Tag Archives: vicinanza

Papa Francesco prega per gli Armeni

Sempre oggi, prima dell’Udienza Generale, papa Francesco ha ricevuto i membri del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni presso la tomba degli apostoli Pietro e Paolo a conclusione della ricorrenza del Dottor della Chiesa, san Gregorio di Narek, incentrando il discorso, letto da mons. Filippo Ciampanelli, sull’accompagnamento del popolo di Dio da parte dei vescovi:

“Come Vescovi, Successori degli Apostoli, abbiamo la responsabilità di accompagnare il santo Popolo di Dio verso Gesù, Signore e Amico degli uomini, nostro Buon Pastore. Per questo nel giorno dell’ordinazione episcopale ci siamo impegnati a custodire la fede, a rafforzare la speranza e a diffondere la carità di Cristo”.

E’ stato un invito rivolto al Sinodo di scegliere con cura i sacerdoti per accompagnare il popolo nel cammino verso Dio: “Cari Fratelli, una delle grandi responsabilità del Sinodo è proprio quella di dare alla vostra Chiesa i Vescovi di domani. Vi prego di sceglierli con cura, perché siano dediti al gregge, fedeli alla cura pastorale, mai arrivisti. Non vanno scelti in base alle proprie simpatie o tendenze, e bisogna stare molto attenti agli uomini che hanno ‘il fiuto degli affari’ od a quelli che ‘hanno sempre la valigia in mano’, lasciando il popolo orfano”.

Ed ha sottolineato che un’eparchia non è luogo di ‘passaggio’ verso cariche più prestigiose, chiamandolo ‘adulterio pastorale’: “Un Vescovo che vede la sua Eparchia come luogo di passaggio verso un’altra più ‘prestigiosa’ dimentica di essere sposato con la Chiesa e rischia (permettetemi l’espressione) di commettere un ‘adulterio pastorale’. Lo stesso accade quando si perde tempo a contrattare nuove destinazioni o promozioni: i Vescovi non si acquistano al mercato, è Cristo a sceglierli come Successori dei suoi Apostoli e Pastori del suo gregge”.

Quindi, come affermava san Gregorio di Narek, i fedeli devono sentire la vicinanza del proprio vescovo: “In un mondo pieno di solitudini e distanze, quanti ci sono affidati devono sentire da noi il calore del Buon Pastore, la nostra attenzione paterna, la bellezza della fraternità, la misericordia di Dio. I figli del vostro caro popolo hanno bisogno della vicinanza dei loro Vescovi. So che in grandissimo numero sono dispersi nel mondo e talvolta in territori molto vasti, dove è difficile che siano visitati”.

Però, anche se dispersi nel mondo, papa Francesco ha sollecitato a mostrare una Chiesa piena di amore, invocando una collaborazione con la Chiesa armena: “Ma la Chiesa è Madre amorevole e non può che cercare tutti i mezzi possibili per raggiungerli, perché ricevano l’amore di Dio nella loro propria tradizione ecclesiale. E non è tanto questione di strutture, le quali sono solo mezzi che aiutano la diffusione del Vangelo; è soprattutto questione di carità pastorale, di cercare e promuovere il bene con sguardo e apertura evangelici: penso anche all’essenzialità di una ancora più stretta collaborazione con la Chiesa armena apostolica”.

E’ stato un chiaro invito a pregare per discernere il Vangelo: “Vorrei condividere con voi un altro aspetto che avverto come prioritario: pregare molto, anche per custodire quell’ordine interiore che permette di operare in armonia, discernendo le priorità del Vangelo, quelle care al Signore…

I vostri Sinodi siano dunque ben preparati, i problemi studiati con cura e valutati con saggezza; le soluzioni, sempre e solo per il bene delle anime, siano applicate e verificate con prudenza, coerenza e competenza, assicurando soprattutto la piena trasparenza, anche nel campo economico.

Le leggi vanno conosciute e applicate non per formalismo, ma perché sono strumenti di un’ecclesiologia che permette anche a chi non ha potere di appellarsi alla Chiesa con pieni diritti codificati, evitando gli arbitrii del più forte”.

E’ stato un invito a curare la ‘pastorale vocazionale’: “I vostri Sinodi siano dunque ben preparati, i problemi studiati con cura e valutati con saggezza; le soluzioni, sempre e solo per il bene delle anime, siano applicate e verificate con prudenza, coerenza e competenza, assicurando soprattutto la piena trasparenza, anche nel campo economico. Le leggi vanno conosciute e applicate non per formalismo, ma perché sono strumenti di un’ecclesiologia che permette anche a chi non ha potere di appellarsi alla Chiesa con pieni diritti codificati, evitando gli arbitrii del più forte”.

Ed ha concluso con un pensiero a coloro che fuggono dal Nagorno-Karabakh, sottolineando che gli Armeni sono stati sempre cacciati dai territori: “Beatitudine, Fratelli carissimi, come non evocare infine, con le parole ma soprattutto con la preghiera, l’Armenia, in particolare tutti coloro che fuggono dal Nagorno-Karabakh, le numerose famiglie sfollate che cercano rifugio! Tante guerre, tante sofferenze.

