Vita ecclesiale
Bagnasco: la sciagura di Genova deve diventare prova della bontà della città
L’intero Paese “di fronte a tanto dolore s’inchina, e invoca ché mai più accada”. Ha inizio così l’omelia del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, pronunciata ieri nella cattedrale di San Lorenzo durante i funerali delle otto vittime della tragedia del Porto, avvenuta la settimana scorsa. “In questa cattedrale, siamo stretti attorno alle salme dei nostri fratelli – spiritualmente anche a chi è ancora disperso – per pregare il Signore della vita affinché le loro anime immortali siano accolte nella luce senza fine”. Il sergente della Marina Gianni Jacoviello risulta infatti ancora disperso sotto le macerie della torre di controllo del porto, spinta in mare da un’errata manovra della portacontainer Jolly Nero. “La morte non è l’ultima parola su questo fragile tempo – sostiene il cardinale presidente della Cei –. La parola definitiva è la vita eterna, là dove incontreremo Dio e i nostri cari nell’abbraccio del suo amore; in Lui ritroveremo tutto il bene che abbiamo seminato nei giorni terreni”.
Gli universitari di Roma al Divin Amore, cronaca di un pellegrinaggio
“Non è la prima volta che facciamo un pellegrinaggio al Divino Amore, però è la prima volta che lo facciamo come gruppo parrocchiale. E’ una bellissima esperienza, e anche se ora siamo stanchi, scuramente la ripeteremo presto! E poi ci stiamo preparando alla prossima Gmg a Rio de Janeiro, che faremo a luglio. Ci sembrava doveroso affidare il nostro lungo viaggio alla Madonna!” C’è la luce dell’ entusiasmo quella che solo la gioia vera ti può donare, negli occhi dei ragazzi della parrocchia di San Cleto, che sabato scorso hanno partecipato insieme ad altri 3000 giovani al pellegrinaggio notturno al Divino amore, promosso dall’ Ufficio per la Pastorale Giovanile e dall’ ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, in occasione dell’ Anno della fede. E anche papa Francesco, ha voluto almeno con lo spirito, essere vicino a questi giovani che con le loro fiaccole, i canti e le preghiere alla Vergine, hanno illuminato la notte romana.
A Macerata si è chiusa la fase diocesana di beatificazione di padre Matteo Ricci
Si è conclusa Venerdì 10 maggio a Macerata la fase diocesana del processo di beatificazione di padre Matteo Ricci con gli interventi di mons. Claudio Giuliodori, amministratore apostolico della Diocesi di Macerata, mons. Savio Hon Tai Fai, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, padre Gianni Criveller, presidente della Commissione storica della Causa di Beatificazione e padre Giuseppe Bellucci, responsabile della Compagnia di Gesù nella Provincia d’Italia. Il vescovo Giuliodori aveva annunciato lo scorso febbraio che il processo si sarebbe concluso in coincidenza della ricorrenza della morte (11 maggio) del gesuita confidando in un segno che configuri la santità di un uomo ‘proiettato nel futuro’. E l’eco del gesuita marchigiano ha qualcosa di prodigioso, stando solo alla numerosa letteratura sorta in questo primo decennio del nuovo millennio: ‘Cina e cristianesimo’ di Jacques Gernet; ‘Il palazzo della memoria di Matteo Ricci’ di Jonathan Spence; ‘Cina. La mia vita a Pechino’ di Michela Fontana; ‘Matteo Ricci. Il gesuita amato dalla Cina’ di Francesco Occhetta; ‘Matteo Ricci. Uno scienziato alla corte di Pechino’ di Paul Dreyfus; ‘Un gesuita in Cina’ di Giulio Andreotti; ‘Matteo Ricci. Passione e Ragione’ di Gianni Criveller; ‘Matteo Ricci. Il chiosco delle fenici’ di Filippo Mignini.
Previsti 80.000 fedeli per la beatificazione di don Puglisi. Lo Stadio non basta, l’arcidiocesi cambia sito
Proprio in quella occasione il Pontefice ricordò il sacrificio del Parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia: “La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare. Invece, chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo. Così si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi. Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo. Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro!”. Nei giorni che precedettero la visita di Benedetto XVI a Palermo qualche consigliere comunale sollevò il problema del manto erboso del Foro Italico. “Decine di migliaia di persone previste al Foro Italico di Palermo – si disse allora –, in occasione della messa del Papa, quasi certamente danneggerebbero seriamente il prato, per ottenere il quale ci sono voluti diversi tentativi di semina e molti mesi di lavoro, dal momento che la vicinanza al mare rende particolarmente complessa la crescita dell’erba”.
Poi – ovviamente – dopo la visita del Pontefice (costatata l’integrità del manto erboso, per nulla danneggiato dai fedeli) nessun consigliere comunale si preoccupò più di destinare all’erbetta del “Foro Italico” l’accorata e particolare attenzione manifestata in precedenza. Pur escludendo, da parte dello scrivente, particolari doti di preveggenza, non è certamente impossibile che anche in questa circostanza il problema del manto erboso ritorni a far discutere. Rimane un ultima incognita custodita nel cuore di tanti siciliani: la presenza di Papa Francesco al rito della Beatificazione di Don Pino Puglisi. Nei piani alti dell’Arcidiocesi palermitana non si riscontrano elementi che lascino pensare ad una possibile presenza del Pontefice. La gente però continua a sperare. Del resto, Papa Francesco è abituato a sorprenderci!
