Da Cascia una preghiera: “Santa Rita protegga Beirut e il popolo libanese”

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Dopo la pausa estiva del mese di luglio, al termine dell’Udienza Generale, papa Francesco ha rivolto il suo pensiero a tutto il Libano e in particolare a Beirut dove si è registrata un’esplosione che non ha precedenti nella storia del Paese, lanciando un appello a tutte le componenti sociali, politiche e religiose, affinché operino insieme per permettere al Libano di superare questa crisi:

“Ieri a Beirut, nella zona del porto, delle fortissime esplosioni hanno causato decine di morti e migliaia di feriti, e molte gravi distruzioni. Preghiamo per le vittime e per i loro familiari; e preghiamo per il Libano, perché, con l’impegno di tutte le sue componenti sociali, politiche e religiose, possa affrontare questo momento così tragico e doloroso e, con l’aiuto della comunità internazionale, superare la grave crisi che sta attraversando”.

All’appello si è aggiunta la preghiera delle suore agostiniane del convento di santa Rita da Cascia, con l’intenzione della Madre priora, suor Maria Rosa Bernardinis: “La nostra preghiera a Santa Rita, alla quale quotidianamente affidiamo tutte le terre del mondo, oggi si fa ancora più grande per abbracciare in modo particolare il Libano, la cui ferita sgorga dolore anche a Cascia”, auspicando che la Terra dei Cedri possa far fronte al più presto a questa emergenza e rialzarsi, più forte di prima.

Una terra profondamente legata a quella della santa degli impossibili, verso la quale i libanesi, non solo quelli di religione cattolica, nutrono immensa devozione. A sancire questo legame negli anni, in occasione delle celebrazioni del 22 maggio, due gemellaggi di fede con Beirut, tra cui il più recente del 2015 suggellato dal dono della grande statua di santa Rita, scolpita nella pietra libanese, benedetta da papa Francesco e posta all’ingresso della città.

La madre priora si è rivolta alla santa delle ‘cose impossibili’, chiedendo la protezione del popolo libanese: “Cascia custodisce un pezzo di cuore del Libano, rappresentato proprio dalla statua. E’ quindi a santa Rita che ci rivolgiamo ora, con profonda fiducia, mettendo nelle sue mani tutte le vittime di questa ennesima tragedia, che colpisce il Libano creando una distruzione incalcolabile.

Preghiamo per i numerosi morti, i dispersi, i feriti, per le loro famiglie e per tutti coloro che hanno perduto le case e le attività. Santa Rita protegga Beirut e tutto il popolo libanese, alleviando le sue sofferenze, dandogli nuova forza e portando loro la speranza, quella che lei infonde nei cuori”. 

Nel frattempo anche l’associazione delle ong italiane (Aoi) ha espresso vicinanza alla popolazione libanese, in particolare alle cittadine e ai cittadini di Beirut, per l’immensa tragedia dell’esplosione al porto. Le tante organizzazioni di solidarietà e cooperazione internazionale presenti in Libano stanno supportando le organizzazioni partner in questa emergenza umanitaria: ponti telefonici, sostegno a chi è senza un tetto, raccolta del sangue.

Questa tragedia si inserisce in un’emergenza sanitaria per il Covid-19 che non si arresta e che si è sviluppata in un periodo di default economico e di crisi politica. L’Italia si è impegnata anche recentemente nei consessi dei donatori internazionali a investire fondi dell’APS in programmi di emergenza umanitaria e cooperazione allo sviluppo per sostenere popoli e Paesi colpiti dai conflitti in area mediorientale, come ha dichiarato il portavoce Raffaele K Salinari:

“Attendiamo fiduciosi una pronta risposta attraverso una programmazione certa con iniziative efficaci entro l’estate da parte del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale che veda il Libano tra gli obiettivi prioritari: servono interventi di protezione sociale, oltre che sanitaria, certezze nel sostegno all’educazione per tutti, azioni per rafforzare il funzionamento sia dei servizi alla popolazione a livello di politiche nazionali e decentrate, che della gestione istituzionale democratica del governo.

Le istanze democratiche libanesi da sempre guardano all’Italia come ad un alleato strategico per raggiungere obiettivi importanti nella stabilizzazione dell’area regionale. Non dobbiamo più attendere, occorre rilanciare l’impegno dell’APS italiano nella direzione della Pace nello Sviluppo: partiamo da qui”.

Quindi AOI ha chiesto che da subito i programmi di emergenza umanitaria della DGCS (Direzione generale cooperazione allo sviluppo) rivolti al Libano e previsti in programmazione per il 2019 vengano da subito attivati, colmando un colpevole ritardo, attraverso le call dell’AICS (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo) e auspica una missione del Ministro degli Esteri Di Maio nel Paese dei Cedri per riaffermare e rilanciare un piano di aiuti efficace e strategico:

“La presenza degli operatori umanitari delle nostre Ong in Libano è a disposizione degli interventi di emergenza che chiediamo al Governo italiano di attivare subito. Da parte nostra siamo già mobilitati per offrire alla popolazione la più immediata assistenza”.

(Foto: Monastero Santa Rita)

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