Papa Paolo VI: la fede dimensione della vita

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Maggio 1964: Paolo VI incontra l’ingegnere Pier Luigi Nervi e lo invita a costruire un luogo adatto per accogliere le folle sempre più numerose di fedeli e pellegrini, incoraggiandolo ‘a tentare opera non meschina o banale, ma cosciente della sua privilegiata collocazione e della sua ideale destinazione’. Il famoso architetto domanda a Paolo VI se, a due passi dalla cupola michelangiolesca, avrebbe potuto ‘osare’. Il Papa risponde: ‘Osi! Bisogna saper osare al momento giusto!’.

Così dalle pagine de L’Osservatore Romano p. Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia biografo e custode di molti scritti di papa Paolo VI, lo ha ricordato ieri, anniversario della morte avvenuta il 6 agosto 1978.

Nell’omelia della messa di canonizzazione, avvenuta il 14 ottobre 2018, papa Francesco affermò: “L’ha fatto Paolo VI, sull’esempio dell’Apostolo del quale assunse il nome. Come lui ha speso la vita per il Vangelo di Cristo, valicando nuovi confini e facendosi suo testimone nell’annuncio e nel dialogo, profeta di una Chiesa estroversa che guarda ai lontani e si prende cura dei poveri.

Paolo VI, anche nella fatica e in mezzo alle incomprensioni, ha testimoniato in modo appassionato la bellezza e la gioia di seguire Gesù totalmente. Oggi ci esorta ancora, insieme al Concilio di cui è stato il sapiente timoniere, a vivere la nostra comune vocazione: la vocazione universale alla santità. Non alle mezze misure, ma alla santità”.

Significative sono le parole dell’ultima udienza tenuta il 2 agosto dell’anno dei ‘tre papi’, in cui affermò che la gioia è nella vita cristiana: “La Chiesa professa ed insegna una dottrina stabile e sicura. Intanto tutti dobbiamo ricordare che la Chiesa, prima d’essere maestra, è discepola. Essa insegna una dottrina sicura, ma insegna una dottrina ch’essa per prima ha dovuto imparare.

L’autorità dell’insegnamento della Chiesa non deriva dalla sua propria sapienza, né dal controllo propriamente scientifico e razionale di ciò che ella predica ai suoi fedeli; ma dal fatto che essa annuncia una parola che deriva dal Pensiero trascendente di Dio. È questa la sua forza e la sua luce. Come si chiama questa trasmissione incomparabile del Pensiero, della Parola di Dio? Si chiama la fede”.

Ed in  tre punti  elenca l’importanza della fede: “Su tema di tale importanza e di tale ampiezza, noi ora accenniamo soltanto a tre punti. Il primo è dato dalla natura di questa conoscenza: essa non è contraria alla ragione, ma è superiore alla ragione. Cristo si è fatto maestro nostro per insegnarci Verità, che di per sé superano la nostra capacità d’intelligenza. Solo gli umili le accettano e così vivono in un’atmosfera di sapienza, d’ordine superiore”.

Nel secondo punto sottolinea che senza la fede è ‘impossibile piacere a Dio’: “E quante volte nel Vangelo si fa l’apologia della fede, che il Signore trova scarsa perfino nei suoi discepoli: ‘Uomo di poca fede – dice il Signore a Pietro che stava per affogare – perché hai dubitato?’ e lo riporta a galla”.

Ed infine ripetendo le parole dell’apostolo delle genti san Paolo VI ha ricordato che ‘la fede opera mediante la carità: “Il terzo punto è un campo immenso di esperienza spirituale: ce lo ricorda San Paolo: ‘la fede opera mediante la carità’. Il che vuol dire che nella fede troveremo la pienezza della vita cristiana; vi troveremo la fortezza, la gioia, il conforto della vita divina a noi comunicata”.

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