Ucraina. Il voto alla Camera, il “no” di Paolo Ciani e la lettera di Suor Rosalina Ravasio: “Che muoia questa maledetta guerra… e viva la Pace”
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 31.01.2023 – Giuseppe Rusconi] – Il 24 gennaio 2023 la Camera, dopo il Senato, ha approvato con 215 sì e 46 no le “Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell’Ucraina”. La proroga è fino al 31 dicembre 2023. Il Governo, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, sta preparando il sesto decreto in materia.
“Ho votato NO al nuovo invio di armi in Ucraina. Le armi non portano la pace, le armi uccidono, protraggono le guerre, portano morte e distruzione. Dicono di aiutare l’Ucraina, poi non hanno protratto la protezione e la sanità per i profughi ucraini. L’unica vittoria sarà la pace” (Paolo Ciani).
Insomma: sempre più armi e sempre più sofisticate per una guerra insensata come quella che si combatte in Ucraina tra Mosca e Kiev, con la partecipazione attiva degli Stati Uniti e degli altri Paesi della NATO (pesantemente corresponsabili di quanto sta succedendo). Tra i Paesi della NATO – e tra i più solerti – c’è anche l’Italia, certo anche con il pensiero rivolto alla ricostruzione e ai suoi affari miliardari. Il tutto in spregio anche dell’articolo 11 della Costituzione italiana (come abbiamo evidenziato più volte su Rossoporpora.org, in particolare nell’intervista-duello con Stefano Ceccanti [QUI]. Naturalmente la partecipazione italiana alla guerra in Ucraina ha conseguenze pesanti anche sulla quotidianità degli abitanti della Penisola: da una parte si spendono montagne di denaro per fornire armi agli Ucraini (e altrettante se ne dovranno spendere per rifornire gli arsenali vuoti), dall’altra il coinvolgimento nel conflitto comporta i conseguenti sacrifici quotidiani per la maggior parte della popolazione. Per non dire poi di settori vitali come scuola e sanità cui anche le spese militari sottraggono risorse necessarie per ovviare alle gravi carenze esistenti da tempo e mai colmate.
Nel voto alla Camera (erano presenti e votanti in 261 su 400, con una sessantina di assenze in missione) si è evidenziato il ‘no’ alla proroga dell’invio di armi di Paolo Ciani, unico deputato di Demos (partito emanazione della Comunità di Sant’Egidio), che fa parte del gruppo parlamentare del Pd. E unico anche del gruppo di appartenenza (che comprende anche la scombiccherata Elly Schlein e i suoi seguaci) a votare no.
Ciani ha rilasciato interviste a vari media, proponendo tra l’altro tre considerazioni su cui anche noi siamo d’accordo.
La prima: “L’Italia e l’Occidente in questi mesi hanno sostanzialmente concentrato le loro attenzioni sull’invio di armi e su una collaborazione bellica, più che nei tentativi di arrivare a una mediazione e a un cessate il fuoco, e quindi in prospettiva alla pace”.
La seconda: “Per la mia cultura e le mie idee, ma anche per quello che l’esperienza di tante guerre ci ha dimostrato, una presenza maggiore di armi prolunga le guerre. Le armi non sono un aiuto a farle terminare prima. E un’escalation militare in cui un interlocutore è una potenza nucleare è molto pericolosa”.
La terza: “Il fatto che non si prevedano altri passaggi in Parlamento è qualcosa che lede la democrazia parlamentare. Se tra sei o otto mesi, ad esempio, cambiasse qualcosa a livello di scenari internazionali, il Parlamento potrebbe comunque essere scavalcato dalle decisioni e questo è sbagliato”.
Sul tema proponiamo a chi ci legge un contributo intenso, appassionato di Suor Rosalina Ravasio, da quasi quarant’anni anima della Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio (Brescia) e impegnata quotidianamente sul campo a combattere la droga, ridando ai circa 200 tossicodipendenti ospiti il gusto di vivere. Ogni settimana Suor Rosalina scrive una lettera pubblicata sul sito della Comunità [QUI] e spesso ripresa nei media (vedi anche [QUI, QUI, QUI, QUI e QUI]).
“Scrivo a Voi giovani perché siete forti… e avete vinto il maligno!”
