‘Occhio al film’: un libro che spiega come educare attraverso il cinema

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‘Occhio al film. Cinema e serie tv per educare’: questo il titolo di un libro appena uscito con Punto Famiglia Editore, scritto a quattro mani da Franco Olearo e Cecilia Galatolo. Il testo vuol essere uno strumento al servizio dell’educazione: gli autori credono, infatti, che il cinema e la fiction abbiano un’importante relazione con la formazione dei giovani.

Le storie ben costruite ci appassionano, ci interessano, ci permettono di riflettere su noi stessi e sulla nostra vita senza però annoiarci o appesantirci. E soprattutto senza imporre nulla: la storia propone, infatti, ma non è invadente. Suscita domande ma lascia allo spettatore l’onere di trovare risposte. Se vogliamo proporre dei messaggi, dunque, non c’è modo migliore per farlo che proporre delle storie.

E’ questa l’idea di Franco, ingegnere in pensione, padre di famiglia, nonno di otto nipoti, e direttore del sito www.familycinematv.it dal 2004 e Cecilia, trentenne, madre di famiglia, laureata in Comunicazione Sociale Istituzionale della Chiesa, giornalista per il magazine Punto Famiglia, dottoranda in Comunicazione presso la Pontificia Università della Santa Croce e autrice di vari altri libri.

Andare al cinema è un’attività piacevole. Vedere un film insieme non suona come una barba, una pizza, un mattone. Vi siete mai chiesti perché? Perché andiamo al cinema per rilassarci, per hobby, come attività di piacere… mentre seguire una lezione universitaria, per quanto interessante, ci chiede maggior sforzo? Non sono entrambe attività che richiedono attenzione?

La verità è che un film non attiva solo la mente, bensì anche percezioni, sensazioni, emozioni: è la persona nella sua totalità ad essere coinvolta, non solo l’intelligenza.

Ci immedesimiamo, viviamo insieme ai protagonisti le vicende e le situazioni che ci vengono proposte. In altre parole, se ci sentiamo ‘totalmente immersi’ in un racconto è perché esso attiva la parte più emotiva (e meno conscia) di noi, mantenendo alta l’attenzione senza sforzi. Due gli ingredienti imprescindibili di un racconto e quindi di un film che funzioni: la capacità di incuriosire e l’introspezione.

‘Occhio al film’, che prende le mosse da queste considerazioni, si suddivide in due parti: una teorica e una pratica. Nella prima parte gli autori offrono dei criteri per valutare l’aspetto valoriale di una narrazione, nella seconda propongono una sorta di ‘guida’, che, in base ai temi di interesse (adolescenza, amore uomo-donna, rapporto genitori-figli, crisi matrimoniale, temi etici di inizio e fine vita, malattie, vendetta e perdono) aiuti a selezionare dei film per discutere assieme ai giovani.

Lo storytelling ha enormi potenzialità, tantopiù oggi che i ragazzi amano guardare film e serie tv.

Gli autori investono dunque su questa forma d’arte mostrandone tutte le potenzialità e mettendo in guardia anche da alcuni pericoli (come la facilità di promuovere ideologie contro l’interesse delle donne e degli uomini). Un libro che può interessarci, quale che sia il ruolo che rivestiamo (genitori, insegnanti, educatori, parroci, agenti pastorali o catechisti). Un libro da non perdere in questa società che cambia continuamente, piena di sfide e di dilemmi etici da affrontare e in cui nulla sembra catturare di più i giovani delle piattaforme come Netflix e Sky.

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