzazione”.
(Foto: Santa Sede)
Papa Francesco al cimitero: trionfo della vita sulla morte

“Nella visita al camposanto, luogo di riposo dei nostri fratelli e sorelle defunti, rinnoviamo la fede nel Cristo morto, sepolto e risorto per la nostra salvezza. Anche i corpi mortali si risveglieranno nell’ultimo giorno e coloro che si sono addormentati nel Signore saranno associati a Lui nel trionfo sulla morte. Con questa certezza, eleviamo al Padre la nostra preghiera unanime di suffragio e di benedizione”: così oggi papa Francesco nella preghiera conclusiva della celebrazione eucaristica nel cimitero Laurentino di Roma.
Prima della messa papa Francesco ha pregato nel ‘Giardino degli Angeli’, dove ‘riposano’ i bambini non nati. Oggi ritorna a sostare davanti a quelle minuscole tombe, e non ha voluto telecamere o dirette per vivere quel momento, tanto che Vatican Media le ha mandate solo successivamente.
Nessuna omelia ma la preghiera della liturgia odierna: “Signore, solo un soffio è la nostra esistenza terrena, insegnaci a contare i nostri giorni, donaci la sapienza del cuore che riconosce nel momento della morte non la fine ma il passaggio della vita”.
Nella preghiera conclusiva papa Francesco ha affermato che la Resurrezione è una speranza certa: “Sii benedetto, o Dio, Padre del Signore Nostro Gesù Cristo, che nella tua grande misericordia ci hai rigenerati mediante la risurrezione di Gesù dai morti a una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe e non marcisce. Ascolta la preghiera che rivolgiamo a Te per tutti i nostri cari che hanno lasciato questo mondo. Apri le braccia della tua misericordia e ricevili nell’assemblea gloriosa della santa Gerusalemme”.
Ed ha chiesto conforto: “Conforta quanti sono nel dolore del distacco, con la certezza che i morti vivono in Te e che anche i corpi, affidati alla terra, saranno un giorno partecipi della vittoria pasquale del tuo Figlio. Tu, che sul cammino della Chiesa hai posto, quale segno luminoso, la Beata Vergine Maria, per sua intercessione sostieni la nostra fede, perché nessuno ostacolo ci faccia deviare dalla strada che porta a Te, che sei la gloria senza fine. Per Cristo Nostro Signore”.
(Fonte: Santa Sede)
Papa Francesco invita ad essere umili lavoratori
Nella commemorazione dei defunti papa Francesco chiede la pace
Papa Francesco: saremo giudicati dalla misericordia

Al termine della celebrazione eucaristica nella basilica di san Pietro per i cardinali ed i vescovi defunti in quest’anno, papa Francesco si è recato al Campo Santo Teutonico per un momento di preghiera, come ha confermato Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede: “Il Papa si è fermato in preghiera silenziosa, dopo aver benedetto con l’aspersorio le tombe lì custodite. Subito dopo ha fatto rientro presso Casa Santa Marta”.
Il papa:la fede è attesa docile

Stamane papa Francesco ha celebrato nella cattedrale di san Pietro la messa in suffragio dei 17 cardinali e 191 vescovi defunti nell’anno, chiedendo di ascoltare l’invito ad aspettare in silenzio la salvezza di Dio: “Questo atteggiamento non è un punto di partenza, ma un punto di arrivo. L’autore infatti vi approda al termine di un percorso, un percorso accidentato, che lo ha fatto maturare. Egli arriva a comprendere la bellezza di fidarsi del Signore, il quale non viene mai meno alle sue promesse”.
Papa Francesco invoca la pace nel giorno dei defunti

Nel giorno della commemorazione dei defunti papa Francesco ha celebrato la Messa nel Cimitero militare francese di Roma e ha deposto fiori bianchi e, dopo essersi soffermato in preghiera dinanzi alle sepolture dei soldati deceduti in guerra, ha ricordato uno scritto affisso alla porta di un piccolo cimitero (‘Tu che passi, pensa ai tuoi passi, e dei tuoi passi pensa all’ultimo passo’):
Papa Francesco: la Resurrezione non è un miraggio

Oggi papa Francesco ha celebrato la Messa nella Basilica Vaticana in suffragio di Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell’anno: 6 cardinali scomparsi nell’anno (Prosper Grech, Renato Corti, Zenon Grocholewski, Adrianus Johannes Simonis, Marian Jaworski, Anthony Soter Fernandez), 163 gli arcivescovi e i vescovi di tutto il mondo, riaffermando che Gesù è la Resurrezione, come è scritto nel Vangelo di Giovanni: