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Assisi ricorda il Cantico delle Creature

Sabato scorso al Santuario di San Damiano di Assisi si è aperto ufficialmente l’VIII Centenario del Cantico delle creature’ alla presenza dei ministri generali del Primo Ordine e quelli del Terz’Ordine Regolare e Secolare, insieme alla Presidente della Conferenza delle Suore Francescane, presieduto da fra Francesco Piloni, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna. E’ seguita la lettura del testo ‘Compilazione di Assisi’ sulla composizione del Cantico al santuario di san Damiano.

La celebrazione è proseguita al Santuario della Spogliazione, dove fra Simone Calvarese, ministro provinciale dei Frati Minori cappuccini del Centro Italia ha guidato la seconda parte della preghiera con la lettura di due stralci della ‘Compilazione di Assisi’ inerenti alle ultime due strofe del Cantico, sul perdono e sulla morte.

E dopo la proclamazione del Cantico delle Creature da parte di Isabella Giovagnoli e fr. Luigi Giacometti, accompagnata dal clarinetto, i ministri Generali hanno commentato i passi del Cantico attraverso le creature che compongono la lode per cui fr. Mssimo Fusarelli, ha invitato a riflettere sulla prima creatura ‘su cui Francesco posa lo sguardo’ sul sole che ‘è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significazione’: “In queste parole troviamo una chiave di lettura che serve a capire tutto il Cantico: il sole e tutte le creature sono segno di Dio, di lui ‘portano significatione’, di lui ci parlano, se sappiamo guardarle con gli occhi giusti, illuminati dalla fede e fissi su Gesù Cristo, che è il sole di giustizia che sorge dall’alto”.

Poi fr. Tibor Kauser, ministro generale OFS ha posto l’accento su ‘sora Acqua’: la prima cosa che viene menzionata nel libro della Genesi, ancora prima della luce: quanto è preziosa, essendo stata scelta per dare spazio in alto allo Spirito di Dio! Questo stesso Spirito di Dio ha scelto noi non solo per librarsi sopra, ma per abitare in noi. Quanto sarebbe bello se potessimo correre insieme a lei e dare la vita”.

Fr. Carlos Alberto Trovarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali, ha avuto il compito di ricordare ‘ciò che sta sotto il cielo’: “L’aria, l’acqua, la madre terra e il fuoco. Francesco vede nella creazione e nelle creature l’immagine stessa del Creatore. ‘Altissimo, onnipotente, bon Signore’, aiutaci a essere sensibili al respiro della Madre Terra, ai suoi cicli vitali, all’equilibrio tra consumismo e sobrietà. Concedici di riconciliarci, come fratelli e sorelle minori, con Dio e con le creature”.

Suor Frances Marie Duncan, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terzo Ordine regolare, ha offerto una riflessione sulla Madre Terra “della quale Francesco ci dice che è, insieme, sorella e madre: sorella come ogni altra creatura, ma anche madre perché ella ci nutre, producendo ‘diversi frutti con coloriti flori et herba’. Lo sguardo alla terra ci richiama ai problemi della distribuzione equa di quel cibo che la terra produce. Oggi viviamo ancora in situazioni di disuguaglianza che, invece di diminuire, continuano a crescere, con i molti poveri che diventano sempre più poveri e i pochi ricchi che diventano sempre più ricchi”.

Fra Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’Ordine regolare, ha introdotto la tematica del perdono: “Il Cantico non parla solo della bellezza della Natura, ma anche delle difficoltà della storia umana: se c’è una lode per il perdono, vuol dire che ci sono colpe da perdonare, come pure infermità e tribolazioni”.

Il vicario dei Frati minori Cappuccini, fra Silvio do Socorro de Almeida Pereira, ha infine gettato lo sguardo sulla realtà ultima e per noi definitiva: la morte: “Perfino per la morte Francesco può dire ‘Laudato si’ mi’ Signore’. Che cosa spiega questa attitudine di Francesco, che riesce a lodare sempre? il suo segreto è la fede in un Dio che è ‘il bene, ogni bene, il sommo bene, che solo è buono’: solo tale fede può spiegare questa lode costante, che riconosce che da Dio tutto proviene e che a Lui restituisce ogni bene, nel rendimento di grazie e nella lode”.

Infine il vescovo di Assisi – Nocera Umbra e Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino ha concluso la celebrazione ricordando che le due ultime strofe del Cantico siano state concepite in Episcopio dove Francesco era ospite del vescovo Guido II: “La fatica del perdono: comandamento difficile ma sotto lo sguardo di Francesco, avviene il miracolo. Un vescovo e un podestà che sono in lite, spingendo la città stessa ad una ennesima guerra intestina, si riabbracciano: la grazia di Dio, propiziata da Francesco, fa cose davvero straordinarie. Questo miracolo di pace è anche il grande messaggio che ispira l’intero cantico”.