La famiglia, speranza e futuro per la società italiana. Presentato il documento delle Settimane Sociali
“La famiglia è un bene pubblico, non un affare privato o di semplice gestione di rapporti e sentimenti. E’ un punto di forza della società, un tema non solo di confessione cristiana o etica, ma di sostanza pratica e comune”. Queste le parole pronunciate da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, in occasione della presentazione del Documento Preparatorio per la 47 Settimana Sociale, che si svolgerà a Torino dal 12 al 15 settembre. Il tema di questa settimana sociale è “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”.
Messaggio della Presidenza dei Vescovi Italiani per la rielezione di Giorgio Napolitano
Del resto, la misura dell’autentica politica si riconosce nella sua capacità di interpretare la società e di ragionare in termini di sviluppo storico e non all’insegna della contingenza, restituendo priorità alla riflessione pacata, al confronto, alla mediazione alta; nell’affrontare seriamente quanto ha a che fare con la vita quotidiana della nostra gente. La risposta migliore alla stanchezza e alla disillusione passa dal rispetto della democrazia e, quindi, dalla fedeltà ai principi della Costituzione, che ha il suo cardine nella centralità della persona e impegna a garantire a tutti lavoro, speranza e dignità. L’esperienza cristiana ha sempre avuto una dimensione e una valenza pubblica: i valori del Vangelo, incarnati nella partecipazione attiva di tanti fedeli laici alla vita pubblica, hanno contribuito a costruire una società più umana, oltre che ad arricchire il tessuto della Comunità nazionale, portando frutti di cultura, di carità, di sostegno dei diritti fondamentali della persona.
All’uomo, infatti, è diretto il servizio della Chiesa come quello dello Stato, nella piena distinzione e autonomia, nonché nella reciproca e leale collaborazione per il bene dell’intero Paese. Come abbiamo ribadito in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, la coesione politica e istituzionale include un’unità interiore e spirituale che merita di essere perseguita come contributo vitale offerto a tutta la Nazione. Il nostro cordiale augurio è che, sotto la Sua rinnovata Presidenza, il Paese possa crescere nell’autentico progresso, in una stagione di effettiva e corale disponibilità, avendo come supremo obiettivo quello di servire il bene comune. Signor Presidente, Le siamo vicini con la nostra preghiera, confermando il leale e generoso contributo della Chiesa che vive nell’amata Italia.
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana
In ricordo di mons. Tonino Bello
Dal 26 al 28 aprile all’Istituto Seraphicum di Roma si svolgerà il Congresso nazionale di Pax Christi Italia sul tema ‘E’ l’ora della nonviolenza’: un congresso nazionale che si apre nel ventesimo anniversario della scomparsa di monsignor Tonino Bello, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e presidente di Pax Christi dal 1985 al 1993. Spiega il presidente di Pax Christi Italia monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia: “Con il titolo del Congresso vogliamo richiamare lo stretto legame che c’è fra la ricerca della pace e questa società in cui ci troviamo, in cui la violenza è diventata non solo più il confronto fra campi avversi, potremmo dire, ma è diventata una questione presente quasi in maniera endemica nella vita sociale dei paesi nelle varie aree del mondo per cui c’è questa spinta a considerare l’agire violento come quasi un fatto di cui non possiamo liberarci, non possiamo tenere in aree separate della nostra vita sociale. In questo senso rifletteremo sul disarmo, sulla giustizia sociale, sulla democrazia e sulla dimensione mondiale della società in cui viviamo”.
Convegno Caritas: educare nella fede per essere testimoni di umanità
Si è concluso a Montesilvano (PE) il 36° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che ha visto il confronto tra quasi 600 rappresentanti provenienti da 161 delle 220 Caritas diocesane. Nelle conclusioni il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu, richiamando la responsabilità affidata al servizio e all’azione delle Caritas, ha sottolineato che “occorre riconoscere e ridirci il valore di quella che a volte definiamo come la rete Caritas in Italia. Responsabilità certamente nell’accoglienza ai poveri, ma anche educativa, animativa, culturale, ecclesiale nel discernere il tempo presente… Questo Convegno non finisce oggi: ricomincia domani nel lavoro che ci attende, è un viaggio che continua in una chiesa della carità, in un paese solidale e accogliente”.
Gli studenti delle Marche scrivono su Benedetto XVI
La diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto “non dimentica la straordinaria figura di Joseph Ratzinger che prima da professore universitario di dogmatica, poi da cardinale e infine da Papa ha spiegato all’uomo moderno le ragioni e le strutture della fede cristiana”. E per questo il giornale diocesano www.ancoraonline.it ha indetto in suo onore il “Concorso diocesano Joseph Ratzinger” rivolto agli studenti di tutti gli istituti superiori della diocesi.
Andemm al Domm: la marcia di Scola per la libertà di educazione
Quando si dice “in cammino”… dopo il grande pellegrinaggio diocesano a Roma, i fedeli dell’arcidiocesi di Milano si mettono in marcia verso il Duomo. “Il futuro dell’Europa dipende dalla libertà di educazione” è il titolo della 31esima marcia “Andemm al Domm” che si svolgerà a Milano sabato 13 aprile, e a cui hanno già aderito oltre 30mila persone. All’iniziativa interverrà l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, che accoglierà i fedeli alle 11.30 in Piazza Duomo e rivolgerà la propria riflessione a insegnanti, studenti, genitori. Altro ospite d’eccezione sarà il segretario generale della Conferenza episcopale francese, Pierre Marsollier, che illustrerà il ruolo della scuola cattolica nel Paese europeo che più di altri ha fatto della laicità la propria bandiera.