Haiku 167

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banchi di nubi –  
intuisco visioni
dimenticate

 

cloud banks –  
I can sense forgotten  
visions

Nuvole. Le abbiamo ammirate tanto, da bambini. Le abbiamo viste passare leggere e sfilacciate, come distratte, a primavera, in quei pomeriggi finalmente luminosi di risate, in bicicletta. O procedere pompose e solenni, in banchi grigi e lenti. Talvolta, nei momenti in cui il corso dell’esistenza è sembrato improvvisamente accelerare, le abbiamo viste correre sulla nostra testa. Quasi ad annunciare il nuovo che arriva, la vita che bussa alla porta e regala persone nuove, apre scenari. E noi, aggrappati dall’altro capo di una fune invisibile, lo sguardo fiducioso, a dire “sì”. Per crescere.

Ho sempre amato il gioco delle nuvole. La capacità infantile di poter riconoscere in esse ciò che desideriamo. E, meravigliati, comunicarlo, con semplicità.  E’, in qualche modo, per un animo che sa vivere la speranza, prefigurare, scommettere. Così, guardando queste nubi invernali che non smettono di cambiar forma, mi piace immaginarle memori e ricche delle visioni, dei sogni, degli entusiasmi di ogni cuore vissuto sulla terra.

www.twitter.com/RobertaLeone

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