Commentando la giornata di sabato scorso il ministro della Provincia dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, fra Francesco Piloni, ha sottolineato che nel cantico francescano tutto è grazia: “Talvolta nel parlare del Cantico ci dimentichiamo di un dettaglio importantissimo ma che sta alla genesi dello scritto, e che ne svela la potenza: Francesco è cieco quando lo compone. Già malato, la sua vista esteriore ormai è scomparsa, ma la luce interiore gli fa vedere tutto come presenza, come traccia di Dio, e tutto gli rimanda il significato della presenza dell’Altissimo. Francesco vede tutto con gli occhi di Dio”.

E’ stato un invito ad essere figli della lode: “Ogni cristiano che celebra la liturgia delle ore inizia la sua preghiera con le lodi. La preghiera di lode è la preghiera di chi vuole prima di tutto riconoscere la positività della vita, il valore che va oltre ogni afflizione che ci può soffocare. La lode ci ricorda che tutto è un dono, tutto è grazia, tutto è possibilità.

Francesco ce lo dice da una condizione di infermo, in una notte tribolata, in una notte travagliata: lui passa dal travaglio alla lode, perché la lode è la potenza di una relazione da figli di Dio, certi di avere un Padre che è dalla nostra parte, ormai distanti dal veleno della negatività.

La lode ci sintonizza in modo corretto dandoci le giuste coordinate dentro il quale porci. Francesco fino all’ultimo, con tutte le fatiche degli ultimi suoi sei anni, ci racconta che noi siamo i figli della lode, che nasciamo da un Dio che quando ci guarda vede che tutto è molto buono, e loda per quelle creature che sono nate dal suo cuore innamorato”.

(Foto: OFM)

Sant’Omobono ai cremonesi: un invito alla preghiera ed alla pace

“Carissimo Papa Francesco, ti scrivo insieme a tutta la Chiesa di Cremona, di cui da più di otto secoli sono il Patrono, ossia un suo figlio che in cielo continua ad amare tanto la sua gente. Mi chiamo Omobono Tucenghi, laico, sposo e padre, sarto e mercante di stoffe, sono vissuto nel XII secolo, e dicono che abbia illuminato questa terra con la mia fede, accesa da una preghiera incessante e testimoniata nella carità verso i poveri, oltre a spendermi per ricostruire la pace tra le fazioni che dividevano e insanguinavano la nostra comunità”.

Recuperando un altro tratto divenuto ormai tradizione per il solenne Pontificale per la festa del Santo patrono, nell’omelia il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha proposto ai fedeli una riflessione raccolta nella forma di una lettera scritta in prima persona dal Santo, ringraziando per quanto il suo magistero incontri i tratti della sua vita terrena, della vicenda storica e della spiritualità del patrono di Cremona, modello di una santità ‘in uscita’:

“Preghiera, poveri e pace: queste erano le passioni maturate giorno dopo giorno nel mio umile cuore di uomo concreto della piccola borghesia cremonese. Mi fa impressione che poi, nei secoli, sia cresciuta dietro di me una comunità che ha imparato ad ideare e attuare tante iniziative di solidarietà, forme di prossimità, che ancora oggi colpiscono e impegnano”.

Ed ha apprezzato il papa per l’impegno verso i poveri, meditando i brani biblici: “Tu, papa Francesco, anche se vieni da un altro continente, conosci l’operosa generosità della gente di Lombardia. E mi colpisce che tu oggi chieda a tutti di fare un passo in più, quello di ‘fare nostra la preghiera dei poveri e pregare insieme a loro… che hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio’…

Io imparai a vivere proprio così: meditavo la legge del Signore giorno e notte, alzandomi nel cuore della notte per lodarlo, pregavo incessantemente… arrivavo in chiesa molto tempo prima della celebrazione delle Ore, a meno che non fossi trattenuto dall’esigenza di riportare la pace in città o di procurare elemosine per i poveri. E a volte trovavo le porte della chiesa spalancate (anche se nessuno era ancora sceso ad aprirle): quella chiesa dalle porte aperte che anche a te piace tanto!”

Inoltre ha ‘elogiato’ il papa per aver ricordato che la povertà è anche spirituale: “Tu ci ricordi che i poveri non hanno bisogno solo di beni materiali essenziali, ma anche di attenzione spirituale, e aggiungi che “tutto questo richiede un cuore umile, che abbia il coraggio di diventare mendicante, un cuore pronto a riconoscersi povero o bisognoso… perché il vero povero è l’umile, che non ha nulla da vantare e nulla pretende, sa di non poter contare su sé stesso, ma crede fermamente di potersi appellare all’amore misericordioso di Dio… il povero, non avendo nulla a cui appoggiarsi, riceve forza da Dio e in Lui pone tutta la sua fiducia. Infatti, l’umiltà genera la fiducia che Dio non ci abbandonerà mai e non ci lascerà senza risposta”.

