Papa Francesco racconta l’evangelizzazione di san Juan Diego

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Nell’udienza generale odierna papa Francesco ha descritto l’evangelizzazione nel  Sud America grazie alla Madonna di Guadalupe, continuando la catechesi sugli evangelizzatori della fede: “Nel nostro percorso alla riscoperta della passione per l’annuncio del Vangelo, guardiamo oggi alle Americhe. Qui l’evangelizzazione ha una sorgente sempre viva: Guadalupe”.

Ma non ha taciuto su un’evangelizzazione basata su ‘modelli’ precostituiti: “Certo, il Vangelo vi era giunto già prima di quelle apparizioni, ma purtroppo era stato accompagnato anche da interessi mondani. Anziché la via dell’inculturazione, era stata percorsa troppo spesso quella sbrigativa di trapiantare e imporre modelli precostituiti, europei per esempio mancando di rispetto verso le popolazioni indigene”.

Il Vangelo si trasmette attraverso l’inculturazione locale: “La Vergine di Guadalupe, invece, appare vestita con gli abiti degli autoctoni, parla la loro lingua, accoglie e ama la cultura del luogo: è Madre e sotto il suo manto trova posto ogni figlio. In Maria, Dio si è fatto carne e, tramite Maria, continua a incarnarsi nella vita dei popoli. La Madonna, infatti, annuncia Dio nella lingua più adatta, la lingua materna.

Sì, il Vangelo si trasmette nella lingua materna. E io vorrei dire grazie alle tante mamme e nonne che lo tramandano ai figli e ai nipoti: la fede passa con la vita, per questo le madri e le nonne sono le prime annunciatrici. E si comunica, come mostra Maria, nella semplicità: sempre la Madonna sceglie i semplici, sulla collina del Tepeyac in Messico come a Lourdes e a Fatima: parlando a loro, parla a ciascuno, con un linguaggio adatto a tutti, comprensibile, come quello di Gesù”.

Ed ha raccontato di Juan Diego: “Soffermiamoci allora sulla testimonianza di san Juan Diego, messaggero della Vergine di Guadalupe. Era una persona umile, un indio del popolo: su di lui si posa lo sguardo di Dio, che ama compiere prodigi attraverso i piccoli. Juan Diego era venuto alla fede già adulto e sposato. Nel dicembre del 1531 ha circa 55 anni. Mentre è in cammino, vede su un’altura la Madre di Dio, che teneramente lo chiama ‘mio piccolo figlio amatissimo Juanito’.

Poi lo invia dal Vescovo a chiedere di costruire un tempio proprio lì, dov’era apparsa. Juan Diego, semplice e disponibile, va con la generosità del suo cuore puro, ma deve fare una lunga attesa. Finalmente parla al Vescovo, ma non viene creduto. Incontra di nuovo la Madonna, che lo consola e gli chiede di riprovare.

L’indio torna dal Vescovo e con grande fatica lo incontra, ma questi, dopo averlo ascoltato, lo congeda e manda degli uomini a seguirlo. Ecco la fatica, la prova dell’annuncio: nonostante lo zelo, arrivano gli imprevisti, a volte dalla Chiesa stessa. Per annunciare, infatti, non basta testimoniare il bene, occorre saper sopportare il male.

Anche oggi, in tanti luoghi, per inculturare il Vangelo ed evangelizzare le culture occorrono costanza e pazienza, occorre non temere i conflitti, non perdersi d’animo”.

E lui chiede un ‘segno’ alla Madonna: “Juan Diego, scoraggiato, chiede alla Madonna di dispensarlo e di incaricare qualcuno più stimato e capace di lui, ma viene invitato a perseverare. C’è sempre il rischio di una certa arrendevolezza nell’annuncio: una cosa non va e ci si tira indietro, scoraggiandosi e rifugiandosi magari nelle proprie certezze, in piccoli gruppi e in alcune devozioni  intimistiche.

La Madonna, invece, mentre ci consola, ci fa andare avanti e così ci fa crescere, come una buona madre che, mentre segue i passi del figlio, lo lancia nelle sfide del mondo. Juan Diego, così incoraggiato, ritorna dal Vescovo che gli chiede un segno. La Madonna glielo promette, e lo conforta con queste parole:

‘Non si turbi il tuo volto, il tuo cuore: non sto forse qui io, che sono tua madre?’Poi gli chiede di andare sull’arida sommità del colle a raccogliere dei fiori. È inverno ma, nonostante ciò, Juan Diego ne trova di bellissimi, li mette nel mantello e li offre alla Madre di Dio, la quale lo invita a portarli al Vescovo come prova”.

In questo modo si trasmette la fede: “Juan Diego lascia tutto e, col permesso del Vescovo, dedica la sua vita al santuario. Accoglie i pellegrini e li evangelizza. È quello che succede nei santuari mariani, meta di pellegrinaggi e luoghi di annuncio, dove ciascuno si sente a casa e prova la nostalgia di casa, la nostalgia del Cielo. Lì la fede si accoglie in modo semplice e genuino, popolare, e la Madonna, come disse a Juan Diego, ascolta i nostri pianti e cura le nostre pene…

 Abbiamo bisogno di recarci in queste oasi di consolazione e di misericordia, dove la fede si esprime in lingua paterna; dove si depongono le fatiche della vita tra le braccia della Madonna e si torna a vivere con la pace nel cuore”.

(Foto: Santa Sede)

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