Papa: amicizia sociale antidoto a conflitti e populismi
Nel video del Papa del mese di luglio l’intenzione di preghiera diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa riguarda ‘L’amicizia sociale’: “Preghiamo affinché, nelle situazioni sociali, economiche e politiche conflittuali, siamo coraggiosi e appassionati artefici del dialogo e dell’amicizia”.
Infatti nel messaggio papa Francesco ha affermato: “La Bibbia dice che chi trova un amico trova un tesoro. Vorrei proporre a tutti di andare oltre i gruppi di amici e di costruire l’amicizia sociale tanto necessaria per la buona convivenza. Ritrovarci soprattutto con i più poveri e vulnerabili. Quelli che vivono nelle periferie. Allontanarci dai populismi che sfruttano l’angoscia del popolo senza dare soluzioni, proponendo una mistica che non risolve nulla”.
Il papa ha invitato ad ‘uscire’ dalla polarizzazione ed aprirsi al dialogo: “Fuggire dall’inimicizia sociale, che distrugge soltanto, e uscire dalla ‘polarizzazione’. E questo non è sempre facile, soprattutto oggi, quando una parte della politica, della società e dei media si impegna a creare nemici per poi sconfiggerli in un gioco di potere.
Il dialogo è il cammino per guardare la realtà in modo nuovo, per vivere con passione le sfide nella costruzione del bene comune. Preghiamo affinché, nelle situazioni sociali, economiche e politiche conflittuali, siamo coraggiosi e appassionati artefici del dialogo e dell’amicizia, uomini e donne che tendono sempre la mano, e perché non ci sia più spazio per l’inimicizia e la guerra”.
Mentre ad inizio del mese il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista a ‘Radio Anch’io’ ha rivisto a ribasso le cifre dei licenziamenti: “Si ipotizzavano all’inizio 300.000-400.000 licenziamenti, ha detto, ora non lo possiamo dire. C’è una tendenza di miglioramento molto forte che non fa supporre carenza di domanda di lavoro, anzi la domanda tira. L’Upb ha parlato di quale decina di migliaia di lavoratori. La nostra stima è intorno ai 30.000”.
Ed in questi giorni va verso risoluzione la soluzioen per i lavoratori della ex Embraco di Torino, come ha sottolineato l’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia: “Sono lieto che si sia trovata una soluzione per garantire la cassa integrazione ai lavoratori della ex Embraco. Questo fatto conferma che quando la politica vuole risolvere i problemi ci riesce…
Sono soprattutto i 400 lavoratori che, in questi mesi, non hanno mai smesso di lottare e impegnarsi in ogni modo, ad aver ottenuto questo risultato; a loro, prima che ad ogni altro, va il merito delle garanzie acquisite. Per altro la cassa, pur essendo uno strumento valido e importante, serve appena a mantenere la sopravvivenza delle proprie famiglie”.
Inoltre l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha evidenziato che la Caritas diocesana sta aiutando le famiglie: “In questi giorni la Caritas diocesana ha provveduto a consegnare alle famiglie della ex Embraco maggiormente in difficoltà alcuni pacchi cibo come si è sempre fatto in questi mesi; ma ha deciso anche di attivare un rapporto personale con le singole famiglie stabilendo così una relazione diretta che conservi la necessaria riservatezza di ciascuno”.
Giorni prima, mons. Cesare Nosiglia, durante l’audizione al Consiglio regionale aveva espresso serie preoccupazioni per questa vicenda:
“Io chiedo a tutti noi qui presenti o partecipi, di insistere e pretendere che le istituzioni nazionali interessate superino quelle posizioni basate su promesse o proposte che in questi anni si sono succedute suscitando attese e delusioni continue che hanno logorato la vita e la speranza dei 400 lavoratori e delle loro famiglie.
Dicano la verità su ciò che ritengano fare senza troppe parole altalenanti che risultano poi precarie e inconcludenti. E’ giunto il momento che il Governo affermi chiaramente che cosa intende fare per affrontare seriamente il problema”.
L’arcivescovo si è sempre schierato a fianco dei lavoratori: “Gli operai hanno diritto di essere informati; e hanno diritto al rispetto della loro persona, delle loro famiglie e del loro lavoro.
Nessuno può pensare di continuare a illuderli o a considerarli facilmente manovrabili per ragioni che riguardano più i vantaggi politici o economici di qualcuno interessato che la concreta soluzione della loro sorte. Sono persone che devono essere riconosciute nella loro dignità e competenza professionale”.
Poi aveva sottolineato il ‘disimpegno’ delle Istituzioni nel fornire informazioni ai lavoratori: “E’ segno di noncuranza e disimpegno il fatto che i lavoratori non siano stati ascoltati e che la nostra comune lettera inviata dalla Regione al ministro e al Presidente del Consiglio per avere un incontro specifico sulla situazione e le prospettive di soluzione del problema che si intendeva attivare, non abbia avuto nemmeno una risposta”.
Inoltre aveva evidenziato il mancato ruolo centrale della politica nella vicenda: “Le recenti decisioni del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti non fanno altro che confermare quanto fin dall’inizio lui mi aveva detto riguardo alla possibilità di puntare sul progetto Italcomp che sembrava il più concreto e possibile da attivare mediante una società pubblica e privata insieme per promuovere la produzione dei compressori.
Ora il modo con cui è stato liquidato tale progetto non è rispettoso né dei lavoratori, né della nostra Regione che proponeva vie concrete che non sono state però accolte e verificate insieme”.
Mons. Nosiglia aveva concluso l’intervento con un appello al ‘mondo creditizio’, chiedendo al governo la proroga della cassa integrazione: “Faccio perciò appello al mondo del credito, di cui è ricca la nostra regione, perché assuma le sue responsabilità nell’agevolare quelle imprese che fossero interessate al riguardo.
E’ anche necessario che la nostra realtà industriale del territorio si metta in pista per contribuire alla ricerca di tali imprese, che la sottosegretaria Todde intende avviare. Nell’immediato, bisogna insistere perché venga prorogata la cassa integrazione ai lavoratori; allungando così il tempo per promuovere le vie concrete di una auspicata soluzione”.