Questo è un ritratto di un innamorato di Dio: “Senza saperlo, hai fatto il ritratto di un uomo innamorato di Dio, quale sentivo di essere: digiunavo, confessavo ogni settimana le mie colpe, preso da tanta preghiera in chiesa e fuori di chiesa, camminando, vegliando o dormendo! Durante la Messa mi prostravo a terra davanti alla Croce, e sempre durante l’Eucaristia quel 13 novembre spirai, al canto del Gloria, restando a terra in preghiera, come fossi ancora vivo”.

Una sollecitazione particolare è stata posta sul valore della preghiera: “Sono stato felice di vedere quest’anno, nel mese di ottobre, ogni martedì, tanti credenti della nostra città riuniti qui, in cattedrale, per un itinerario di preghiera ‘alla scuola di Maria’, come tu hai proposto loro in preparazione al prossimo Giubileo. E’ stato bello sentirli uniti, nell’adorazione e nella lode, nell’intercessione e nella supplica, cantando le parole e i sentimenti della fede in Cristo Signore. Ed il mio povero corpo era lì, sotto i loro piedi, nella cripta da dove cerco sempre di chiamarli alla mia stessa passione per la preghiera, per i poveri, per la pace”.

E la preghiera non deve essere disgiunta dalla responsabilità: “Guai a noi illuderci di avere ‘imparato a pregare’ solo in base all’emozione di qualche canto o alla cura delle nostre cerimonie! Ieri donne e uomini come me e tanti altri amici del Signore, e oggi come te papa Francesco, ci sentiamo spinti a uscire, ad andare (pregando incessantemente, nel cuore) incontro agli altri, agli emarginati e agli ultimi, alle tante storie di solitudine che si nascondono nelle case e nelle periferie, al disagio di piccoli e grandi che urla, disturba e invoca vero ascolto e concreti gesti di amore”.

Infine un pensiero per la pace: “Ma non basta chiederlo al cielo, tocca a tutti voi, farlo, subito, ovunque… per invertire la drammatica corsa all’odio, alle armi, alle guerre, che entra come un sottile veleno anche nelle vostre anime, vi fa dire parole come pietre, e compiere solo per paura scelte di cui dovrete amaramente pentirvi.

Tu, papa Francesco, indichi un metodo di vita diverso, costruttivo e rigenerante, semplice e praticabile da tutti: ’non dimentichiamo di custodire i piccoli particolari dell’amore: fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto’. I miei figli e fratelli della Chiesa di Cremona ti promettono di provarci ancora, ne sono sicuro. Ed io, che benigno proteggo Cremona da secoli, saprò ancora ispirare cristiani e cittadini così, attenti a rammendare le relazioni, a tessere l’armonia delle diversità, a pregare e lavorare per la giustizia e la pace”.

Fabrizio Venturi: per la quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana in attesa del messaggio di papa Francesco

Preparativi in corso per la quarta Edizione del Sanremo Cristian Music Festival 2024. La canzone cristiana si sta affermando nel mercato discografico italiano grazie al contributo del Festival della Canzone Cristiana ideato e diretto dal cantautore e Direttore artistico Fabrizio Venturi.

“Il Festival della Canzone Cristiana è un trampolino di lancio per chi canta canzoni di ispirazione cristiana, un genere che, pian piano, si sta affermando e riscuotendo successo tra i giovani. La quarta edizione vedrà la partecipazione di nuove promesse della musica e della canzone cristiana che avranno la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico.

Daremo molta visibilità ai partecipanti e creeremo un canale televisivo tematico per consentire una maggiore presenza della musica cristiana sui media, nonché delle star della canzone cristiana italiana ed internazionale”, ha dichiarato Fabrizio Venturi, il quale ha aggiunto:

“La quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana rappresenta la consacrazione della Christian Music nel mondo musicale italiano. Noi abbiamo abbattuto quello che poteva essere un pregiudizio sulla Christian Music, fondato sul fatto che esistessero differenze rispetto ad altri generi, ma così non è proprio in quanto la Christian Music è uguale e paragonabile alla musica che si ascolta quotidianamente in radio, con la sola  differenza che, nei suoi testi, invece di parlare di una donna, di un calciatore, di un ciclista o di altri temi, si parla di Dio.

