L’annuncio dell’Angelo a Maria

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Nel cammino quaresimale, dopo la festività di san Giuseppe, troviamo l’Annunciazione dell’Angelo alla SS. Vergine. Questa festa è collegata alla festa di Natale: stabilita la data del 25 dicembre per la nascita di Gesù, nove mesi prima l’Arcangelo Gabriele, messaggero di Dio, si presenta a Maria per il lieto annuncio. Un momento assai suggestivo per Maria di Nazareth, promessa sposa a Giuseppe, artigiano del luogo e uomo di fede profonda.

Ogni uomo che nasce, è chiamato ad attuare un progetto divino, una missione: la vocazione è un fatto naturale che incute sempre paura: ‘ce la farò?, riuscirò?’  Nel caso specifico Maria è posta dinanzi ad un messaggio ancora più sconvolgente di quello di Zaccaria: diventare la madre del Messia attesa da secoli.

A tale prospettiva Maria reagisce non con il dubbio, come Zaccaria che fu punito: diventerai muto, ma con un legittimo interrogativo: come avverrà questo? e l’Angelo la tranquillizza: sarà opera divina. Maria con umiltà risponde: ‘Eccomi,  sono la serva del Signore’. Questa adesione di Maria al progetto divino   ha un effetto immenso per il futuro dell’umanità; è il ‘sì’ che ha cambiato il volto del mondo; il ‘sì’ alla venuta di Colui che doveva liberare gli uomini dalla schiavitù del peccato e procurare la vita divina della grazia.

Da questo ‘sì’ della Vergine di Nazareth è stato possibile per l’umanità un destino di vera felicità. Maria è chiamata a diventare la nuova Eva dell’umanità redenta da Cristo Gesù. Due donne a confronto: Eva e Maria. Nell’Eden (paradiso terrestre) uno spirito cattivo, Satana, il tentatore, spinge Eva a mangiare il frutto proibito e con un atto di orgoglio e di superbia Eva  trascina l’umanità verso la deriva: è il peccato originale. 

A Nazareth uno spirito di luce, l’Arcangelo Gabriele, si presenta  messaggero di Dio a Maria che, davanti al progetto di Dio, con umiltà abbassa il capo ed esclama: ‘Sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola’. La scena biblica non coglie Maria impreparata, ma, al contrario, la trova vigilante nell’attesa e consapevole delle promessa di Dio per mezzo dei profeti.

‘Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Is. 7,14)’. La festa di oggi è la sconfitta di satana e il trionfo di Dio, grande e misericordioso. In Maria, madre di Gesù, vero Dio e vero uomo, si restaura l’opera creativa di Dio e l’uomo guarda di nuovo il cielo come sua patria, ma avrà accanto a sé Maria, madre di Gesù, alla quale dal Figlio morente in croce è affidato il compito di essere madre dell’umanità redenta: ‘Donna, dirà Gesù a Maria, ecco tuo figlio’.

Giovanni, l’uomo che ha bisogno di aiuto, di sostegno materno, di un cuore umile e generoso: cuore di mamma. E Gesù dirà ancora: ‘Giovanni, ecco tua madre’, nel suo cuore riverserai i tuoi affanni e preoccupazioni, le tue speranze e in questa madre troverai riparo.

La festa dell’Annunciazione di Maria ci porta solo a meditare l’amore grande e misericordioso di Dio verso l’uomo, creato a sua immagine e somiglianza. “Santa Maria, madre di Dio, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi; non dimenticare mai l’uomo redento dal sangue prezioso di Cristo tuo figlio e nostro Signore”.

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