Papa Francesco: è necessario aiutare la famiglia
“Do il benvenuto a voi che rappresentate l’Associazione Italiana delle Aziende Familiari. La Chiesa è famiglia di Dio e guarda con simpatia tutto ciò che è familiare. Prima le persone [isolate] e dopo la famiglia? No, prima la famiglia e, dentro la famiglia, le persone… Nel vostro caso, vi caratterizza il delicato equilibrio tra famiglia e lavoro, che si esprime nel coraggio e nella responsabilità imprenditoriale”: così oggi papa Francesco ha ricevuto in udienza la delegazione dell’associazione ‘Italian Family Business’, fondata nel 1997 da Alberto Falck, che raggruppa oltre 290 imprese, che rappresentano approssimativamente il 16% del PIL italiano.
Durante l’incontro il papa ha messo in evidenza due parole, quali coraggio e responsabilità: “L’agire che nasce dal cuore è audace, non si ripiega su sé stesso, ma sa guardare lontano; e la responsabilità, poi, è il segreto dell’economia, una parola che significa ‘la gestione della casa’ (oikos nomos) ed è quindi espressione di cura. Cura per la vostra impresa, cura per la famiglia, cura per la nostra casa comune, cura per le future generazioni.
Ed ha esortato l’associazione ad essere radicata nei territori: “Come la missione della Chiesa, così la vostra attività è generalmente radicata in un territorio, che siete chiamati ad arricchire, sia con la testimonianza di legami familiari, sia con la serietà del vostro impegno professionale. Il dono della fede orienti sempre di più la vostra presenza nelle realtà locali e rafforzi la vostra partecipazione alle sorti dell’umanità”.
Per tale motivo è necessaria la fraternità con l’invito a diffondere il valore della ‘famiglia’: “Non dimentichiamo che tutto è connesso, niente è isolato. Anche se la fraternità fra le persone e i popoli è tanto ferita e la casa comune porta i segni dell’ingiusta avidità umana, tutto è connesso.
Anche le cose brutte hanno connessione con tutti noi. Possiate abitare la dimensione locale con un cuore universale! E quando lavorate in e per diverse parti del mondo, diffondere il valore di essere ‘famiglia’. All’inizio la famiglia, non le persone [isolate], la famiglia”.
Mentre nell’invito finale papa Francesco ha esortato a ‘coltivare’ l’ascolto tra le generazioni: “Per questo vi invito ad allargare il cuore e allargare lo sguardo, a coltivare in casa e in azienda l’ascolto fra diverse generazioni; i nonni con i nipotini, questo è molto importante. Vi invito a credere nella vocazione dei vostri figli (qualunque essa sia) e ad aprire porte e finestre a chi può fare un pezzo di strada con voi. Ricordiamo la parabola dei talenti: nulla va ‘seppellito’ di quanto ci è stato affidato!”
Nel frattempo Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, è intervenuto sul dibattito intorno alla Legge di bilancio, chiedendo un sostegno adeguato per la famiglia: “Mentre si accavallano richieste e proposte di parte chiediamo al Governo di dare un segno poderoso sulla primaria questione strategica che sta segnando il presente e il futuro dell’Italia. Si tratta di un futuro che riguarda tutte le generazioni coinvolte, tutti i comparti sociali e produttivi, tutti gli attori e corpi sociali, tutte le cittadine e i cittadini di questo nostro amato Paese.
Denatalità e fuoriuscita dei giovani italiani stanno creando la tempesta perfetta che sta per anticipare quel declino che demografi, sociologi ed economisti prevedono per il nostro Paese a causa dello squilibrio demografico. Chiediamo perciò al Presidente Meloni e al Governo di confermare operativamente, all’interno di questa legge di bilancio, le importanti prospettive del programma di Governo sui nodi del sostegno alla famiglia e natalità”.
Per questo ha chiesto scelte ‘coraggiose’ per sanare gli ‘squilibri demografici’. Sono necessarie ed urgenti politiche nataliste a supporto delle famiglie che siano generose, strutturali e universali… Riforma del fisco che preveda il rispetto del principio di equità orizzontale previsto dalla Costituzione; potenziamento dell’assegno unico riducendo la selettività imposta dall’utilizzo dell’Isee ed in particolare del computo della prima casa nonché assegnazione della misura piena (oggi solo al 50%) anche ai figli dai 18 ai 21 anni e dai 21 ai 25 in formazione accademica o professionale; maggiori risorse per l’accesso ai servizi territoriali per la prima infanzia e il caregiving; azioni strategiche per rafforzare il protagonismo nei contesti sociali, lavorativi ed economici dei giovani e delle donne; politiche di conciliazione famiglia lavoro e di promozione del welfare aziendale attento ai bisogni dei nuclei familiari”.
(Foto: Santa Sede)