Anche Renato Zero, dopo la prima edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2022, ad aprile, esordisce, per la prima volta nella sua carriera, con un album che racchiude  19 brani di musica cristiana, intitolato ‘Atto di fede’. Il grande successo raggiunto dal Festival della Canzone Cristiana ha spalancato le porte a molti artisti della Christian music italiana, dando voce, per la prima volta, a questo genere musicale anche in Italia, che è diventata la prima vetrina della musica cristiana, un vero e proprio Festival Cristian Music non inquinato dalla partecipazione di artisti appartenenti ad altri generi, come avviene, invece, in altri eventi similari. Il Festival ha avuto un’evoluzione positiva sia per la qualità delle canzoni, sia per la bravura degli interpreti. Anche per questa edizione avremo voci di rilievo e canzoni di prestigio”.

Le iscrizioni, come per le passate edizioni, dovranno pervenire, entro il 20 dicembre 2024, alla Segreteria del Festival info@sanremofestivaldellacanzonecristiana.it,  attenendosi scrupolosamente al regolamento, che i candidati trovano già online sul sito del Festival: www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it.

Il Festival della Canzone Cristiana si svolgerà a Sanremo dal 13 al 15 febbraio 2025,  negli stessi giorni in cui si svolge il Festival della Canzone Italiana. Le finali saranno trasmesse da una emittente televisiva nazionale. Radio Mater sarà la radio ufficiale del Festival. Si tratta di un Festival nel Festival, di una staffetta musicale. L’intento e lo spirito sono gli stessi delle precedenti edizioni, ossia realizzare un connubio creativo tra la canzone e la fede e tra la canzone e la lode a Dio. E’ stato concluso anche un accordo con un network radiofonico italiano.

Ad affiancare Venturi ci sarà un grande nome della TV nazionale, del quale, allo stato attuale, gli organizzatori non svelano il nome: “Tra gli ospiti d’onore della kermesse musicale cristiana vi saranno grandi star della Cristian Music internazionale e della TV nazionale. Si  riconferma la presenza del super ospite londinese Noel Robinson, un artista famoso a livello internazionale, icona della Musica Cristiana, che riempie gli stadi di tutto il mondo. Per quanto riguarda gli altri ospiti ci riserviamo di rendere noti i nomi nei successivi comunicati”, ha aggiunto Venturi, il quale ha sottolineato:

“Tutto ciò che il Festival della Canzone Cristiana ha annunciato di fare lo ha sempre fatto: l’Euro Cristian Music Festival a Torino, la Nazionale Italiana Cantanti Cristian Music, la creazione della sua emittente televisiva, la missione di pace a Kiev in Ucraina e altre rilevanti iniziative inerenti il suo messaggio di pace e la sua missione evangelizzatrice”.

Sarà un grande Festival, all’insegna della nuova evangelizzazione, condotta attraverso la forma espressiva più potente che Dio ci ha donato, ossia la musica, che non conosce né barriere, né limiti. È proprio questo che desideriamo far sapere alla stampa, sottolineando che il nostro sarà un autentico messaggio cristiano, una lode a Dio, una preghiera profondamente vissuta. Il nostro unico intento è diffondere messaggi di pace, di amore e di condivisione, non di chiusura e di scontro. Il messaggio che vogliamo diffondere è quello di papa Francesco, che esorta ad essere fautori della fratellanza umana, che, come fa la musica, ‘abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende uguali’.

Tale messaggio sorregge il nostro impegno proprio in quanto esso è finalizzato alla realizzazione della pace e della convivenza comune, pilastri ineludibili per la missione civilizzatrice, che la religione cattolica e tutte le religioni, il cui Dio è unico, devono prefiggersi mediante progetti concreti e mediante un dialogo fervente con tutte le realtà presenti nel contesto umano.

Alla luce del progetto umanitario della realizzazione della fratellanza umana, che la Chiesa Cattolica si prefigge, richiamando non solo tutte le religioni, ma anche tutti coloro che operano in ogni ambito della vita umana a farsi artefici e promotori della cultura della fratellanza umana, abbiamo voluto anche noi, in veste di fautori di una cultura musicale improntata ai valori della fede cristiana, contribuire a diffondere il messaggio della fratellanza umana.

Sant’Agostino affermava che chi canta prega due volte, rimarcando la forza spirituale della canzone. Siamo convinti anche noi che cantare, elevando una lode a Dio, possa essere il modo più rassicurante per affrontare il disagio e lo smarrimento scaturito sia dal deterioramento dell’ecosistema, sia dalla crisi del sistema economico mondiale, che ha provocato nuove forme di povertà, alle quali si aggiunge la povertà morale, di cui sono espressione le guerre in corso. La musica non vi è dubbio che possa rivestire un ruolo educativo e trasformativo in una società, come quella attuale, che sta smarrendo i suoi ineludibili valori umani. Di tale ruolo sono fermamente convinto e, per tale motivazione, ho deciso di realizzare il Festival della Canzone Cristiana”.