La prima guerra mondiale doveva essere l’ultima e gli Stati si costituirono nella Società delle Nazioni, ‘primizia’ delle Nazioni Unite, pensando che ciò bastasse a preservare il dono della pace. Eppure da allora, quanti conflitti e massacri, sempre tragici e sempre inutili. Tante volte ho supplicato: Basta! Echeggiamo tutti il grido della pace, perché tocchi i cuori, anche quelli insensibili alla sofferenza dei poveri e degli umili. E soprattutto preghiamo. Lo faccio per voi e per l’Armenia”.

(Foto: Santa Sede)

Giornata del Malato: curare nelle relazioni

Il messaggio per la 32^ Giornata Mondiale del Malato, che si celebra oggi, si intitola: ‘Non è bene che l’uomo sia solo. Curare il malato curando le relazioni’, ispirandosi al capitolo 2 del libro della Genesi (Gen 2,18), come ha specificato papa Francesco: “Ci fa bene riascoltare quella parola biblica: non è bene che l’uomo sia solo! Dio la pronuncia agli inizi della creazione e così ci svela il senso profondo del suo progetto per l’umanità ma, al tempo stesso, la ferita mortale del peccato, che si introduce generando sospetti, fratture, divisioni e, perciò, isolamento.

Papa Francesco: Scalabrini è il missionario dello Spirito Santo

La canonizzazione di san Giovanni Battista Scalabrini ha risvegliato nella Chiesa e nella società la coscienza della necessità di un impegno corresponsabile nella promozione dello sviluppo umano integrale e la cura pastorale dei e con i migranti, i rifugiati e le loro famiglie: “Come Missionari Scalabriniani, fedeli al carisma e alla missione ricevuti dal nostro santo Fondatore, sentiamo il dovere morale di fare la nostra parte e di essere seme per una coscienza di fraternità nella società”.

Terremoto: la solidarietà italiana al popolo del Marocco

Al termine della recita dell’Angelus domenicale papa Francesco ha pregato per le vittime del terremoto che la notte di venerdì scorso ha colpito la popolazione del Marocco: “Desidero esprimere la mia vicinanza al caro popolo del Marocco, colpito da un devastante terremoto. Prego per i feriti, per coloro che hanno perso la vita (tanti!) e per i loro familiari. Ringrazio i soccorritori e quanti si stanno adoperando per alleviare le sofferenze della gente; il concreto aiuto di tutti possa sostenere la popolazione in questo tragico momento: siamo vicini al popolo del Marocco!”

Papa Francesco ai vescovi ucraini: La Chiesa vi è vicina

Mercoledì scorso papa Francesco ha ricevuto i vescovi del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina (UGCC), che hanno espresso dolore e sofferenza con una certa delusione del popolo ucraino per alcune frasi pronunciate dal papa nelle ultime settimane.

Papa Francesco: Dio è Padre

“Martedì prossimo, 20 giugno, ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite: con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. E sembra che il mare fosse calmo. Rinnovo la mia preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie. E prego anche per i giovani studenti, vittime del brutale attacco avvenuto contro una scuola nell’ovest dell’Uganda. Questa lotta, questa guerra dappertutto… preghiamo per la pace!”.

Il papa raccomanda alle missionarie della Carità la tenerezza materna

Giovedì scorso papa Francesco ha incontrato le partecipanti al Capitolo generale delle ‘Piccole Suore Missionarie della Carità’ (Opera don Orione), sottolineando che il fondatore della congregazione aveva dato la missione di ‘far sperimentare la misericordia di Dio’ alla gente, attraverso tre caratteristiche:

Papa Francesco: lo Spirito Santo crea armonia

Prima della regina del ‘Regina Caeli’ della festività di Pentecoste papa Francesco ha ricordato il dono dello Spirito Santo, che Gesù manda agli apostoli per liberarli dalla paura: “Così, con il dono dello Spirito, Gesù desidera liberare i discepoli dalla paura che li tiene rinchiusi in casa, perché siano capaci di uscire e diventino testimoni e annunciatori del Vangelo. Soffermiamoci dunque sullo Spirito che libera dalla paura”.

Da Budapest papa Francesco invita ad essere porte aperte

Da Budapest papa Francesco invita ad essere porte aperte

Al termine della recita del Regina Caeli del viaggio apostolico a Budapest papa Francesco ha ringraziato per l’accoglienza, sottolineando che i confini sono ‘zone di contatto’, accomunate dal Vangelo, come aveva sottolineato il card. Péter Erdő. Metropolita di Esztergom-Budapest:

Papa Francesco invita a lasciarsi salvare da Dio

“Fratelli e sorelle, con questa celebrazione siamo entrati nella Settimana Santa. Vi invito a viverla come ci insegna la tradizione del santo popolo fedele di Dio, cioè accompagnando il Signore Gesù con fede e con amore. Impariamo dalla nostra Madre, la Vergine Maria: lei ha seguito il suo Figlio con la vicinanza del cuore, era un’anima sola con Lui e, pur non comprendendo tutto, insieme con Lui si abbandonava pienamente alla volontà di Dio Padre. La Madonna ci aiuti a stare vicino a Gesù presente nelle persone sofferenti, scartate, abbandonate. Che la Madonna ci porti per mano a Gesù presente in queste persone”.

151.11.48.50