Terroristi islamici quando rapiscono le donne le “educano”. La conversione di Silvia? “Un bene, l’hanno rieducata”: parola degli islamici nostrani

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Prosegue sui giornali, in rete e sui social, il dibattito – sempre più acceso – sul “ritorno” della cooperante convertita all’islam, nell’odiato Occidente.
L’11 maggio ho lasciato la parola a Marco Tosatti, a Agostino Nobile e a Padre Giulio Albanese, senza aggiungere altro di mio, che certamente ne so molto meno di loro.
Ieri notte, 12 maggio ho riportato una reazione di Giuliano Guzzo ad un post con cui Enrico Mentana ha fatto una bruttissima figura e nel pomeriggio ho proposto una riflessione di Renato Farina su chi ha incassato il riscatto pagato dall’Italia e un post Facebook di Salvo Sottile su Africa Milele e la sua fondatrice, che ha mandato «allo sbaraglio» Silvia “Aisha” Romano.
Questa mattina, 13 maggio ho riportato l’Editoriale per La Nuova Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli, che si sofferma su alcuni aspetti del “caso Silvia Romano” che direttamente interrogano la nostra fede cristiana e stasera condivido il reportage di Elena Barlozzari e Alessandra Benignetti su Ilgiornale.it di ieri, con le parole degli islamici di Roma. I piddini si scandalizzano per le parole dell’On. Pagano, ma poi stanno zitti su queste parole di una violenza inaudita da parte degli islamici “moderati” che predicano qui da noi. Nel contempo, da notare come le regole del governo italiano, vengono rispettate nella kasbah di Tor Pignattara.

Don Francesco Martino, parroco di Belmonte e giornalista, sempre attento alle vicende di stretta attualità, entra nel caso di Silvia Romano in maniera secca e decisa: «Perdonatemi, è una riflessione generale: per me è una sconfitta per la donna se si converte all’islam, perché da libera si rende schiava. Quando l’Islam riconoscerà la vera parità alle donne con gli uomini, non avrò nulla da obiettare» (L’Eco dell’Alto Molise-Vastese).

“Lei dice che si è convertita ad un mese dal sequestro (da quel momento essendo una di loro non gli hanno torto un capello), è tornata sorridente, manda baci a tutti dalla finestra ed è ingrassata (strano per un sequestrato) troppe lacune in questo caso per considerarlo un sequestro, non mi convincono molte cose” (Vincenzo Dalli Cardillo).

“Quali terroristi? L’hanno solo rieducata”, le frasi choc degli islamici su Silvia Romano
Nella kasbah romana di Tor Pignattara nessuno crede che la conversione di Silvia Romano sia stata forzata e c’è persino che dà ragione agli al Shabaab: “Quali terroristi? Quella è gente che prega, i terroristi siete voi che lanciate le bombe sui bambini”
di Elena Barlozzari e Alessandra Benignetti
Ilgiornale.it, 12 maggio 2020

Ci sono tanti aspetti della storia di Silvia Romano ancora da chiarire, ma uno di quelli che sembra aver suscitato maggior interesse nell’opinione pubblica è il segreto della sua conversione.
La scelta di abbracciare la stessa religione dei suoi carcerieri, di quelli che hanno fatto irruzione nella sua vita strappandola alla libertà e agli affetti per 18 mesi, è una cosa che sfugge all’umana comprensione. Non esistono spiegazioni razionali che ci mettano al sicuro da ciò che non riusciamo a decifrare. E così ognuno ricorre alla sua suggestione.
Chi prega Allah se ne compiace e lo prende come un segno della sua grandezza. È il caso dei tanti utenti che in queste ore stanno commentando la notizia sui social arabi tirando in ballo la divina provvidenza: “Grazie ad Allah che le ha indicato la retta via dell’Islam”. Qualcun altro, come riferisce Askanews, esulta per “l’impresa dei giovani mujaheddin”. “Le strade del Signore sono infinite”, ci dice un giovane studioso del Corano che incrociamo davanti alla moschea di via della Marranella, nel quartiere romano di Tor Pignattara, dove la concentrazione di musulmani è altissima. Impossibile, secondo il ragazzo, che la sua conversione sia stata forzata. “È stata una sua decisione, nell’Islam la conversione forzata – spiega – non esiste”. E poi, aggiunge: “Se fosse stata costretta, perché quando è tornata in Italia non si è tolta il velo?”.

