Papa Francesco: la salvezza è per tutti

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“Rivolgo un affettuoso saluto al popolo degli Stati Uniti d’America, scosso dal recente assedio al Congresso. Prego per coloro che hanno perso la vita, cinque, l’hanno persa in quei drammatici momenti. Ribadisco che la violenza è autodistruttiva sempre. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde. Esorto le Autorità dello Stato e l’intera popolazione a mantenere un alto senso di responsabilità, al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana. La Vergine Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, aiuti a tenere viva la cultura dell’incontro, la cultura della cura, come via maestra per costruire insieme il bene comune; e lo faccia con tutti coloro che abitano in quella terra”.

Così al termine dell’Angelus di oggi, trasmesso in streaming dal Palazzo Apostolico, papa Francesco ha pregato per il popolo statunitense, affidandolo alla Vergine Immacolata; eppoi ha ricordato il valore del Tempo ordinario: “Non stanchiamoci di invocare la luce e la forza dello Spirito Santo, affinché ci aiuti a vivere con amore le cose ordinarie e così a renderle straordinarie.

E’ l’amore che cambia: le cose ordinarie sembrano continuare ad essere ordinarie, ma quando si fanno con amore diventano straordinarie. Se rimaniamo aperti, docili, allo Spirito, Egli ispira i nostri pensieri e le nostre azioni di ogni giorno”.

Prima dell’Angelus papa Francesco ha sottolineato che l’identità più profonda ha un cuore che vibra: la certezza di essere amati da Dio per sempre: “La Liturgia ci fa compiere un salto di circa trent’anni, trent’anni di cui sappiamo una cosa: furono anni di vita nascosta, che Gesù trascorse in famiglia (alcuni, prima, in Egitto, come migrante per fuggire dalla persecuzione di Erode, gli altri a Nazaret, imparando il mestiere di Giuseppe) in famiglia obbedendo ai genitori, studiando e lavorando.

Colpisce che la maggior parte del tempo sulla Terra il Signore lo abbia passato così, vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire. Pensiamo che, secondo i Vangeli, sono stati tre gli anni di prediche, di miracoli e tante cose. Tre. E gli altri, tutti gli altri, di vita nascosta in famiglia”.

Ha spiegato il motivo per cui Gesù si fa battezzare: “Il battesimo di Giovanni consisteva in un rito penitenziale, era segno della volontà di convertirsi, di essere migliori, chiedendo perdono dei propri peccati. Gesù non ne aveva certo bisogno. Infatti Giovanni Battista cerca di opporsi, ma Gesù insiste. Perché? Perché vuole stare con i peccatori: per questo si mette in coda con loro e compie il loro stesso gesto”. 

Quindi Gesù sceglie di immergersi nel ‘popolo’: “L’anima nuda, cioè senza coprire niente, così, peccatore. Questo è il gesto che fa Gesù, e scende nel fiume per immergersi nella nostra stessa condizione. Battesimo, infatti, significa proprio ‘immersione’.

Nel primo giorno del suo ministero, Gesù ci offre così il suo ‘manifesto programmatico’. Ci dice che Lui non ci salva dall’alto, con una decisione sovrana o un atto di forza, un decreto, no: Lui ci salva venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati”.

Così Gesù sconfigge il male: “Ecco come Dio vince il male del mondo: abbassandosi, facendosene carico. E’ anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio. La vicinanza è lo stile di Dio nei nostri confronti… La vicinanza è lo stile di Dio nei nostri confronti”.

E’ la manifestazione di Gesù al mondo: “Dopo questo gesto di compassione di Gesù, accade una cosa straordinaria… Dio si manifesta quando appare la misericordia. Non dimenticare questo: Dio si manifesta quando appare la misericordia, perché quello è il suo volto. Gesù si fa servo dei peccatori e viene proclamato Figlio; si abbassa su di noi e lo Spirito scende su di Lui.

Amore chiama amore. Vale anche per noi: in ogni gesto di servizio, in ogni opera di misericordia che compiamo Dio si manifesta, Dio pone il suo sguardo sul mondo. Questo vale per noi”.

Ed ha concluso affermando che la salvezza non esclude nessuno: “Ma, ancora prima che facciamo qualsiasi cosa, la nostra vita è segnata della misericordia che si è posata su di noi. Siamo stati salvati gratuitamente. La salvezza è gratis. E’ il gesto gratuito di misericordia di Dio nei nostri confronti.

Sacramentalmente questo si fa il giorno del nostro Battesimo; ma anche coloro che non sono battezzati ricevono la misericordia di Dio sempre, perché Dio è lì, aspetta, aspetta che si aprano le porte dei cuori. Si avvicina, mi permetto di dire, ci carezza con la sua misericordia”.

(Foto: Santa Sede)

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