Il Cardinal Becciu: colpevole o innocente? La visione di un vaticanista statunitense

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.12.2023 – Ivo Pincara] – A seguito del suo intervento Il Cardinale Angelo Becciu, 75 anni, sotto processo del 5 dicembre 2023 [QUI], riportiamo di seguito la seconda riflessione di Robert Moynihan sul “caso Becciu”, che ci offre la visione di un rispettato vaticanista che solo da recente ha iniziato a seguire il “caso Becciu”, e con una sensibilità statunitense.

Il Cardinale Angelo Becciu: colpevole o innocente?
The Moynihan Letters from the Journal of Robert Moynihan
Lettera N. 177, sabato 9 dicembre 2023
(
Nostra traduzione italiana dall’inglese)

«Ho visto anche sotto il sole che non è degli agili la corsa, né dei forti la guerra e neppure dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza e nemmeno degli intelligenti il favore, perché il tempo e il caso raggiungono tutti» (Ecclesiaste 9,11).

«Non si tratta di un semplice scandalo finanziario, ma di una crisi istituzionale [in Vaticano] particolarmente grave. Sembra un attacco all’istituzione dall’interno dell’istituzione» (Andrea Gagliarducci, Finanze Vaticane, cosa succede? Sloane Avenue e altro ancora – Catholic News Agency, 20 maggio 2020 [QUI]).

«Questo processo avrebbe dovuto essere una pietra miliare della campagna di riforma del Vaticano del pontefice, una dimostrazione al mondo che (…) nemmeno un cardinale come il Cardinale italiano Angelo Becciu, sarebbe stato al di sopra la legge. (…) Se la percezione fosse, tuttavia, che (…) il Papa (o il suo procuratore selezionatore) hanno abusato della loro autorità calpestando lo Stato di diritto, al fine di raggiungere una conclusione predeterminata. – allora potrebbe mettere in discussione la più ampia legittimità dell’agenda del Papa» (John L. Allen Jr., Un processo contorto che potrebbe essere ridotto ad una semplice domanda: il Papa è al di sopra della legge?Crux, 12 novembre 2023 [QUI]).

«Se è noto che ci sono stati alcuni funzionari curiali di secondo che prendevano tangenti per guidare gli investimenti dei fondi giacenti, nessuno ha mai nemmeno adombrato che l’ex sostituto oggi in disgrazia (Becciu) o il sostituto in carica (Pena Parra) coinvolti nell’acquisto e nella vendita si siano presi per sé un euro del prezzo pagato o incassato. Nemmeno il prof. Diddi, che però indossando da novizio i panni dell’accusatore, più che evocare fatti comprovati, ha indicato Becciu come un farabutto che, senza avere un perché, voleva ingannare Francesco» (Alberto Melloni in Caso Becciu, cresce il fronte innocentista di Francesco Sales – Diritto & Affari, 7 dicembre 2023 [QUI]).

«Sono innocente e non mi stancherò di ripeterlo! Sono innocente non soltanto perché non ho mai rubato un soldo né mi sono arricchito né ho arricchito i miei familiari. Le approfondite verifiche degli inquirenti sui nostri conti bancari lo hanno dimostrato!» (Cardinale Angelo Becciu, Dichiarazione del 25 luglio 2023 [QUI]).

La sentenza del “processo del secolo” in Vaticano si avvicina: arriverà il 14, 15 o 16 dicembre, tra sei-otto giorni, dopo quasi due anni e mezzo di dibattimento. Ci sono 10 imputati, il che rende il processo ampio e complesso.

Lo scorso 26 luglio il Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, ha chiesto per il Cardinal Becciu sette anni e tre mesi di reclusione. La grande domanda è: l’accusa ha dimostrato la sua colpevolezza? Diddi presenterà lunedì 11 dicembre le sue ultime argomentazioni a sostegno delle accuse. I giudici decideranno entro la fine della settimana.

Allora dove siamo oggi? Secondo alcuni osservatori, che hanno seguito da vicino il processo, le prove non sembrano sufficienti per condannare. O almeno, non abbastanza per condannare l’imputato più famoso e controverso: il Cardinale Giovanni Angelo Becciu [QUI].

Il Cardinal Becciu è un uomo che ha dedicato tutta la sua vita al servizio della Chiesa, prima come Vicerettore del seminario diocesano, poi ai livelli inferiori del servizio diplomatico in tanti Paesi diversi, poi come Nunzio Apostolico, infine al più alto livello all’interno della stessa Santa Sede. È quest’uomo che è stato accusato di gravi crimini finanziari, ed è perché Becciu era al più alto livello del governo della Chiesa che gli occhi del mondo cattolico, ma anche di quello laico, sono puntati sullo svolgersi di questo processo.

Dopo due anni e mezzo di Udienze – e più di 80 giorni di testimonianze e interrogatori incrociati, il difensore del Cardinal Becciu, l’Avv. Fabio Viglione, parlando per diverse ore e talvolta alzando la voce con indignazione, il 22 novembre ha dichiarato : «Il cardinale ha dimostrato la sua completa innocenza, e noi chiediamo l’assoluzione con la formula più ampia, così da rendergli giustizia e restituirgli la dignità che gli è stata tolta in questi anni». Con grande precisione e passione ha parlato anche il secondo difensore di Becciu, l’Avv. Maria Concetta Marzo, sostenendo che le prove presentate dall’accusa non dimostrano la colpevolezza del cardinale.

