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Card. Zuppi: la Chiesa invita a costruire il bene comune

Nella conferenza conclusiva della 79^ assemblea generale della CEI l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, rispondendo alle domande, ha sottolineato che nelle riforme costituzionali occorre prudenza nel rispetto della Carta Costituzionale: “Gli equilibri istituzionali vanno toccati sempre con molta attenzione. Qualche vescovo si è soffermato su questo, esprimendo preoccupazione A titolo personale posso dire che è necessario tenere presente lo spirito della Costituzione, scritta da forze politiche non omogenee che però avevano di mira il bene comune”.

Risposta che ha ripreso il Documento conclusivo sul bene comune: “Alcuni progetti legislativi rischiano di accrescere il gap tra territori oltre che contraddire i principi costituzionali. E’ in gioco il bene comune che può e deve essere promosso sostenendo la partecipazione e la democrazia, valori al centro della 50^ Settimana Sociale dei Cattolici, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio”.

E, citando la lettera scritta congiuntamente dalla Cei e dalla Comece, ha espresso preoccupazione per la situazione in Europa: “Siamo preoccupati, perché l’Europa rischia di dimenticare l’eredità straordinaria di chi ha combattuto per la libertà dal nazifascismo. L’auspicio è che la scelta sia per un futuro maggiore, e non minore, dell’Europa. L’augurio è che l’Europa si ricordi delle sue radici: perché non ci sia più guerra. Non una tregua, ma la pace, la capacità di risolvere i conflitti non con le armi… I conflitti finiscono quando impariamo a stare insieme”.

Pace, come è espresso nel documento finale, è una preoccupazione con l’invito a lavorare per costruire la pace, “senza reticenze e con passi concreti quali, ad esempio, la scelta di non investire su realtà che finanziano la produzione e il commercio di armi, come peraltro suggerito e indicato nel documento ‘La Chiesa cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance’ elaborato nel 2020 dalle Commissioni Episcopali per il servizio della carità e la salute e per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace”.

Quindi un ruolo importante è rivestito dalla cultura, che è uno spazio “in cui far dialogare in modo critico e costruttivo la rivelazione cristiana con le domande e le acquisizioni di oggi in una dinamica di mutuo apprendimento. In questo ambito si sente come cruciale una attenzione ai linguaggi, non per un semplice lavoro di adattamento e condiscendenza, ma per assumere il vissuto umano come luogo teologico”.

Perciò occorre una nuova visione formativa: “Sulla questione formativa, è stato evidenziato che, a partire dall’iniziazione cristiana, essa non può più limitarsi ai bambini e ai ragazzi, ma è chiamata a diventare un processo continuo di crescita nella vita cristiana di tutti i battezzati, soprattutto dei ministri ordinati, con un focus particolare sulla formazione liturgica. Infine, la corresponsabilità: coinvolge la riflessione, ad esempio, sugli organismi di partecipazione, sui ministeri, sul ruolo delle donne nella Chiesa, sulla gestione delle strutture, sulla trasparenza e le sue forme concrete di attuazione”.

Per questa realizzazione occorre la profezia: “In un tempo di forti contrapposizioni e di depotenziamento della verità, occorre avere il coraggio della profezia, non per imporre un punto di vista, ma per dare un contributo culturale di speranza”. I vescovi hanno rinnovato l’appello del presidente della Cei ad ‘aiutare la discussione critica delle ideologie, dei miti, degli stili di vita, dell’etica e dell’estetica dominanti’, in quanto fede e cultura sono due dimensioni che necessitano l’una dell’altra.

Inoltre i vescovi hanno rinnovato “l’impegno a compiere ogni passo perché la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili porti alla promozione di ambienti sicuri. In questa prospettiva, i Vescovi, sensibili e vicini al dolore delle vittime di ogni forma d’abuso, hanno ribadito la loro disponibilità all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia” con la nomina di Chiara Griffini presidente del Servizio Nazionale  per la tutela dei minori.

Concetti enucleati nell’omelia della celebrazione eucaristica: “Il nostro mondo è così deformato dall’onnipotenza dell’io, dal perseguire stoltamente i propri affari, attività che enfatizza e deprime, senza cercare la risposta alla vera domanda di chi sarà quello che accumuliamo. Questi poi facilmente provocano e animano le discussioni infinite su chi è il più grande, spingono ad affermare e verificare (a volte ossessivamente) la propria considerazione, ad occupare i primi posti nelle sinagoghe o moltiplicare i saluti nelle piazze, antesignani dei digitali link.

