Il papa prega per i popoli sud sudanese e libanese

Condividi su...

Nel periodo natalizio lo sguardo di papa Francesco si è rivolto in modo particolare a due popolazioni colpite durante lo scorso anno da terribili attentati, come il Sud Sudan ed il Libano, ribadito nella benedizione natalizia:

“Di fronte a una sfida che non conosce confini, non si possono erigere barriere. Siamo tutti sulla stessa barca. Ogni persona è mio fratello. In ciascuno vedo riflesso il volto di Dio e in quanti soffrono scorgo il Signore che chiede il mio aiuto. Lo vedo nel malato, nel povero, nel disoccupato, nell’emarginato, nel migrante e nel rifugiato: tutti fratelli e sorelle!”

Ed in un messaggio di auguri per Natale inviato ai leader politici del Sud Sudan e firmato insieme al Primate Anglicano Justin Welby e al Moderatore della Chiesa Scozzese Martin Fiar, il papa ha ricordato gli impegni assunti in Vaticano nel 2019 per l’attuazione degli accordi di pace: “Il vostro di condurre il Paese verso l’attuazione tranquilla dell’Accordo di Pace e il nostro di visitare il Sud Sudan a tempo debito, quando le cose torneranno alla normalità.

Siamo stati lieti di constatare i piccoli progressi che avete compiuto, ma sappiate che non è sufficiente perché la vostra gente senta il pieno effetto della pace.

Quando verremo in visita, desideriamo dare testimonianza di una nazione cambiata, governata da leader che, con le parole del Santo Padre dello scorso anno, tengono ‘le mani unite. Così, da semplici cittadini’ per diventare ‘Padri [e Madri] della Nazione’.

Preghiamo, in questo Natale, che possiate conoscere una maggiore fiducia tra di voi e una più grande generosità di servizio tra la vostra gente. Preghiamo perché conosciate nei vostri cuori e nel cuore della vostra grande nazione la pace che sorpassa ogni intelligenza”.

Mentre al popolo libanese papa Francesco ha inviato una lettera descrivendo il proprio dolore: “Ancor più, è doloroso il vedersi rapire tutte le più care speranze di vivere in pace e di continuare ad essere per la storia e per il mondo un messaggio di libertà ed una testimonianza di buon vivere insieme; ed io che di vero cuore prendo parte, come ad ogni vostra contentezza, così anche ad ogni vostro dispiacere, sento nel vivo dell’animo la gravità delle vostre perdite, soprattutto quando penso ai tanti giovani cui viene tolta ogni speranza di un miglior avvenire”.

Ha spiegato che nella Bibbia il Libano è citato molte volte: “La maestosità del cedro nella Bibbia è simbolo di fermezza, di stabilità, di protezione. Il cedro è simbolo del giusto che, radicato nel Signore, trasmette bellezza e benessere e anche nella vecchiaia s’innalza in alto e produce frutti abbondanti. In questi giorni l’Emmanuele, il Dio con noi, si fa nostro prossimo, cammina accanto a noi. Siate fiduciosi nella sua presenza, nella sua fedeltà”.

Ha chiesto al popolo libanese di riscoprire la bellezza della convivenza: “Come il cedro attingete alla profondità delle vostre radici del vivere insieme per ritornare ad essere un popolo solidale; come il cedro, resistente ad ogni tempesta, possiate cogliere le contingenze del momento presente per riscoprire la vostra identità, quella di portare a tutto il mondo il profumo del rispetto, della convivenza e del pluralismo, quella di un popolo che non abbandona le proprie case e la propria eredità; l’identità di un popolo che non fa cadere il sogno di quelli che hanno creduto nell’avvenire di un Paese bello e prospero”.

Infine si è rivolto alle autorità internazionali per chiedere pace nel Libano con il desiderio di visitarlo appena possibile: “Infine, l’affetto al caro popolo libanese, che conto di visitare appena possibile, unito alla costante sollecitudine che ha animato l’azione dei miei predecessori e della Sede Apostolica, mi spinge a rivolgermi ancora una volta alla Comunità internazionale. Aiutiamo il Libano a rimanere fuori dai conflitti e dalle tensioni regionali. Aiutiamolo a uscire dalla grave crisi e a riprendersi”.

A tal proposito, come ha sottolineato Aci Stampa, alcuni giorni prima di Natale a Beirut è arrivato dalla Polonia il secondo trasporto umanitario per i pacchi natalizi a favore di 20.000 famiglie libanesi colpite dall’esplosione di agosto, a cura della sezione polacca dell’Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Free Webcam Girls
151.11.48.50