Sarà beatificata Maria Lorenza Longo

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Appena sarà possibile sarà beatificata la fondatrice delle clarisse cappuccine, Maria Lorenza Longo (1462 – 1539) e al raggiungimento di tale traguardo ha contribuito papa Francesco, che ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare sia il decreto che ne riconosce le virtù eroiche (9 ottobre 2017) sia quello riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Lorenza Requenses in Longo, fondatrice dell’Ospedale degli Incurabili in Napoli e delle Monache Cappuccine, nonché anche di una casa per accogliere le prostitute che volevano lasciare quel ‘mestiere’ (27 ottobre 2020).

Nel Decreto per l’approvazione delle virtù nel 2017 il prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, card. Angelo Amato, ha scritto: “Le opere realizzate dalla Serva di Dio Maria Lorenza Longo, ancora oggi, dopo 500 anni danno gloria al Signore e sono segno della bontà dell’altissimo verso i suoi figli. Donna impregnata di fede, Maria Lorenza ha vissuto il suo cammino umano e spirituale in una continua apertura verso i progetti di Dio a favore dell’umanità piagata del suo tempo senza mai disgiungere il suo cuore dalla continua contemplazione dei misteri divini”.

L’unico episodio ricordato nella biografia del periodo di sposa è quello di un tentativo di avvelenamento da parte di una serva, in seguito al quale Maria rimase paralizzata, alle mani e ai piedi. Nel 1506, nonostante la paralisi e in seguito a un profondo discernimento, seguì con la famiglia il marito, che era stato nominato Reggente nel Vicereame di Napoli. Tre anni dopo, rimasta vedova con tre figli, si recò in pellegrinaggio a Loreto, dove si sentì prodigiosamente risanata:

“Secondo il suo desiderio, la Serva di Dio venne portata pellegrina al Santuario di Loreto dove miracolosamente guarì durante una celebrazione eucaristica. Al ritorno Maria Lorenza decise di dedicarsi ai poveri e agli ammalati presso il ridotto di San Nicola al Molo. Nel 1519 su invito di Ettore Vernazza, notaio genovese e fondatore della Compagnia del Divino Amore, maturò l’idea di dare vita all’Ospedale degli Incurabili a Napoli che fu costruito nel sito attuale nel 1522”.

Intorno all’Ospedale coinvolse medici, associazioni laicali, per alleviare la sofferenza dei malati affetti da sifilide, morbo che si contraeva soprattutto con la prostituzione, e si impegnò anche nell’ambito della prevenzione accogliendo come fantesche le donne che decidevano di cambiare vita. Alcune di loro, anzi, decisero, di abbracciare la vita religiosa. Per esse con Maria de Ayerbe, moglie del duca di Termoli, fondò il monastero delle pentite accanto all’Ospedale.

Dopo 13 anni di assistenza ai malati, Maria Lorenza insieme ad altre amiche, sotto la direzione di san Gaetano da Thiene, pur desiderando di recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa accondiscese alla richiesta del Signore di fondare un monastero di consacrate a Napoli. Nacque così, pur in mezzo a difficoltà, la comunità delle Monache Cappuccine, sotto la regola di Santa Chiara d’Assisi e le costituzioni di Santa Coletta di Corbie. La Serva di Dio insieme a dodici sorelle emise i voti religiosi:

“Nella Napoli del ‘500, la Serva di Dio seppe dispiegare le sue capacità, sorrette da una grande carità, da una forte fede, da una speranza incrollabile. Si occupò degli ultimi: sifilici, prostitute,  ragazze povere. Inserita nei grandi eventi storici della sua epoca, riuscì ad interpretare i segni dei tempi e con spirito profetico lesse ogni evento, anche doloroso, alla luce del grande compito che man mano lo Spirito del Signore le poneva innanzi, nonostante le malattie, le prove e le avversità. 

Apprezzata da papi e vescovi, come san Carlo Borromeo, la riforma cappuccina femminile si espanse in tutta Italia, Spagna, Francia, fino a raggiungere il nuovo mondo, con fondazione nel Centro e Sud America”.

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