L’argomentazione delle difese – che è difficile da riassumere, perché ci sono così tanti imputati diversi, che vanno dal Cardinal Becciu e altri funzionari della Santa Sede, a ricchi finanzieri che hanno stretto accordi con i funzionari della Santa Sede – si è sviluppata su tre linee principali di argomentazione.

1. Non sono stati commessi reati di investimento

Le difese sostengono che, nonostante le ingenti perdite nell’acquisto e nella vendita della proprietà londinese, non sono stati commessi reati di investimento. Le difese hanno sostenuto che, sebbene sia stato perso denaro investendo in una proprietà al numero 60 di Sloan Avenue, nel sud-ovest di Londra nel 2014 e vendendola nel 2022, non è stata presentata alcuna prova che queste perdite costituissero crimini. Le operazioni di investimento, secondo gli avvocati difensori, sono state effettuate nell’ambito di contratti che rientravano nella gamma dei contratti tipici per questo tipo di investimento, e le perdite derivavano da sviluppi sfortunati nel mondo (come la Brexit nel 2016, quando l’Inghilterra votò per lasciare dell’Unione Europea e i prezzi degli immobili a Londra sono crollati inaspettatamente e bruscamente), non a causa di furti e corruzione.

In effetti – e questo è sorprendente – le difese hanno sostenuto che la Segreteria di Stato, se avesse semplicemente perseverato con il suo investimento originale nella proprietà di Londra, e lo avesse sviluppato come previsto, avrebbe effettivamente guadagnato milioni di dollari (forse decine di milioni), e non avrebbe perso alcun denaro (!). Com’è possibile? È possibile perché, nel corso degli anni, il valore degli investimenti, in particolare quelli immobiliari, può cambiare notevolmente. Quindi, un investitore spesso deve essere molto paziente e “superare” i cali di valore, aspettando, a volte per anni, finché il valore non aumenta di nuovo.

Allora perché la Segreteria di Stato nel 2022 ha venduto la proprietà per meno di quanto l’aveva acquistata? Perché lo stesso Papa Francesco – essendo stato informato dai consiglieri che l’operazione immobiliare stava causando un danno terribile all’immagine della Chiesa e della Santa Sede (a causa della copertura mediatica globale su investimenti “imprudenti” o “impropri”) – nel 2020 ha ordinato che il l’immobile venisse venduto “al più presto possibile”. E così la proprietà fu venduta, non trasformata in una proprietà generatrice di denaro come era stato il piano originale anni prima, quando era stata acquistata…

Quindi, attenzione: questo ordine di vendita dell’immobile arriva due anni dopo che il Cardinal Becciu nel giugno 2018 fu creato cardinale e aveva lasciato l’ufficio di Sostituto per diventare Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. In altre parole, il Cardinal Becciu non ha nulla a che fare con la vendita della proprietà e con la contabilizzazione dell’enorme perdita di oltre 100 milioni di dollari. Cardinal Becciu mi ha precisato: «Gli investimenti fatti all’epoca [ovvero gli investimenti originari effettuati nel fondo Mincione, che comprendeva l’immobile londinese, nel 2014] non erano finalizzati all’acquisto dell’immobile londinese ma solo a beneficiare del fondo che Mincione ci ha proposto di far parte. L’idea e la decisione di acquistare l’edificio è arrivata dopo che non ero più Sostituto alla Segreteria di Stato».

In una lettera del 25 agosto 2020 resa pubblica il 5 novembre 2020, Papa Francesco ha chiesto di prestare «particolare attenzione» a due specifiche questioni finanziarie: gli «investimenti effettuati a Londra» e il «fondo di investimento Centurion Global». Papa Francesco ha chiesto alla Segreteria di Stato di «uscire al più presto» dagli investimenti, o «almeno dimetterli in modo tale da eliminare ogni rischio reputazionale».

Secondo The Associated Press, la Segreteria di Stato, in due fasi (nel 2014 e nel 2018), ha speso circa 350 milioni di euro (364 milioni di dollari) per acquistare un edificio che il precedente proprietario aveva acquistato per 129 milioni di sterline (155 milioni di dollari). La proprietà è stata venduta nel 2022 a Bain Capital per 186 milioni di sterline (224,6 milioni di dollari), quindi la vendita ha comportato una perdita di circa 140 milioni di dollari nell’affare immobiliare di Londra.

2. Nessun fondo ricevuto illegalmente

La difesa ha sostenuto inoltre che, nonostante le prove di trasferimenti, transazioni e spese di fondi della Segreteria di Stato potrebbero apparire a prima vista come “autogestiti” o in qualche modo corrotti, non vi è alcuna prova che il Cardinal Angelo Becciu o eventuali suoi familiari abbiano mai effettivamente ricevuti illegittimamente fondi.

