Gli ortodossi celebrano il Natale

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Ieri si è celebrata in Russia la solennità del Natale del Signore, ma il patriarca Kirill ha prescritto a tutte le chiese di celebrare le liturgie natalizie soltanto alla presenza di pochi fedeli e su invito. Nel messaggio natalizio al clero e ai fedeli, Kirill ha osservato che “oggi, quando i popoli della terra sono angosciati per la difficile prova della nuova malattia, quando i cuori degli uomini sono affannati per la paura e le preoccupazioni per il futuro, per noi è di particolare importanza rafforzare la preghiera comunitaria e quella personale”.

Ha sottolineato che “nessun problema è in grado di distruggere lo spirito dell’uomo, se egli conserva la viva fede e si affida a Dio in tutto” ed ha ricordato che “non esiste nessun popolo su cui non abbia influito la nascita del Signore”, come dimostra la visita dei Re Magi. Nella liturgia ortodossa essa si ricorda proprio durante la Natività (dal 6 al 19 gennaio è la festa della Teofania, cioè del Battesimo di Gesù nel Giordano)”.

Il metropolita Ilarion (Alfeev), primo collaboratore del patriarca, ha espresso in un’intervista televisiva il suo disappunto per il fatto che “non in tutte le parrocchie si osservano le raccomandazioni sanitarie e igieniche date dal patriarca e approvate dal Santo Sinodo fin dallo scorso marzo…

Purtroppo questa è la realtà della nostra Chiesa, del resto non siamo nell’esercito, dove si danno gli ordini e tutti sono obbligati a eseguirli”. Egli ha invitato di nuovo i sacerdoti a “non affidarsi solo al proprio giudizio e ai propri pareri personali, ma ad ascoltare i superiori ecclesiastici”.

Il primate della Chiesa ortodossa russa, nel suo messaggio di Natale, trasmesso in diretta su due canali televisivi nazionali e sul portale del Patriarcato, ha sottolineato come questa ‘festa salvifica’ del mondo  inviti a riflettere sul suo significato spirituale duraturo e al contempo chiave per tutta l’umanità. Dio come guida protettrice e ispiratrice del cammino affannato, a cui rivolgersi senza timore:

“Ricordiamoci che nessun problema può spezzare lo spirito di una persona se essa mantiene una fede viva e fa affidamento su Dio in ogni cosa… la luce incorruttibile del divino illumini la misera caverna della nostra vita, affinché i nostri cuori contriti e umili, come la mangiatoia di Betlemme, ricevano con riverenza il Salvatore venuto al mondo”.

Ed ha concluso il messaggio con l’invito a vivere in armonia: “Possa Egli illuminare i popoli della terra con la luce della Sua conoscenza, benedirli con la pace e aiutare tutti noi a realizzare la nostra comune responsabilità per il presente e il futuro del pianeta. Possa il divino Bambino inviare amore e armonia alle nostre famiglie, possa proteggere i nostri giovani e tutti noi dai peccati e dagli errori pericolosi”.

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