Solennità di Pentecoste: Vieni, Santo Spirito!

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L’anno liturgico è scandito da tre feste: Natale, Pasqua e Pentecoste. Oggi è la terza solennità, vera pietra miliare; termine greco, la Pentecoste significa 50° giorno dalla Pasqua di risurrezione. Festa antichissima, già nota nel mondo ebraico che celebrava la festa del raccolto; per noi cristiani ricorda la promessa di Gesù ai suoi discepoli: ‘Non vi lascerò orfani, aspettate la promessa: lo Spirito Santo che il Padre vi manderà; allora sarete rinnovati dalla sua potenza divina’. L’avvento dello Spirito Santo è il più clamoroso intervento divino nella Storia della Chiesa e si è realizzato davanti ad una platea di testimoni.

Il racconto storico della Pentecoste, che leggiamo negli Atti degli Apostoli (Atti, 2, 1-11), presenta il ‘nuovo corso storico’ iniziato con la passione, morte e risurrezione di Cristo Gesù, l’evento che coinvolge l’uomo, la storia e il cosmo. Con la discesa dello Spirito Santo si innesta un processo di unificazione tra le varie parti della famiglia umana; da qui il miracolo della lingue: l’apostolo parla a tutti i popoli e ciascuno ascolta nella propria lingua: erano Parti, Medi, Cretesi ed Arabi; a Gerusalemme c’erano infatti Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo, la Pentecoste li radunava ogni anno da tutte le parti: dell’occidente e dell’oriente.

Lo Spirito Santo impedisce che il cristiano si chiuda in sé perché essere cristiano è amare, perdonare, servire. Lo Spirito Santo si manifesta come fuoco divino, la sua fiamma discende sugli apostoli riuniti e conferisce loro un nuovo ardore: gli Apostoli escono fuori, parlano apertamente, inizia la storia della Chiesa. I doni dello Spirito Santo imprimono nell’anima del credente quel dinamismo spirituale che caratterizza il nuovo popolo di Dio; non è il fuoco della guerra, che brucia e distrugge ma un fuoco che divampa senza bruciare; una fiamma che arde e fa riflettere e fa emergere dall’uomo la parte più bella: pentimento e conversione. Dio porta così a compimento la Nuova alleanza con lo Spirito santo che viene effuso sugli Apostoli e sulla Chiesa nascente.

Lo Spirito santo non dà un insegnamento nuovo e diverso ma rende operante l’insegnamento di Gesù Cristo. Gesù aveva detto: ‘Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera’. Nasce così il nuovo popolo nel quale prevalgono, sotto l’azione dello Spirito, i valori della fratellanza, carità, gioia, fedeltà, e tutta la forza per operare il bene. Lo Spirito spinge i battezzati  a proclamare e testimoniare Cristo crocifisso, morto e risorto  ed assiso alla destra del Padre. E’ veramente l’inizio della storia della Chiesa.

Non è l’inizio di una nuova teoria filosofica nè di una teologia diversa; gli Apostoli hanno ricevuto da Cristo il compito di santificare e governare i popoli, rimettere i peccati, diffondere il Vangelo sino agli estremi confini della terra. La Pentecoste non è perciò un fenomeno legato ad un certo momento della storia ma è una realtà perenne che continua sino ad oggi e sino alla fine dei tempi perchè lo Spirito Santo disceso nella Chiesa non abbandonerà mai la Chiesa. E’ come un vento che guida la nostra barca a vela che si agita spesso in un mare ora calmo, ora sereno, ora in tempesta; è un vento propizio che non abbandona mai la Chiesa.

Questa azione dello Spirito, presente in ciascuno di noi, opera dove, come, quando vuole, conforme ai talenti e ai carismi che ciascuno ha ricevuto. Non c’è Chiesa di Dio senza Pentecoste; non c’è Pentecoste senza la presenza di Maria che fu presente nel cenacolo e con gli Apostoli perseveranti nella preghiera. Invochiamo oggi, più che mai, Maria, madre di Gesù e nostra, regina degli Apostoli, perché rivolga anche su di noi i suoi occhi misericordiosi. Gesù ce l’ha lasciata come ‘madre’ ed è Madre della Chiesa.

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