Onoriamo la Santissima Trinità. Dio: il più grande mistero di amore

Il Vangelo oggi ci rivela la natura intima di Dio. Talvolta siamo tentati di credere che il Dio di tutte le religioni in fondo è lo stesso; niente di più errato; il monoteismo cristiano, a differenza della religione ebraica e di quella musulmana, è ‘Trinità’: Dio uno nella sostanza, trino nelle persone: Padre, Figlio, Spirito Santo. Il Dio nel quale crediamo è comunione, è amore., è vita. Questo mistero è stato svelato a noi da Gesù stesso: in quanto amore, Dio pur essendo uno ed unico non è solitudine ma comunione: l’amore è dono di sé e nella sua essenza è il Padre che si dona generando il Figlio; il loro reciproco amore genera lo Spirito santo.
Se vogliamo farci una idea di Dio, basta guardare l’uomo che, in quanto tale, pensa ed ama: noi, limitati e circoscritti, pensiamo successivamente tante cose e le possiamo accettare o no, a seconda; in Dio, realtà infinita ed eterna, il suo unico pensiero (o sapienza eterna), o Verbum, o Figlio costituisce la seconda persona (uguale e sostanziale a Dio Padre); l’amore reciproco tra il Padre e il Figlio genera o determina la terza persona o Spirito santo. Nella pienezza dei tempi il Verbo eterno assunse in sé la natura umana per salvare l’uomo; lo Spirito santo, inviato dal Padre e dal Figlio, guida la Chiesa.
Con il cristianesimo istituito da Gesù, crolla l’idea pagana di un Dio che vive nell’Olimpo, distaccato dal popolo: Dio è vita, è amore, è comunione. Se Israele ha ricevuto la grazia di conoscere l’unità di Dio, il cristianesimo, grazie a Gesù Cristo, ha ricevuto la rivelazione di un Dio unico nella sostanza, trino nelle persone. Gesù espressamente dirà ai suoi discepoli: ‘Venuto dal Padre, ritorno al Padre, ma vi invierò lo Spirito del Padre… andate e battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo’.
Si entra a far parte della Chiesa, ci si innesta a Cristo con il Battesimo in nome della SS. Trinità. Gesù ci ha rivelato la natura intima di Dio, che rimane sempre un mistero di amore, come ci esprimiamo nella ‘Professione di fede’: Dio uno nella sostanza, trino nelle persone; Dio è il Padre misericordioso e creatore; Dio è il Figlio unigenito, sapienza eterna, Verbum incarnato, morto e risorto per noi; Dio è lo Spirito santo, amore che muove tutte le cose (cosmo e storia) e li muove verso la ricapitolazione finale.
Il catechismo di san Pio X evidenzia in modo lapidario: i misteri principali della fede sono due: 1°) unità e trinità di Dio, 2°) incarnazione, passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo. I teologi e i padri della Chiesa, sulla scia dell’insegnamento apostolico e dei Concili ecumenici, si sono sforzati di spiegare il mistero della SS. Trinità, siamo però sempre di fronte a Dio infinito ed eterno mentre la nostra mente rimane piccola e circoscritta; il finito non può mai cogliere pienamente l’infinito.
La Trinità, mistero inaccessibile al nostro intelletto, è verità rivelata a noi solo da Cristo Gesù. Il Vangelo evidenzia chiaramente: ‘Nessuno ha mai visto Dio; proprio il Figlio unigenito ce lo ha rivelato’, mentre l’apostolo Giovanni scrive: ‘Dio è amore’; cioè non solo Dio ama ma la sua natura è amore. Oltre che nella creazione questo mistero di amore si rivela nella istituzione dell’Eucaristia, sintesi e vertice dell’amore divino, in essa, infatti, sotto le specie eucaristiche (pane e vino) Gesù si fa nutrimento e forza del suo popolo. E’ il sacrificio della Nuova Alleanza tra Dio e il mondo: ‘Prendete e mangiate, questo è il mio corpo’.
Questo mistero, che sembra riguardare solo Gesù, coinvolge le tre divine persone: infatti ad operare la transustanziazione non è il sacerdote celebrante ma l’azione dello Spirito Santo che opera davanti al Padre, che dona nell’Eucaristia il suo Figlio in favore dell’uomo. La SS. Trinità non pregiudica l’unità di Dio, che si presenta a noi non come un Dio solitario ma Dio che è amore, è comunione. Tutta la vita del cristiano è intessuta sull’esperienza dell’amore misericordioso di Dio Uno e Trino.
Innestati a Cristo con il Battesimo ricevuto nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, siamo riconciliati con Dio nel nome delle tre divine persone. A ragione il grande poeta Dante mette sulla porta dell’inferno la scritta: ‘Fecimi la Divina Potestate, la Somma Sapienza e il Primo Amore. Maria, la Santissima Vergine, madre di Gesù e nostra, specchio purissimo della Trinità divina, implori per noi grazie e benedizioni’.