Gli universitari di Roma al Divin Amore, cronaca di un pellegrinaggio
“Non è la prima volta che facciamo un pellegrinaggio al Divino Amore, però è la prima volta che lo facciamo come gruppo parrocchiale. E’ una bellissima esperienza, e anche se ora siamo stanchi, scuramente la ripeteremo presto! E poi ci stiamo preparando alla prossima Gmg a Rio de Janeiro, che faremo a luglio. Ci sembrava doveroso affidare il nostro lungo viaggio alla Madonna!” C’è la luce dell’ entusiasmo quella che solo la gioia vera ti può donare, negli occhi dei ragazzi della parrocchia di San Cleto, che sabato scorso hanno partecipato insieme ad altri 3000 giovani al pellegrinaggio notturno al Divino amore, promosso dall’ Ufficio per la Pastorale Giovanile e dall’ ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, in occasione dell’ Anno della fede. E anche papa Francesco, ha voluto almeno con lo spirito, essere vicino a questi giovani che con le loro fiaccole, i canti e le preghiere alla Vergine, hanno illuminato la notte romana.
“Cari giovani – ha scritto in un messaggio il Pontefice – varcate senza paura la porta della fede per entrare in comunione con Dio, e attraverso il cammino, ritrovate una fervida adesione a Cristo contemplato con Maria, attraverso i misteri del Santo Rosario, e un nuovo slancio nella testimonianza della fede cristiana”. E come sempre i ragazzi hanno risposto con entusiasmo all’ invito del papa “Ogni tanto –commenta Daniele Coraci, dottorando alla facoltà di medicina dell’ università Cattolica del Sacro Cuore – dobbiamo aver il coraggio di metterci in gioco, e di non avere paura dei nostri limiti. Il cammino in fondo è questo. Ti insegna a chiedere aiuto con umiltà nella difficoltà, ma anche ad affidarci alla Divina Provvidenza senza paura, sicuri di giungere alla meta”. Ma cosa ha spinto tutti questi ragazzi a vivere un sabato sera diverso, fuori dai soliti schemi giovanili? “Dal desiderio, prima di tutto, di condividere insieme un’esperienza di fede – spiega Don Maurizio Mirilli, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile – perché questo cammino al Divino Amore è la metafora della vita: si fa fatica, ma si sta insieme per giungere alla meta e la meta della vita è il Paradiso. E poi sicuramente da questo desiderio di testimoniare che anche in mezzo a questa città, la Chiesa è viva e giovane. Molti di loro inoltre, hanno sentito il bisogno di fare un’esperienza forte anche sul piano vocazionale, perché magari nel silenzio della notte, nella preghiera, cercano di capire dove il Signore li vuole portare.”
E con i giovani ha camminato anche il vescovo Lorenzo Leuzzi, delegato per la Pastorale Universitaria diocesana, che durante il percorso si è fermato spesso a colloquiare con i partecipanti, e all’ arrivo al santuario ha celebrato la messa di ringraziamento alla Madonna. “L’esperienza del pellegrinaggio che abbiamo vissuto – ha spiegato durante l’omelia – è stata per tutti noi un’occasione per comprendere come vivere la quotidianità nell’esperienza della fede, perché camminare nel buio, condividere con i fratelli anche la fatica dello sforzo fisico, significa avere la certezza, che il Signore ci accompagna in tutti i momenti della nostra esistenza, soprattutto in quelli più difficili. Infatti molte volte i giovani fanno fatica a unire insieme l’incontro gioioso con il Signore con il cammino faticoso della vita.” “Spero- ha concluso il vescovo – che questo possa essere una grande occasione per ripartire con maggiore entusiasmo e serenità, affrontando le situazioni più problematiche con una certezza grande nel cuore: il Signore è sempre con noi e non ci abbandona mai, neanche per un istante”.