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Da Venezia il patriarca Moraglia ha invitato a riscoprire il battesimo

Bellezza, arte, cultura ed educazione: sono i doni portati dalla fede cristiana che l’annuncio del Vangelo fa germogliare: a Venezia in una basilica di san Marco gremita di fedeli e di autorità civili e militari il Patriarca Francesco Moraglia ha ricordato che il cristianesimo si ‘incarna’ grazie alla azione della Chiesa, comunità di persone che vivono una fede missionaria, capace di cambiare la storia:

Il Papa in Ungheria: un ponte tra cristianesimo e immigrazione

Papa Francesco in Ungheria

Dal 28 al 30 aprile 2023, Papa Francesco intraprenderà il suo 34° viaggio apostolico a Budapest, in Ungheria. Questa visita sarà un evento significativo per il dialogo ecumenico e interreligioso e per affrontare le sfide che l’Europa sta vivendo in questi tempi di crisi e cambiamento.

Papa Francesco ha ricordato mons. Luigi Giussani: fu appassionato di Gesù

La comunità di Comunità e Liberazione si è trovata numerosa in piazza san Pietro con papa Francesco per ricordare il centenario della nascita di mons. Luigi Giussani, come ha ricordato il card. Angelo Scola ad Avvenire:

Bernhard Scholz: il Meeting racconta la passione per l’uomo

‘Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo’: è questa frase di don Giussani, tratta dall’intervento tenuto al Meeting dell’Amicizia tra i popoli nel 1985 a ispirare il titolo della 43^ edizione: ‘Una passione per l’uomo’. Infatti quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita dello stesso don Giussani e quindi è stato naturale attingere dal suo ‘genio’ per fissare l’orizzonte di lavoro e riflessione per il Meeting, come ha affermato il presidente della Fondazione ‘Meeting per l’amicizia tra i popoli’, Bernhard Scholz:

Card. Bagnasco: il cristianesimo è il grande sì a vita e bellezza

‘Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso’: così diceva il 2 agosto 1216 san Francesco a quanti erano presenti alla Porziuncola per il Perdono di Assisi. A distanza di otto secoli, la tradizione dell’indulgenza si ripete. Migliaia i pellegrini nella città serafica che hanno varcato la porta della Porziuncola per ricevere l’indulgenza, chiesta dal santo a papa Onorio III, che gliela concesse per un giorno all’anno, il 2 agosto appunto.

Da Bari un messaggio di pace: tempo di grazia

Ad inizio mese la ‘Carovana della pace’è stata in Ucraina per portare alla popolazione cibo e medicinali, permettendo ad alcune persone fragili di raggiungere l’Italia, con una delegazione di 200 persone, appartenenti alle 89 organizzazioni della società civile italiana che aderiscono al progetto.

Il patriarca Pizzaballa: Cipro pronta ad accogliere il papa

Nel pomeriggio di ieri papa Francesco si è recato alla basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani e affidarle il prossimo suo viaggio in Cipro e Grecia. Al termine ha fatto rientro in Vaticano: lo ha reso noto la Sala stampa della Santa Sede.

Per l’occasione il patriarca di Gerusalemme dei Latini, mons. Pierbattista Pizzaballa, ha invitato i fedeli a pregare per la visita del papa nell’isola del patrono san Barnaba: “Questa visita ha come motto di accompagnamento: ‘Esortandoci a vicenda nella fede’.

Il motto si richiama al nome dell’apostolo Barnaba, ‘figlio dell’esortazione’, e suggerisce l’importanza del conforto e dell’incoraggiamento reciproco, dimensioni essenziali per il dialogo, l’incontro e l’accoglienza, che sono i caratteri salienti della vita e della storia dell’isola, nonché dell’attuale cammino sinodale”.

Il patriarca ha richiamato il significato di questo pellegrinaggio: “Pellegrinaggio sulle orme dell’apostolo Barnaba, apostolo delle genti insieme a Paolo, padre della Chiesa di Cipro. Incontro con la realtà del Medio Oriente che fa confluire nel Mediterraneo e anche a Cipro il dramma di famiglie in fuga da guerre, povertà, lotte di potere e settarismi religiosi.

Cipro, nel suo piccolo, da un lato contiene in sé la ricchezza, lo splendore ma anche le contraddizioni e i drammi dell’intero Medio Oriente. Dall’altro lato è una finestra verso il mondo occidentale, con il quale ha sempre mantenuto relazioni vive”.

Cipro è un ponte: “E’ un ponte nel quale confluiscono e si mischiano le culture orientali e occidentali, e che porta in sé la bellezza e le ferite che la storia ci ha consegnato. Una storia che, dal tempo degli apostoli fino ad oggi, ha donato alla Chiesa testimonianze di fedeltà al Vangelo nonostante le avversità. Già all’inizio della predicazione apostolica, ad esempio, c’erano cittadini ciprioti nel piccolo gruppo che ebbe il coraggio di predicare Gesù Cristo nella vasta metropoli di Antiochia”.