Le passioni dell’io senza l’amore per Dio e per il prossimo finiscono per farci dimenticare il nostro limite e rendono sconsiderati perché siamo sempre vapore che appare per un istante e poi scompare, come tante esaltazioni che lasciano l’amaro del fallimento, della disillusione”.

(Foto: Santa Sede)

Papa Francesco riforma le leggi economiche del Vaticano

“I limiti e le modalità (finis et modus) dell’ordinaria amministrazione rappresentano un criterio oggettivo di applicazione del principio di sussidiarietà nella gestione dei beni temporali della Sede Apostolica. Tale principio, da una parte, garantisce una sana autonomia degli Enti da Essa vigilati, che devono agire con la ‘diligenza di un buon padre di famiglia’ (can. 1284 §1 C.I.C.) e, dall’altra, consente alle Autorità preposte al controllo e alla vigilanza di adempiere le proprie funzioni istituzionali”: così inizia il motu proprio con cui papa Francesco modifica la a legge sugli appalti vaticana, dando maggiore autonomia agli enti e liberando dalle strette delle approvazioni e contro approvazioni burocratiche che rendevano difficile anche l’ordinaria amministrazione.

Leone XII a 200 anni dalla elezione ci sono ancora da studiare le sue riforme

Annibale della Genga nacque a Genga, nel distretto e diocesi di Fabriano, il 2 agosto 1760; sesto di dieci figli, la stessa nascita e una tradizione familiare di presenza nel clero predisponevano Annibale alla carriera ecclesiastica; educato nel collegio ‘Campana’ di Osimo e passato nel collegio ‘Piceno’ di Roma, dopo aver conseguito tra il 1782 e il 1783 il suddiaconato e il diaconato, il 14 giugno 1783 fu ordinato sacerdote.

Francesco: 10 anni posson bastare?

Sono ormai dieci anni da quando Francesco è salito al soglio pontificio. Possiamo tentare di fare un timido e, pertanto, parziale bilancio di questi dieci anni. Attorno a tre nuclei possiamo raccogliere il significato e l’importanza di questo pontificato.

Papa Francesco riforma la Chiesa di Roma

Nella festa dell’Epifania papa Francesco ha riordinato la struttura del vicariato di Roma con la pubblicazione della Costituzione Apostolica ‘In Ecclesiarum Communione’, affinchè la Chiesa di Roma ‘corrisponda’ a quello che ‘dice’ lo Spirito Santo:

Benedetto XVI: la mancanza di perdono produce crisi

‘Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano’: la notizia è stata data da Matteo Bruni direttore della Sala Stampa della Santa Sede; i funerali saranno celebrati da papa Francesco giovedì 5 gennaio. 

Papa Francesco: la liturgia è un organismo vivente

Ricevendo i membri dell’Associazione Italiana dei Professori e Cultori di Liturgia papa Francesco in occasione dei 50 anni di vita, ha ricordato, a conclusione della XLIX Settimana di Studio, l’apporto dato alla recezione in Italia della riforma liturgica ispirata dal Concilio Vaticano II:

Praedicate evangelium: vera o falsa riforma?

Il 19 marzo è stata pubblicata la Costituzione apostolica Praedicate evangelium che entrerà in vigore il 5 giugno prossimo. Ci si può chiedere già fin da ora: è una vera o è una falsa riforma? Anche perché per venire alla luce ci sono voluti ben nove anni e, quindi, la gestazione è stata davvero lunga e molto probabilmente il processo redazionale ha subito in questo periodo battute d’arresto. Tuttavia alcune novità ci sono come da più parti è stato notato.

Papa Francesco riforma la curia con l’invito a predicare il Vangelo

“Non presenterà nulla di nuovo rispetto quanto si sta vedendo finora. Forse qualche dettaglio, qualche cambiamento riguardo a dicasteri che si uniscono, due o tre dicasteri in più, ma è già stato tutto annunciato: per esempio, Educazione si unirà a Cultura. Propaganda fide si unirà al dicastero della Nuova Evangelizzazione. Ma è stato tutto già annunciato. Non ci sarà nulla di nuovo rispetto a quanto è stato promesso che si sarebbe fatto”: così aveva detto papa Francesco a settembre dello scorso anno durante l’intervista alla catena radiofonica spagnola Cope.

Rifare i preti? Dialogo con Enrico Brancozzi.

É da poco uscito in libreria il testo di Enrico Brancozzi dal titolo Rifare i preti. Il libro è davvero interessante e contiene dal punto di vista teologico-pastorale una proposta che andrebbe presa sul serio. In questa sede vorrei tentare di dialogare sul tema con l’autore.

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