Allo stesso modo, tutti i movimenti di fondi coinvolti nell’affare immobiliare di Londra potrebbero essere legittimamente interpretati come pagamenti di costi (a volte ingenti) di affari e commissioni che non erano di natura criminale, hanno sostenuto le difese.

3. Un teorema inventato per distruggere un uomo: il Cardinal Becciu

La difesa ha sostenuto che l’accusa ha fatto di tutto e ha impiegato anni (dal 2019 al 2021) per sviluppare un caso in cui sembrerebbe che il Cardinal Becciu fosse colpevole di appropriazione indebita di fondi o di abuso della sua alta posizione alla Santa Sede, ma che ciò è avvenuto perché l’accusa ha abbracciato fin dall’inizio un “teorema” secondo cui il Cardinal Becciu era colpevole. La difesa sostiene che questo “teorema” è stata costruita dai nemici del Cardinal Becciu, che sono riusciti a convincere il Promotore di Giustizia ad “accettare” il “teorema”.

Quindi, questo è il punto cruciale: il Cardinal Becciu aveva dei “nemici” che riuscirono a convincere lo stesso Papa che il Cardinal Becciu dovesse essere processato per crimini finanziari. Chi erano i “nemici” di Becciu? La risposta sarà oggetto delle prossime lettere.

Questo “teorema costruito” non è mai stata effettivamente supportata dai fatti, nonostante anni di sforzi, ed è rimasta un teorema falso, sostengono i difensori del Cardinal Becciu. «Siamo andati oltre la prova dell’innocenza: abbiamo dimostrato in aula che Becciu è stato coinvolto con la forza nel caso durante un’indagine su un investimento», ha detto in Udienza il suo difensore Avv. Viglione. Ha sostenuto che ciò che ha portato il Cardinal Becciu nel caso è stato un Memoriale del 31 agosto 2020 redatto da Mons. Alberto Perlasca, che era stato il più stretto e fidato collaboratore del Cardinal Becciu in materia finanziaria durante tutto il suo periodo come Sostituto.

Nota: Perlasca, il principale assistente di Becciu presso la Segreteria di Stato, ha esitato per mesi su cosa dire e fare riguardo alla storia di queste questioni finanziarie e al ruolo del Cardinal Becciu in esse. Alla fine preparò il suo Memoriale e lo accusò di aver agito in modo improprio. Così Perlasca divenne il “testimone principale” dell’accusa, rivoltandosi contro il suo ex capo e ottenendo per sé l’immunità dall’accusa. Solo dopo un intenso controinterrogatorio, però, Perlasca, che in un primo momento aveva affermato di aver preparato lui stesso il Memoriale, ammise di averlo preparato con l’aiuto di altre due persone, tra cui una sua cara amica, e la seconda, una donna che nutriva un profondo rancore nei confronti del Cardinal Becciu perché si era opposto alla sua assunzione alla Santa Sede. Maggiori informazioni su questo nelle prossime lettere…

«Queste sono le radici contaminate di ciò che ha portato all’incriminazione di Becciu. E le ricostruzioni avevano un unico obiettivo, che era colpire il cardinale», ha detto l’Avv. Viglione. «Il teorema del Promotore di Giustizia voleva dire che tutto ciò che Becciu faceva e tutto ciò che ruotava attorno a lui fosse visto come un reato».

Il caso dell’accusa

Ora, dopo più di due anni di dibattimento, le ragioni dell’accusa si sono notevolmente indebolite, concordano molti osservatori, e questo gli ha portato ad assumere negli ultimi giorni alcune posizioni molto importanti a favore dell’assoluzione di Becciu.

Il più significativo è quello di Alberto Melloni, storico del Cristianesimo e insigne studioso del Concilio Vaticano II, allievo del Prof. Giuseppe Alberigo, da tutti considerato un esponente di spicco “progressista” e molto vicino a Papa Francesco.

In un saggio intitolata Potere del Papa e giustizia vaticana, Melloni sulla rivista online de Il Mulino recentemente ha scritto [QUI]: «Se è noto che ci sono stati alcuni funzionari curiali di secondo che prendevano tangenti per guidare gli investimenti dei fondi giacenti, nessuno ha mai nemmeno adombrato che l’ex sostituto oggi in disgrazia [Becciu] o il sostituto in carica coinvolto nell’acquisto e nella vendita [Peña Parra] si siano presi per sé un euro del prezzo pagato o incassato. Nemmeno il prof. Diddi, che però indossa da novizio i panni dell’accusatore, più che evocare fatti comprovati, ha indicato Becciu come un farabutto che, senza avere un perché, voleva ingannare Francesco».

La prossima settimana ci saranno altre due udienze per le repliche delle parti: lunedì 11 dicembre dell’accusa (che cercherà di confutare le argomentazioni avanzate dagli avvocati difensori nei giorni scorsi) e delle parti civili, martedì 12 dicembre le difese presenteranno le confutazioni finali alla presentazione dell’accusa. Si aspettano giorni drammatici e avvincenti… Poi, entro giovedì 14 dicembre, venerdì 15 dicembre o sabato 16 dicembre, il collegio di tre giudici emetterà la sentenza… giusto in tempo per Natale…

Indice – Caso 60SA [QUI]

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