Il video. Le frasi choc sulla conversione di Silvia: “È un bene, l’hanno rieducata”.

È la stessa versione che ci dà Omar, un medico libico sulla trentina che frequenta la moschea di via Capua. “La prova è stata il suo rientro in Italia, era velata e sorridente, credo che Allah le abbia toccato il cuore”, spiega. “Secondo me – aggiunge – ha trovato qualcosa che forse le mancava”. Il giovane non crede alla versione del rapimento né che il governo italiano abbia pagato un riscatto ai terroristi. “Non sono convinto, per ora le informazioni sono poche e non ci sono certezze, per come la vedo io la ragazza non sembrava particolarmente provata”. In ogni caso, ci tiene a precisare, “se si fosse trattato davvero di un sequestro è chiaro che lo condannerei”. Ma non tutti qui la pensano così.
Nella kasbah romana c’è anche chi legittima i jihadisti somali di al Shabaab e si surriscalda quando ci sente chiamarli “terroristi”. “Quali terroristi? Quella è gente che prega, i terroristi siete voi che lanciate le bombe sui bambini assieme agli americani”, ci risponde piccato un musulmano sulla settantina. “Lei è andata lì per seminare discordia e invece ha ricevuto un’educazione e si è arricchita spiritualmente, adesso è libera e felice”, continua. Capito come? Secondo il nostro interlocutore ci sarebbe pure da ringraziarli questi tagliagole per aver “educato” Silvia all’Islam facendola uscire dal “buio”. “Non è stata una conversione – insiste – ma un ritorno alle origini, il battesimo e la cresima quelli sì che sono atti terroristici perché tutti noi nasciamo musulmani”. Nel momento in cui Silvia ha sposato la fede coranica, ci assicura, “è diventata come una sorella, ed i mujaheddin morirebbero per lei”. L’anziano non ha dubbi: “È stata trattata da signora, noi le donne le rispettiamo”.
Affermazioni forti da cui Siddique Nure Alam, presidente dell’associazione Dhuumcatu e punto di riferimento della comunità islamica di Tor Pignattara, che lo conosce come Batchu, prende le distanze. “La questione della conversione di Silvia è stata esasperata, si sono create delle tifoserie da stadio, io – spiega – sono contento che sia stata liberata, il resto sono affari suoi”. “Non credo – aggiunge – che l’abbiano trattata male, sennò non si spiegherebbe il suo atteggiamento disteso”. Il fatto che la cooperante si sia uniformata ai costumi religiosi dei suoi carcerieri, per Batchu, potrebbe essere dovuto anche al vuoto di valori della società occidentale. “Secondo me – conclude – questa ragazza ha sentito una mancanza di spiritualità, ci sono tanti cattolici che si definiscono tali ma non praticano, credo che venendo in contatto con una religione più forte abbia finito per esserne ispirata”.

E adesso zitti tutti! Con il balconazo Giuseppe dei Conti di Giuseppi asfalta tutto e tutti (traduzione in italiano no?)

Il video del balconazo su Silvia Romano.

Silvia Romano, Conte: “Neo terrorista? Chi specula su di lei pensi a cosa ha vissuto”
“Non avevo presente quello che è stato detto su Silvia Romano ma non si speculi (il parlamentare leghista Pagano, in aula alla Camera, ha definito la ragazza una neo terrorista). Chiunque abbia da speculare su Silvia Romano dovrebbe trovarsi a 23 anni rapito in Kenia, essere trasportato bendato nella foresta da persone armate, passare in 4 rifugi consecutivi con guardiani armati. Dopo aver fatta questa esperienza, al ritorno, potremo ascoltare e verificare tutte le conseguenze del caso”. Cosi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel balconazo a Palazzo Chigi.

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