XVIII Domenica: Gesù Eucaristia, ecco il vero pane del cielo!

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Dopo l’evento della moltiplicazione dei pani operata da Gesù, la folla avrebbe voluto proclamarlo re, ma Gesù si sottrae. Il popolo in realtà non aveva ben capito chi fosse Gesù. Ritrovatosi in seguito tra la folla, Gesù invita il popolo a lavorare per procurarsi il cibo necessario per la vita eterna. Il popolo ebreo per 40 anni nel deserto era stato alimentato da Dio con la manna che cadeva dal cielo; Gesù, davanti alla folla, che aveva trascurato di ritornare a casa per mangiare pur di ascoltare Cristo, provvide con il segno della moltiplicazione dei pani.

Ma sia la manna del deserto sia il pane moltiplicato era un cibo che nutre solo il corpo; Gesù ora guida il popolo per far comprendere che l’uomo nella sua integralità non ha bisogno solo di questo cibo materiale, che ora lo mangi e poi torni ad avere fame. L’uomo, essere creato ad immagine di Dio, necessita soprattutto del cibo dello spirito. Il primo ed essenziale nutrimento dello spirito è la ‘fede’, credere in Dio ed amarlo è il fine supremo della fede.

L’uomo spesso si sofferma alle cose materiali, al cibo che nutre il corpo, alla manna o al pane che si acquista con il lavoro. Gesù va oltre ed invita: ‘Datevi da fare non per i cibo che non dura ma per il cibo che rimane per la vita eterna’, il cibo che Gesù è venuto a darci: la fede, il credere in Gesù Figlio di Dio; nutrire il nostro spirito, la nostra anima con l’Eucaristia: Gesù pane vivo disceso dal cielo, il pane che veramente sazia lo spirito umano.

Ma ciò è possibile se si accetta Cristo e il suo disegno di amore; vivere la fede è nutrirci spiritualmente. La nostra fede non è una idea, è una Persona, è Gesù, Verbo del Padre, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell’uomo. La moltiplicazione dei pani è stato un segno voluto ed offerto da Gesù perché il popolo comprendesse il valore dello spirito umano. E’ necessario nutrire il corpo, ma è ancora più urgente nutrire l’anima destinata alla vita eterna.

La fede in Gesù è una vera luce; è un fidarsi di Dio e della sua parola che trascende i limiti della ragione umana; è un appoggiarsi dell’uomo su Gesù, sicuro di trovare in tale atteggiamento solidità e fiducia. Questa disposizione interiore la troviamo, per esempio, in Maria nell’annuncio dell’Angelo quando, davanti al mistero dell’incarnazione del Verbo divino, Maria risponde all’Angelo: ‘Eccomi, sono la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola!’.

Fede grande quella di Maria, fede sofferta che la rende beata: tutte le generazioni mi chiameranno beata perché ha fatto cose grandi in me colui che è potente. Il cristiano è chiamato ad abbandonarsi in Dio con la piena sicurezza del bimbo tra le braccia della mamma, sicuro di trovare il lei il più forte difensore.

La fede è l’incontro tra Dio e l’uomo; con essa Dio realizza il suo piano di salvezza; l’uomo risponde a Dio accogliendo e facendo suo questo piano di salvezza, orientando la vita conforme a questo messaggio. La fede è vero dono di Dio a cui deve rispondere la decisione dell’uomo.

Una fede viva rende l’uomo vincitore; il vangelo evidenzia l’episodio di quella donna, non ebrea, che invoca da Gesù la guarigione della figlia; Gesù risponde: non è bene che il pane ei figli vada buttato ai cani; ma quella donna, dalla fede vera e profonda, non si arrende e risponde: hai ragione, Signore, ma i cagnolini hanno diritto alle briciole che cadono dalla mensa. E Gesù conclude: vai, donna, tua figlia è salva perché grande è la tua fede.

La fede è guardare Cristo, affidarsi a Lui, attaccarsi a Cristo e conformarsi alla sua vita, al suo messaggio. La vita di Cristo è l’amore; conformarsi a Cristo significa entrare nel suo amore. Gesù infatti non è un valore in mezzo ad altri valori, ma è il valore assoluto.

La fede in Cristo Gesù esige una conversione profonda e definitiva che dà origine ad una particolare sensibilità e ad un giudizio nuovo, che genera una conoscenza della vita assai profonda e carica di gusto; la fede procura all’anima una manna nuova, straordinaria perché apre i nostri occhi al dono dell’Eucaristia.

Venite a me, dice Gesù, siete stanchi, affaticati, io vi ristorerò; prendete e mangiate: questo è il mio corpo, prendete e bevete: questo è il calice della nuova alleanza tra Dio e l’uomo, il sangue versato per la salvezza di tutti. Nell’Eucaristia scopriamo il pane che alimenta concretamente il nostro passaggio dall’uomo vecchio all’uomo nuovo creato nella giustizia e nella santità, il vero pane della vita eterna.

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