A Milano il ‘GariwoNetwork’

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Fino al 25 novembre al ‘Milano Luiss Hub’ torna l’appuntamento annuale con ‘GariwoNetwork’, sia in presenza che in streaming sul canale YouTube di Gariwo. L’edizione 2022 di GariwoNetwork, la rete di tutti coloro che si occupano di Giusti, sarà una rassegna di una settimana fatta di incontri con ospiti d’eccezione, attività per gli insegnanti, un estratto dello spettacolo teatrale ‘Il Memorioso. Breve guida alla memoria del Bene’ e workshop insieme al team di Gariwo: in una parola la Gariwo NetWeek!

 Nell’introdurre i lavori di apertura il presidente d’ ‘Gariwo’, Gabriele Nissim, ha sottolineato il compito basilare di educare: “Educare non significa trasmettere e inculcare nozioni ma, nelle scuole, lavorare su due principi.

Il primo è trasmettere la conoscenza del tempo particolare in cui si vive in modo che ogni generazione sia un grado di comprendere dove si gioca la possibilità di rettificare il mondo, il compito ingrato di cui parlava Shakespeare nell’Amleto, per cui ogni individuo è costretto ad aggiustare il corso disordinato degli eventi e il proprio tempo scardinato…

C’è infatti una modalità particolare di essere giusti, non sufficientemente elaborata, che riguarda la responsabilità del proprio tempo. Oggi esistono nuove sfide che non c’erano in altre epoche: come la nostra responsabilità sulla salvaguardia del pianeta dai cambiamenti climatici che ci deve fare comprendere che curando la terra salviamo e curiamo noi stessi, la difesa della democrazia non solo nei confronti delle minacce delle autocrazie, ma anche di fronte alle tentazioni autoritarie che attraversano l’Europa e gli Stati Uniti, la difficile comprensione a livello etico e politico secondo cui essere omossessuali non è contro natura, ma fa parte della natura umana”.

Il secondo compito riguarda proprio il significato del verbo: “Si tratta cioè di accendere nei giovani con la maieutica socratica le qualità umane, morali ed estetiche affinché si possano assumere una responsabilità morale non solo nella vita quotidiana, ma nel loro tempo… Conoscendo se stessi e la loro relazione con il mondo diventa così possibile per i giovani interrogarsi sul loro agire.

E’ l’educazione etica che sviluppa la personalità morale, non con nozioni astratte, ma attraverso il risveglio di quella terza intelligenza che ogni essere umano possiede dentro di sé e che può essere valorizzata. Si tratta di accendere quel nascosto senso del bene che non solo porta alla responsabilità ma, se coltivato in gioventù, può rendere una vita più felice e più autentica”.

Mentre presentando l’iniziativa ad Avvenire il presidente di Gariwo ha descritto il percorso educativo compiuto in questi anni: “Nei suoi venti anni di attività, Gariwo ha elaborato una strada nuova per prevenire e combattere il meccanismo del disprezzo e della disumanizzazione dell’altro, che se non viene bloccato nel linguaggio, nelle parole, nei comportamenti sulla scena pubblica, può essere l’anticamera di un male estremo. È ciò che osservava Agnes Heller, quando spiegava le stazioni intermedie, di cui spesso non siamo consapevoli, che possono portare all’ultimo binario dell’abisso”.

Ed ha concluso la riflessione con un auspicio alla solidarietà per sconfiggere il male: “Quando si coglie l’universale in un genocidio, o in qualsiasi crimine contro l’umanità, ci si avvicina a tutte le tragedie. Si accende una scintilla di solidarietà perché si coglie la condizione umana, evitando così una concorrenza e una gerarchia del dolore. Ecco perché la terapia contro l’odio nasce sempre da un desiderio di condivisione di un comune destino”.

E durante questo appuntamento sarà presentato ‘Oppressi & Oppressori. Tu da che parte stai?’, che è un nuovo modo di fare scuola, un gioco di ruolo dal vivo divertente ed efficace per educare i ragazzi alla tolleranza e alla condivisione delle proprie idee, aiutandoli a osservare il mondo con spirito critico, per diventare cittadini consapevoli.

Infatti da oltre 20 anni la Fondazione Gariwo lavora con i ragazzi per contrastare l’insorgere dei meccanismi dell’odio, soprattutto nell’ambiente educativo, e sono stati proprio gli studenti a ispirarci nella creazione di un gioco di ruolo su misura per loro, qualcosa che potesse stupirli.

In questo gioco dal vivo i ragazzi si calano nei ruoli di vittime, carnefici e Giusti all’interno di un paese immaginario a cui loro stessi daranno forma e dove accadono cose che non li lasceranno indifferenti, ma li costringeranno a prendere una posizione, escogitare o subire strategie, fare scelte a volte estreme.

(Foto: Gariwo)

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