Papa Francesco invita a sperimentare la pace di Gesù
Nella messa mattutina odierna in streaming da Santa Marta papa Francesco è ritornato a pregare per il personale infermieristico nella giornata mondiale dedicata ad esso nell’anno dell’infermiere:
“Oggi è la Giornata degli infermieri. Ieri ho inviato un messaggio. Preghiamo oggi per gli infermieri e le infermiere, uomini, donne, ragazzi e ragazze, che svolgono questa professione, che è più di una professione, è una vocazione, una dedizione. Che il Signore li benedica. In questo tempo della pandemia hanno dato esempio di eroicità e alcuni hanno dato la vita. Preghiamo per le infermiere e gli infermieri”.
Nell’omelia il papa ha commentato il Vangelo di san Giovanni, in cui Gesù offre la ‘sua’ pace, che è quella interiore, nel saluto prima di congedarsi: “Non si tratta della pace universale, quella pace senza guerre che tutti noi vogliamo che sempre ci sia, ma la pace del cuore, la pace dell’anima, la pace che ognuno di noi ha dentro di noi”.
Inoltre ha sottolineato la diversità della sua pace da quella del mondo: “Il mondo ti dà la ‘pace interiore’, stiamo parlando di questa, la pace della tua vita, questo vivere con il ‘cuore in pace’. Ti dà la pace interiore come un possesso tuo, come una cosa che è tua e ti isola dagli altri, ti mantiene in te, è un acquisto tuo: ho la pace. E tu senza accorgertene ti chiudi in quella pace, è una pace un po’ per te, per uno, per ognuno; è una pace sola, è una pace che ti fa tranquillo, anche felice.
E in questa tranquillità, in questa felicità ti addormenta un po’, ti anestetizza e ti fa rimanere con te stesso in una certa tranquillità. E’ un po’ egoista: la pace per me, chiusa in me. Così la dà il mondo. E’ una pace costosa perché tu devi cambiare continuamente gli ‘strumenti di pace’: quando ti entusiasma una cosa, ti dà pace una cosa, poi finisce e tu devi trovare un’altra … E’ costosa perché è provvisoria e sterile”.
La pace di Gesù crea ‘movimento’: “E’ una pace che ti mette in movimento: non ti isola, ti mette in movimento, ti fa andare dagli altri, crea comunità, crea comunicazione. Quella del mondo è costosa, quella di Gesù è gratuita, è gratis; è un dono del Signore: la pace del Signore. E’ feconda, ti porta sempre avanti.
Un esempio del Vangelo che a me fa pensare come è la pace del mondo è quel signore che aveva i granai pieni e la raccolta di quell’anno sembrava essere pienissima… E’ una pace immanente, che non ti apre la porta all’aldilà. Invece la pace del Signore è aperta, dove lui è andato, è aperta al Cielo, è aperta al Paradiso. E’ una pace feconda che si apre e porta anche altri con te al Paradiso”.
Ed ha concluso l’omelia sottolineando che la pace di Gesù invita fin da ora a ‘vivere’ il Cielo: “Per questo oggi ho voluto sottolineare questo: che la pace, questa che ci dà Gesù, è una pace per adesso e per il futuro. E’ cominciare a vivere il Cielo, con la fecondità del Cielo. Non è anestesia.
L’altra, sì: tu ti anestetizzi con le cose del mondo e quando la dose di questa anestesia finisce ne prendi un’altra e un’altra… Questa è una pace definitiva, feconda anche e contagiosa. Non è narcisistica, perché sempre guarda al Signore. L’altra guarda a te, è un po’ narcisistica.
Che il Signore ci dia questa pace piena di speranza, che ci fa fecondi, ci fa comunicativi con gli altri, che crea comunità e che sempre guarda la definitiva pace del Paradiso”.
(Foto: Vatican Media)