Ha richiamato l’origine della fede nell’isola: “La tradizione cipriota vuole che il più antico monastero dell’isola sia lo Stavrovouni, fondato da Sant’Elena con la donazione di una reliquia del lignum Crucis. Ancora oggi troviamo la Croce nella piccola isola di Cipro così come, in maniera forse più intensa e dolorosa, la troviamo nel resto del Medio Oriente: la divisione politica e territoriale, che diventa anche divisione religiosa; il dramma di migrazioni dolorose; la crisi economica e sociale.

La terra di Cipro porta l’impronta della Croce, ma soprattutto le orme luminose della risurrezione di un amico di Gesù, Lazzaro, che la tradizione ricorda come primo vescovo dell’isola. Anche oggi troviamo partecipazione e decisione, fede intensa e appassionata, desiderio di incontro e rifiuto alla rassegnazione”.

Ed infine ha parlato delle relazioni ecumeniche: “Le relazioni ecumeniche con la Chiesa Ortodossa di Cipro sono eccellenti, con collaborazioni in diversi ambiti, incluso l’uso di chiese ortodosse per il culto cattolico, difficilmente riscontrabili altrove.

Le nostre piccole chiese, inoltre, non riescono a contenere la partecipazione dei tanti migranti e lavoratori stranieri che arricchiscono la comunità cattolica locale e rendono vivace e appassionata la vita ecclesiale, in tutte le parti dell’isola.

Vita ecclesiale che non si limita alla celebrazione dei Sacramenti, ma che si impegna anche nella carità, nell’accoglienza dei profughi (la cui presenza è proporzionalmente superiore a qualsiasi altro Paese europeo) e che opera in molte altre attività di sostegno e accoglienza e, con le sue scuole, è attiva nell’educazione di molti giovani del Paese. N

ella mia recente visita pastorale ho avuto l’occasione di incontrare e sperimentare ancora una volta l’impegno serio e costante nelle diverse realtà parrocchiali ed ecclesiali”.

Ha concluso la lettera con una preghiera a san Barnaba: “O santo Apostolo Barnaba, lodiamo Dio e Lo ringraziamo per averci dato te come Patrono e Protettore dell’isola di Cipro. Chiedi per noi a Dio che tutti, in quest’isola, dimorino sempre nella prosperità e nella concordia fraterna e che il messaggio del Vangelo, che tu hai predicato qui, porti frutti di armonia e di pacifica convivenza.

Mentre aspettiamo con gioia e gratitudine la visita di Papa Francesco a Cipro, benediciamo Dio per averci chiamato ad essere cristiani, discepoli di Gesù Cristo. Glorioso San Barnaba, sei stato un fulgido esempio di incoraggiamento, zelo ed entusiasmo nella prima comunità cristiana.

Possa la visita di Papa Francesco darci la forza di andare avanti con gioia ad amare e servire il Signore e a proclamare il nome di Cristo a tutti coloro che incontriamo, ‘consolandoci a vicenda nella fede’.

O santo Apostolo Barnaba, unisciti a noi nel lodare Dio nostro Padre, per mezzo di Gesù Cristo, morto e risorto per darci nuova vita nello Spirito Santo. Prega con noi affinché Dio protegga le nostre parrocchie, rafforzi e benedica le nostre famiglie e ci difenda da tutte le avversità. San Barnaba, prega per noi!”

Grecia: l’esarca apostolico invita a gioire per la visita del papa

“Visitarvi mi darà anche l’opportunità di abbeverarmi alle sorgenti antiche dell’Europa: Cipro, propaggine della Terra Santa nel continente; la Grecia, patria della cultura classica. Ma anche oggi l’Europa non può prescindere dal Mediterraneo, mare che ha visto il diffondersi del Vangelo e lo sviluppo di grandi civiltà. Il mare nostrum, che collega tante terre, invita a navigare insieme, non a dividerci andando ciascuno per conto proprio, specialmente in questo periodo nel quale la lotta alla pandemia chiede ancora molto impegno e la crisi climatica incombe pesantemente”.

Palermo ha festeggiato santa Rosalia

Prendersi cura dell’altro per ‘costruire la casa comune nella giustizia, nella solidarietà e nella pace’: questo è stato l’impegno chiesto ai palermitani dall’arcivescovo della città, mons. Corrado Lorefice, nella festa liturgica di santa Rosalia, la Santuzza, la sua patrona, che nell’omelia ha parlato del rischio di un cristianesimo senza Cristo:

Don Prades: il coraggio di dire io vince la codardia

‘Il coraggio di dire io’ è il titolo del Meeting dell’Amicizia tra i popoli’ e, come ogni titolo deve essere decodificato per essere compreso: così ieri don Javier Prades, rettore dell’Università Ecclesiastica ‘San Dámaso’ di Madrid e membro della Commissione Teologica Internazionale, ha fatto una lectio magistralis, seguita da un auditorium gremito, secondo le misure anticovid, seguendo il percorso filosofico e teologico della costruzione dell’io per come si è sviluppata sugli opposti fronti del razionalismo e del cristianesimo.

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