Fabrizio Venturi comunica il regolamento della quarta edizione del Sanremo Cristian Music Festival 2025

“E’ quasi tutto pronto per la Quarta Edizione del Sanremo Cristian Music Festival 2025. Sono in attesa di ascoltare le canzoni degli artisti che si iscriveranno a questa edizione. Il Festival si attesta, sempre più, a livelli di maggior rilievo artistico sia per la qualità delle canzoni, sia per quanto attiene gli interpreti. Per tale motivo, quindi, anche questa edizione avrà grandi voci e prestigiose canzoni”, ha affermato il cantautore di Firenze Fabrizio Venturi, Direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana. Le iscrizioni dovranno pervenire fino al 20 di dicembre 2024 alla Segreteria del Festival info@sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, attenendosi scrupolosamente al regolamento, che i candidati trovano online sul sito ufficiale del festival. www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it, dal quale sarà possibile scaricare il regolamento inerente l’anno 2025.

Il Festival della Canzone Cristiana si svolgerà il 13, il 14 e il 15 febbraio 2025, come nelle sue passate edizioni, negli stessi giorni in cui si realizza il Festival della Canzone Italiana. Fabrizio Venturi sfida Carlo Conti: due fiorentini alla guida dei due Festival di Sanremo. Sarà un Festival nel Festival, una staffetta musicale:

“L’intento del Festival, come già abbiamo più volte rimarcato, è quello di realizzare un connubio creativo tra la canzone e la fede e tra la canzone e la lode a Dio» ha continuato Venturi, il quale ha sottolineato: «Lo scopo si configura, pertanto, essere quello della lode a Dio attraverso la musica nella Città dei fiori, che è  Sanremo, luogo che meglio rappresenta l’Italia musicale.

Il grande successo raggiunto dal Festival della Canzone Cristiana ha spalancato le porte ad artisti della Christian music italiana, dando voce,  per la prima volta, a questo genere anche in Italia, nazione in cui  non si era mai verificato, facendo di Sanremo Cristian Music Festival la prima vetrina della musica cristiana, un vero e proprio Festival Cristian music non inquinato dalla partecipazione di artisti appartenenti ad altri generi, come, invece, avviene in altri eventi similari.  Il Festival si terrà in una location bellissima, arricchita da una speciale scenografia”.

La kermesse musicale cristiana- come è avvenuto nella precedente edizione – sarà trasmessa da una TV nazionale. Nel medio termine saranno resi noti tutti i dettagli, come informano gli organizzatori.

Radio Mater, sorella di Radio Maria, si riconferma radio ufficiale del Festival per le radio cristiane.

E’ stato chiuso anche un accordo con un network radiofonico italiano, che sarà reso noto appena ultimati gli accordi con l’emittente televisiva. Per certo si sa che Fabrizio Venturi ha fortemente voluto un nome prestigioso della TV nazionale alla conduzione della kermesse, del quale non conosciamo ancora il nome.

Tra gli ospiti d’onore invitati alla kermesse cristiana si annoverano grandi star della Christian music internazionale e della TV nazionale. Non si può non sottolineare che tutto ciò che il Festival della Canzone Cristiana ha annunciato di fare lo ha sempre fatto: l’Euro Cristian Music Festival a Torino, l’European Cristian Music, la Nazionale Italiana Cantanti Cristian Music, la creazione della sua emittente televisiva, Il Festival della Canzone Cristiana non è solo musica, in quanto è anche attento alla dimensione umana e sociale della vita ed ha come sua finalità la diffusione del messaggio del dialogo e della pace tra i popoli e le diverse religioni  affinché si generi la pace.

E’ previsto per il 2025 a Milano l’organizzazione di un Forum del dialogo interreligioso, a cui  parteciperanno le tre religioni monoteiste e la filosofia buddista. La missione di pace del Festival della Canzone cristiana in Ucraina,  in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno 2023, e la visita all’Ospedale pediatrico nazionale di Kiev attestano l’importanza che il Festival  attribuisce al valore della pace e agli eventi umanitari legati al cristianesimo: “Attendiamo, con entusiasmo, la quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana, considerati i valori cristiani  ed umanitari che esso veicola e promuove”.

