Egitto: il card. Sandri ha ordinato mons. Claudio Lurati

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Il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, a Il Cairo ha presieduto l’ordinazione episcopale del nuovo Vicario Apostolico di Alessandria d’Egitto, mons. Claudio Lurati. Il card. Sandri ha avuto incontri con Sua Beatitudine Ibrahim Sidrak, patriarca di Alessandria dei Copti circa la situazione della Chiesa in Egitto e gli esiti del Sinodo della Chiesa Patriarcale recentemente concluso. Successivamente il Cardinale Sandri ha incontrato Sua Beatitudine Youssef Absi, patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, con il quale si è pure intrattenuto circa la situazione della Chiesa Melkita e in modo particolare per la situazione del Libano e della Siria.

Nell’omelia il card. Sandri ha ricordato l’incontro di due anni fa in occasione dell’ottavo centenario dell’incontro tra san Francesco di Assisi e il Sultano: “Siamo qui riuniti per un evento di grazia singolare, che coinvolge nel dono dello Spirito santo l’esistenza personale di un discepolo del Signore, il presbitero Claudio, chiamato ad essere guida e pastore della comunità cattolica latina in tutto l’Egitto”.

Il prefetto ha ricordato il carisma di san Comboni, a cui appartiene il nuovo vescovo: “La croce non è soltanto quella che il Vescovo porta al collo, ma essa è il richiamo e l’indirizzo della propria esistenza, donata al Padre e ai fratelli, totalmente consegnata e senza chiedere nulla in cambio.

Il legno della croce di Cristo non è un segno di maledizione, ma un albero fiorito ricolmo di buoni frutti: ne sono testimonianza le tante opere della Chiesa latina, accanto a quella dei fratelli copti, melkiti, maroniti, siri, armeni e caldei, e penso in particolare alla realtà delle scuole, ove ci si prende cura sin dai primi passi dell’esistenza della formazione umana integrale di tanti bambini e ragazzi, le cui famiglie bussano alle nostre porte per affidare i loro figli”.

Ha spiegato che la Croce non è un ‘vessillo’ secondo quanto dice il profeta Isaia al cap. 55: “Mons. Claudio non viene con un vessillo da impiantare, ma come pastore mite e umile di cuore: ne sono segni le letture che sono state scelte e abbiamo appena sentito proclamare…

Dinanzi all’offerta di alleanza di Dio, l’umanità potremmo dire fa di testa sua e percorre altri sentieri: l’amore del Signore è però più tenace della durezza del cuore dell’uomo, diventato cuore di pietra, per questo la parola di alleanza una volta pronunciata non può tornare a Lui senza che abbia compiuto ciò per cui è stata mandata, proprio come la pioggia e la neve descritte da Isaia”.

Ed ha concluso con l’invito di san Daniele Comboni: “Non avere mai paura e non spaventarti, come lui ha fatto, e prima di lui tanti altri, sino a san Daniele Comboni, instancabile apostolo di Gesù ed intrepido difensore della dignità umana contro ogni forma di schiavitù ed imbarbarimento: tieni come bussola l’affermazione di Paolo appena proclamata ‘Ti basta la mia grazia’.

Sia un riferimento per la tua vita personale e il tuo ministero pastorale, ma anche per la comunità cattolica latina a te affidata: se i numeri e le risorse sono poche e rendono evidente la condizione di debolezza descritta dall’apostolo, proprio lì ci si senta chiamati a riscoprire ogni giorno la propria vocazione di presenza e di testimonianza in questa terra di Egitto, sperando contro ogni speranza”.

Infine ha ricordato il significato del suo stemma episcopale: “Nel tuo stemma episcopale hai voluto ricordare l’episodio della tradizione agiografica della fuga della Sacra Famiglia in Egitto, quando Maria ebbe fame e il Bambino Gesù comandò ad una palma da dattero di inclinarsi per nutrire la Madre: confida sempre nella sua intercessione e protezione, lascia che Lei ogni giorni ti indichi in Gesù, Parola e Pane spezzato, il vero nutrimento e il pegno della gloria futura.

Accoglila nuovamente nel cuore come la tua propria Madre, e sappi chinarti con lei sulle sofferenze, le piaghe e i bisogni di tutti i mendicanti di misericordia e del senso della vita che incontrerai, ora come Vescovo, nel tuo pellegrinaggio terreno. Esso non sarà allora una fuga, un cammino verso Colui per il quale vale la pena vivere e donare tutto te stesso, Cristo Gesù”.

(Foto: Congregazione Chiese Orientali)

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