Lettera di Suor Rosalina Ravasio, 22 gennaio 2023
Scrivo a voi, Presidenti, Capi di Stato, NATO, Commissione Europea, politici vari e … militari (compresi quelli americani): fermatevi, basta alimentare la guerra! Basta portare la falsa aureola di salvatori sulla pelle e la vita degli altri. Basta tutelare il potere; tutelate, invece, la gente che continua a soffrire e a morire!
Tutti quanti parlano di pace promettendo più guerra: nuove piattaforme per il lancio di missili, bombardieri di ultima generazione… si parla della possibilità dello sviluppo delle nuove armi sempre più potenti e funzionali alla distruzione del nemico. Il tutto sfortunatamente per il popolo ucraino, russo e pure per noi.
E a Davos? Di cosa si parla a Davos? Di “Green” ed “economia” e, in Europa, di come tartassare i “poveri cristi” delle varie nazioni a essa collegate a motivo del cosiddetto “surriscaldamento climatico”. Probabilmente ignorano (volutamente?) l’aumento del “surriscaldamento climatico” in Ucraina, zona palesemente molto, molto “calda” anche in pieno inverno. Ma sappiamo tutti che la coerenza non è una virtù politica.
E della Pace? Che fine ha fatto la Pace? L’ordine ripetitivo che rimbalza in tutte le istituzioni politiche è armare, attaccare e vincere ad ogni costo, a prescindere dal prezzo pagato in termini di centinaia, migliaia di morti: anziani, giovani, bambini…
Come possiamo interrompere questo “circolo vizioso”, così rilevante per ciascuno di noi oggi? Come si dice, le disgrazie non arrivano mai da sole. Le terribili notizie quotidiane, infatti, ogni giorno ci paventano scenari sempre più cupi e oscuri, dalle conseguenze tragiche e mortali.
Cosa ci sta accadendo? Dov’è la Pace?
Chi ha reso la vita, le relazioni umane così artificiali da far svanire totalmente la Pace? La banalità dei politici si scontra con l’atmosfera lugubre di questa indescrivibile guerra inceppatasi sulla “narrativa”: l’Ucraina dentro la NATO.
Valeva la pena? È così che l’Europa, dopo le prime incertezze ed esitazioni volte a non “lasciarsi coinvolgere”, ha invece acconsentito a “lasciarsi coinvolgere” precipitandoci in una situazione che sembra, sempre più, senza via di uscita nonostante molti, troppi, morti. D’accordo, l’Ucraina è stata attaccata ma è troppo tardi per mandare un messaggio di Pace?
Non si potrebbe invitare Zelensky ad un Forum sul come “cercare e trovare” la Pace, nell’interesse di tutti naturalmente, anziché a Sanremo? Ma cosa ci fa un Presidente di un Paese in guerra, che “puzza” di bombardamenti e di silenzi tombali, in collegamento con Sanremo? Ma cosa c’entra la kermesse della canzone italiana con la sua realtà, con la sua gente massacrata? Peraltro, il suo Paese, l’Ucraina, si sta sfasciando per essere terribilmente a corto di denaro, mezzi, armamenti, ecc. …
E lui, che fa?
Trova il tempo per interloquire (popolarmente, detto “chiacchierare”) con uno spettacolo, Sanremo appunto, di sollazzo, di estrema leggerezza e di superfluo in cui sovrabbonda lo spreco economico!
Praticamente a confronto: l’inutile contro la sopravvivenza. È possibile che, al di là del bla bla dell’apparente solidarietà, nessuno, sottolineo nessuno, lanci un Sos serio, per convocare tutte le potenze Europee e decretare lo stop all’escalation?
Qualcuno scriveva: “Che muoia il demonio, che muoiano le sue tentazioni, che muoia il peccato, che muoia l’inferno, che muoia l’ambizione, che muoia l’interesse… viva la Fede, viva la Cristianità, viva la coscienza, viva l’anima, viva la Legge di Dio! […]” (Sermoni, Padre Antonio Vieira).
Aggiungo, e spero che molti di voi lo dicano con me: “Che muoia questa maledetta guerra… e viva la Pace”.
Suor Rosalina
Questo articolo è stato pubblicato oggi dall’autore sul suo blog Rossoporpora.org [QUI].