Don Tonio Dell’Olio: il ‘Cantico delle Creature’ è uno sguardo nuovo sul creato

“Tucte, tutte, nessuna creatura esclusa. La natura, sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, diventa il paradigma plastico del tucte, nella sua diversità, nella espressione delle differenze, nella declinazione delle sfumature. La natura sembra chiedere, per essere compresa, uno sguardo ampio, inclusivo capace di cogliere sfumature, differenze. Eppure molta narrazione sembra non confermare questo sguardo: separiamo, poniamo paletti tra ciò che è naturale e ciò che è contronatura (dimenticando l’unica accezione dotata di senso che è tutto quanto facciamo contro la natura), tra ciò che è normale da ciò che è anormale, tra cosa (o chi) si avvicina alla media e ciò (o chi) devìa dalla media”: con questo pensiero del presidente della ‘Pro Civitate Christiana’ di Assisi, don Tonio Dell’Olio, domenica scorsa si è concluso l’82^ corso di Studi cristiani con una riflessione incentrata sul ‘Cantico delle Creature’.

Per il presidente della ‘Pro Civitate Christiana’ il Cantico francescano ha un ‘respiro’ universale’: “Non vi è chi non riconosca in Francesco d’Assisi un respiro universale che, pur essendo saldamente ancorato alla fede cristiana, riesce a parlare con autentica libertà ad ogni persona a qualunque fede appartenga. In questo senso il Cantico di frate Sole è l’espressione più alta della parola di lode che proviene da ogni elemento della natura e diventa gratitudine. All’umanità viene richiesto di compiere un’esperienza totalmente immersiva perché non si senta mai soggetto separato dall’insieme della natura perché è stata proprio la mancanza di questa concezione a causare i disastri che oggi ci troviamo a cercare di curare”.

In questo 800^ anniversario del Cantico di san Francesco abbiamo chiesto a don Tonio Dell’Olio di raccontarci il motivo della scelta di questo tema francescano, ‘Cum tucte le tue creature’: “Il tema francescano, anzi la citazione testuale dal ‘Cantico di frate Sole’, è stata una felice coincidenza; trovandoci nel tempo dei centenari francescani, abbiamo colto intuitivamente una pregnanza nuova di significati, pur nella essenzialità dell’inciso ‘cum tucte le tue creature’. La consapevolezza perfetta della fraternità universale suscita in Francesco d’Assisi l’urgenza della gratitudine e della lode. Crediamo che il tema francescano della fraternità, così come declinato nella ispirazione di Francesco, meriti un supplemento di riflessione, alla luce di quanto può suggerire la sensibilità del nostro tempo, per un contributo fondamentale di conoscenza e rivelazione”.

Cosa significa ’Cum tucte le tue creature’?

 “Cum tucte le tue creature significa ‘tutte’ le creature, proprio tutte, nessuna esclusa, a nostro avviso. Questo ci è sembrato lampante, nella congerie di parole, umori, contrapposizioni, distinguo: prima delle differenze, prima delle distinzioni, prima delle separazioni, non possiamo prescindere dalla consapevolezza dell’appartenenza che tutte le comprende. Ci chiediamo ‘chi siamo noi’ per mettere confini, per creare steccati, per segregare, per sopprimere l’abbondanza di forme che invece ci stupisce e ci anticipa, diremmo provvidenzialmente”.

In quale modo custodire la natura ‘cum tucte le sue creature’?

“Custodire la natura ‘cum tucte’ le sue creature è il principio sotteso, regolatore della natura, e quindi dell’ambiente in cui ci è dato di esistere, appunto come legge naturale, assolutamente possibile. Se solo ci rendessimo disponibili a tenerne conto, ad averne rispetto. Oggi recuperare la capacità di custodia di tutte le creature è un imperativo dell’umano, indifferibile davanti all’incombere di azioni e progetti forieri di distruzione e morte. E’ ormai un dato confermato dal rigore scientifico e sta diventando un dato di esperienza nelle vite di noi abitanti del mondo.

L’eliminazione di una sola specie, vegetale o animale che sia, produce inevitabilmente uno squilibrio ad effetto domino nella dinamica della biologia e delle interazioni dell’ecosistema. “Tutte” le creature hanno un valore ed un senso in relazione al tutto della vita sul nostro pianeta. Sacrificarne in parte è sacrificare la vita stessa del nostro pianeta. Acquisire consapevolezza del dato deve significare ‘decidere’ azioni umane nuove di compatibilità e quindi anche scelte di senso opposto a quanto fatto finora”.  

Quale è lo sguardo che la Sacra Scrittura offre sulla natura?

“La Sacra Scrittura propone uno sguardo inequivoco sulla natura: compagna, nutrimento, sollievo, mistero e meraviglia per l’umanità. Tutta la narrazione biblica è affrescata sullo sfondo di paesaggi nitidi di descrizioni ambientali e punteggiati dalla presenza ed anche dal protagonismo di animali domestici o di fiere, di piante descritte puntualmente, nonostante la prevalenza del deserto o del mare di Galilea.  

