Mattarella ha chiesto ai sindaci responsabilità

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Si è conclusa a Roma la prima Assemblea digitale dell’Anci, la XXXVII annuale, che ha visto sindaci, amministratori, istituzioni e aziende confrontarsi in streaming sui temi più rilevanti per il mondo dei Comuni. Un evento che ha dovuto tener conto dell’emergenza sanitaria in corso e che ha registrato numeri importanti, a cominciare dalle 15 ore di diretta trasmesse sul sito e sulla pagina facebook di  Anci, sul sito di Anci Comunicare, dirette che hanno totalizzato oltre 135.000 collegamenti.

Nutrito come al solito il parterre istituzionale per la tre giorni di lavori con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nella prima giornata, e del Presidente del Consiglio in quella conclusiva. Quasi totalmente da remoto, si è registrata la partecipazione di 41 Sindaci relatori e gli interventi di 14 Ministri, sei testimonial, 15 relatori provenienti dal mondo delle imprese e delle istituzioni, organizzati in otto panel di discussione e tavole rotonde.

Nell’ambito della tre giorni dell’Assemblea sono stati 32 i webinar tematici, 9 i main sponsor e 29 ‘supporter’ (19 sponsor, quattro special brand, cinque partners e un partner istituzionale).

Sul versante media, sono stati 30 i resoconti dei lavori pubblicati sul sito dell’Associazione, oltre 300 tweet e retweet, post Instagram per un totale di 6200 visualizzazioni. Sulla pagina Facebook di Anci sono state realizzate 13 dirette live.

Più di 100 i giornalisti accreditati che hanno seguito le dirette streaming, 136 passaggi e servizi solo sulle tv e radio nazionali, oltre 750 i lanci di agenzia dedicati all’evento.

Nell’intervento inaugurale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato il tema scelto, ‘L’Italia al passo dei sindaci’: “Siete stati il presidio più prossimo ai bisogni immediati delle persone, delle famiglie, delle attività imprenditoriali e commerciali in affanno. I Comuni e i loro servizi sono divenuti il primo punto di riferimento e il primo supporto; hanno consentito al sistema delle istituzioni di stare accanto a quanti chiedevano aiuto; hanno contribuito ad arginare le conseguenze sociali della crisi sanitaria”.

Quindi ha ricordato le sfide affrontate dai sindaci: “I Comuni hanno affrontato, e stanno affrontando, un sovrappiù di sfide, di aggravi e di responsabilità. Nei confronti di chi li guida, e di chi svolge al loro interno ruoli di opposizione, desidero manifestare sentimenti di riconoscenza, che so essere condivisi dai nostri concittadini”.

Ed ha ricordato le vittime di questa pandemia: “Non dovremo mai dimenticare il dolore delle tante vite spezzate. E dovremo sempre esprimere riconoscenza per l’impegno generoso, e sovente instancabile, di tanti medici, infermieri e addetti alle varie funzioni della sanità: la considerazione nei loro confronti è massima, come lo è stata nel corso della prima fase dell’epidemia.

Questo virus è ancora in parte sconosciuto, ma, tra gli altri aspetti, ci rendiamo conto che tende a dividerci. Tra fasce di età più o meno esposte ai rischi più gravi, tra categorie sociali più o meno colpite dalle conseguenze economiche, tra le stesse istituzioni chiamate a compiere le scelte necessarie, talvolta impopolari, per ridurre il contagio e garantire la doverosa assistenza a chi ne ha bisogno”.

Ed ha richiamato al senso di responsabilità nel rispetto delle norme per difendere la libertà: “Dobbiamo far ricorso alle nostre capacità e al nostro senso di responsabilità, per creare convergenze e collaborazione tra le forze di cui disponiamo perché operino nella stessa direzione. Anche con osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti.

La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione, di unità tra le parti. E’ questa la prima responsabilità delle istituzioni democratiche, a tutti i livelli, e questa è la lezione che la pandemia ribadisce con durezza”.

Al rispetto delle regole è collegata la solidarietà: “Nessuno si lasci ingannare dal pensiero ‘a me non succederà’: questo modo di pensare si è infranto contro casi innumerevoli di disillusione, di persone che la pensavano così e sono state investite dal coronavirus…

In questa occasione, desidero dunque rivolgere, questa volta attraverso i sindaci, un nuovo appello ai nostri concittadini perché ci si renda conto, tutti, della gravità del pericolo del contagio che sta investendo l’intera umanità, ovunque, mettendo in difficoltà e bloccando la normalità della vita in gran parte dei Paesi in tutti i Continenti”.

Tra i molti interventi la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti ha rivolto un pensiero alla situazione che stanno vivendo gli adolescenti chiusi in casa e costretti alla didattica a distanza: “In questo momento il tema dell’adolescenza è prioritario. Chiedo ai Comuni ed agli enti locali di collaborare per capire come ricostruire quelle reti e occasioni educative, anche non formali, per supportare i percorsi educativi scolastici e per recuperare quel gap che si sta creando in questa generazione. A loro dobbiamo restituire strumenti di concretezza per poter immaginare il loro futuro”.

Citando i risultati di un’recente indagine dell’Istituto Toniolo, Bonetti ha sottolineato come “i giovani italiani hanno avuto un peggioramento delle aspettative molto più significativo rispetto a quelli europei. Per questo la prima cosa che abbiamo voluto fare come governo è stata l’approvazione del Family Act. Questo provvedimento non è solo una riforma volta alle famiglie già costituite, ma investe nella scelta coraggiosa dei giovani e delle donne per promuovere un accompagnamento delle scelte che i giovani possono fare”.

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