Almeno 68 sono le citazioni di specie di piante e oltre 70 solo le varietà spinose nella Bibbia, e tutte significative nell’economia del racconto, mai orpello inerte o vezzo descrittivo. Le piante sono oggetto non solo di interesse materiale come cibo e bevanda, ma strumenti per esprimere pensieri, emozioni, significati allegorici per esprimere considerazioni spirituali, messaggi religiosi, ecologici, culturali. Piante come simbolo di fertilità, di immortalità, di sapienza”.  

Perché la Cittadella di Assisi ha scelto di essere un luogo ‘Laudato Sì’?

“La Cittadella di Assisi ha scelto di definirsi un luogo ‘Laudato sì’, con slancio e sete di liberazione, alla luce della riflessione provocata dall’enciclica di papa Francesco, che abbiamo accolto con determinazione e di cui vogliamo informare le nostre azioni, incontro al cambiamento d’epoca, di cui vogliamo essere protagonisti. In continuità con le indicazioni di rotta del Concilio Vaticano II, di cui la Cittadella è stata fedele testimone ha scelto di assumere la ‘Laudato sì’ anche nel nome, a caratterizzare con un segno visibile la propria identità più autentica. 

Essere un luogo ‘Laudato sì’ significa  non solo (e non più)  uno spazio di gratitudine e di lode al dono della Vita, uno stile di sobrietà felice e di cordiale ospitalità, di “convivialità delle differenze”, secondo la felice espressione di mons. Tonino Bello vescovo, scelta instancabile della pace sempre, impegno e pratica della  nonviolenza, ma è anche sfida nel concreto impegno  e partecipazione alla conversione, finalmente, del modello economico e civile, luogo che effettivamente contribuisca nella ricerca e nell’ascolto, nel confronto delle intelligenze, nell’accoglienza di tutte le fragilità, ad ospitare la Speranza di un futuro possibile, per la vita sempre nuova”.  

(Tratto da Aci Stampa)

Da Assisi una lettura interreligiosa del Cantico di san Francesco d’Assisi

“Prendiamo in esame un testo chiave di san Francesco d’Assisi, il ‘Cantico di frate sole’ (o ‘Cantico delle Creature’) ed alcune delle sue tante possibili riletture, sul versante interreligioso. Francesco d’Assisi è un simbolo del dialogo interreligioso, fra l’altro per l’incontro in Egitto con il Sultano mussulmano al-Malik al-Kamil durante la quinta Crociata (1219)… L’obiettivo del corso macroecumenico per la ‘casa comune’,nel quadro della denominazione della Cittadella di Assisi, ‘Cittadella Laudato Sì’, è di favorire occasioni di incontro, di dialogo, riflessione tra esponenti ed esperti di tutte le religioni del mondo sull’ecologia integrale, nella convinzione che dal patrimonio di fede di ogni confessione religiosa si possano trarre insegnamenti e percorsi inediti. Ed il ‘Cantico di frate Sole’ offre molte suggestioni al riguardo”.

Il corso ‘Il Cantico delle fedi’, che si svolge online, inizia oggi pomeriggio con la scrittrice di racconti d’infanzia e vincitrice del Premio Andersen, Giusi Quarenghi, che propone una lettura laica del cantico del santo assisate; proseguirà giovedì 2 maggio con il missionario saveriano, Tiziano Tosolini, direttore del Centro Studi Asiatico di Osaka e docente di filosofia al Centro Studi Interreligiosi all’Università Gregoriana di Roma, che illustrerà la lettura buddhista del Cantico; giovedì 12 settembre il teologo. Adnane Mokrani, docente di studi islamici e di relazioni islamo-cristiane, offrirà una lettura mussulmana del Cantico; infine, giovedì 7 novembre la registra teatrale e studiosa di ebraismo, Miriam Camerini, proporrà ne lettura ebraica.

Al presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, don Tonio Dell’Olio, chiediamo di spiegarci in cosa consiste ‘il Cantico delle fedi’: “E’ la ricerca sapiente delle tracce e delle ispirazioni che permeano il ‘Cantico di Frate Sole’ di Francesco d’Assisi nella spiritualità e nel patrimonio di fede delle religioni. Il cantico delle fedi è un ‘laboratorio macroecumenico per la casa comune” composto da ricercatori appartenenti a diverse religioni e da esperti. A breve inizierà un Corso di formazione online che, organizzato dal Laboratorio, si rivolge primariamente agli insegnanti ma anche a tutte le donne e gli uomini che desiderano far crescere la propria conoscenza (e la propria esperienza) di fede e di vita in relazione con l’ambiente alla luce del Cantico delle creature”.

Quante ‘letture’ può offrire il ‘Cantico delle Creature’?

“Il ‘Cantico delle creature’ è un portone spalancato verso il cielo e verso la terra, verso Dio e verso tutte le sue creature. C’è una lettura teologica ma c’è una parola affidata al creato che si rivolge a Dio con i suoni del vento e dell’acqua, col crepitìo del fuoco e con il calore dei raggi del sole. Oggi si direbbe che si tratta di una lettura immersiva in cui nessuno può pretendere la delega di parlare a nome di altri ma tutti gli elementi del creato hanno dignità di parola perché fratelli e sorelle, talvolta anche madri. Poi il ‘Cantico delle Creature’ propone una rilettura del perdono e della morte con cui ci si confronta come donne e uomini in cammino sulla terra e nella storia”.

Come leggere oggi il ‘Cantico delle Creature’?

“Prima che leggerlo bisognerebbe ascoltarlo. Papa Francesco l’ha fatto pulsare in quell’enciclica stupenda che porta il nome del Cantico e tocca i nodi nevralgici del cambiamento d’epoca che stiamo vivendo. Ci insegna a rileggere il Cantico non solo come un inno della natura ma come una lente che ci educa a guardarci dentro intimamente, personalmente e come umanità”.

Per quale motivo lodare Dio per tutte le sue creature?

“Maturiamo quella lode come un’esigenza prima che come un dovere. Quando ci immergiamo nel creato non possiamo che aprirci al sentimento della gratitudine e della lode perché scopriamo che tutto è dono, anzi espressione gratuita dell’amore del Creatore”.

Perché la nuova denominazione ‘Cittadella Laudato Sì’?

“Innanzitutto per la collocazione assisana che è tutt’altro che una mera coincidenza: è la scelta di una spiritualità e uno stile di vita. Inoltre per rafforzare un’attenzione che la Pro Civitate Christiana, che è l’associazione che anima le iniziative e le attività di ‘Cittadella Laudato sì’, ha sempre riservato alla cura della casa comune. Basterebbe scorrere i titoli e i relatori dei convegni e dei Corsi di studio che da più di 80 anni vengono proposti, per rendersene conto. Infine ci sembra che in questo modo riusciamo a offrire un contributo specifico alla richiesta che ci viene formulata dal magistero di Papa Francesco”.

Eppoi ad agosto il corso ‘Cum tucte le creature: natura e contronatura’: in quale modo rapportarci con il creato?

“L’attenzione all’ecologia integrale non può prescindere dalla denuncia dei danni che vengono arrecati quotidianamente all’ambiente e alle persone vittime di sfruttamento, guerre e privazione di diritti. C’è un greenwashing diffuso e pervasivo che non può essere assecondato e va smascherato a 360 gradi. Inoltre crediamo che uno dei punti fermi del cammino verso una nuova coscienza ecologica consista nel sentirsi parte del creato: né superiori dominatori, nè dirimpettai”.

Il prof. Masullo illustra i punti importanti dell’esortazione apostolica ‘Laudate Deum’

“Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica ‘Laudato sì’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune.

Aperte le iscrizioni per la III Edizione del Sanremo Cristian Music Festival

“E’ quasi tutto pronto per la terza Edizione del Sanremo Cristian Music Festival 2024, non vedo l’ora di ascoltare le canzoni degli artisti che si iscriveranno alla terza edizione. Il Festival ha avuto un’evoluzione positiva sia per la qualità delle canzoni,  sia per la bravura degli interpreti. Anche per questa edizione sarà mia cura selezionare voci di rilievo  e canzoni di prestigio”, ha dichiarato il Direttore artistico del Festival della Canzone Cristiana Fabrizio Venturi.

Papa Francesco alla Comunità delle Beatitudini: la Pentecoste è il cuore della vita spirituale

Ricevendo in udienza una delegazione della Comunità delle Beatitudini, in occasione del 50° anniversario della fondazione, che è una comunità contemplativa e missionaria nata in Francia nel 1973, sulla scia del Concilio Vaticano II e nel movimento del Rinnovamento Carismatico Cattolico, papa Francesco ha sottolineato la dimensione escatologica dell’esperienza pentecostale:

La star internazionale Noel Robinson super ospite del Festival della Canzone Cristiana Sanremo

La star londinese della Christian Music Noel Robinson sarà il super ospite della seconda edizione del Sanremo Cristian Music Festival, Festival della Canzone Cristiana 2023 (www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it)  che si svolgerà a Sanremo dal 9 all’11 febbraio 2023, nello storico Teatro dell’ex Antico Ospedale della Carità di Sanremo, in concomitanza con la settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana.

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