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Rimini festeggia il 175° anniversario del prodigio della sua Patrona

«Nel Vangelo di Giovanni – afferma mons. Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini – Gesù, dalla croce, affida il discepolo amato a Maria: ‘Ecco tua madre’. È un gesto che ci ricorda come l’amore di Dio si compia anche attraverso la tenerezza e la misericordia di Maria, madre della Chiesa e madre di ciascuno di noi. Nel cuore di questo Anno Giubilare, il tema della misericordia assume un significato ancora più profondo: Dio non guarda i nostri peccati, ma ci offre sempre la possibilità di ricominciare. Il suo perdono è la prima, fondamentale forma di misericordia: un invito continuo alla conversione, alla fiducia, alla speranza.

La festa della Madonna della Misericordia di Rimini quest’anno assume un carattere speciale. Ricorrono infatti i 175 anni dal miracolo degli occhi, un evento che continua a parlare al cuore dei fedeli, richiamandoci alla presenza viva di Maria nella nostra storia e nel nostro cammino di fede. Non a caso, il Santuario è stato scelto tra i diciotto luoghi giubilari della nostra Diocesi, segno di una grazia che continua a fluire. La solennità sarà arricchita anche dalla partecipazione della parrocchia di Fiumicino di Savignano sul Rubicone, che animerà la processione con suggestivi quadri viventi realizzati da bambini, ragazzi e adulti: un gesto bello e coinvolgente, che unisce generazioni diverse nella devozione e nella bellezza.

Desidero inoltre sottolineare un gesto particolarmente significativo: il quadro della Madonna della Misericordia sarà portato anche in carcere, a testimonianza che nessun luogo è escluso dalla carezza di Dio. Anche dietro le sbarre, Maria guarda i suoi figli con occhi pieni di amore. Affidiamoci dunque a Lei, Madre della Misericordia, perché ci accompagni con dolcezza verso una fede sempre più viva e un cuore sempre più aperto agli altri».

Il Santuario della Madonna della Misericordia, affidato alla cura pastorale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, si prepara a vivere un’intensa settimana di celebrazioni ad iniziare dal triduo di preparazione, predicato da don Vincenzo Giannuzzi, Missionario del Preziosissimo Sangue, che accompagnerà i fedeli attraverso tre giornate, ciascuna dedicata a un’intenzione particolare.

Mercoledì 7 maggio sarà la giornata del malato, durante la quale verrà amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Giovedì 8 maggio, giornata dedicata alla vita e alle vocazioni, si terrà alle ore 21:00 la catechesi di fra’ Roberto Pasolini, Predicatore della Casa Pontificia. Venerdì 9 maggio la comunità si riunirà per una giornata di preghiera per la pace, con la veglia mariana delle ore 21:00.

I festeggiamenti proseguiranno sabato 10 maggio alle ore 20:30, con la solenne concelebrazione eucaristica nella Basilica Cattedrale presieduta da mons. Nicolò Anselmi. Al termine della Messa si svolgerà la processione con il quadro prodigioso della Madonna della Misericordia. Domenica 11 maggio alle ore 21:00, si terrà un concerto in onore della Madonna curato dalla Cappella Musicale Malatestiana.

Lunedì 12 maggio, festa liturgica della Madonna della Misericordia, alle ore 11:15 si terrà la Santa Messa presieduta da don Benedetto Labate, direttore della Provincia Italiana dei Missionari del Preziosissimo Sangue, mentre alle 18:00 seguirà una celebrazione animata dalla Famiglia Salesiana di Rimini, presieduta dal direttore don Roberto Smeriglio. Infine, mercoledì 14 maggio alle ore 18:00, si terrà una solenne celebrazione presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo emerito di Genova. Nel corso della settimana i bambini della scuola dell’infanzia e della primaria degli istituti Maestre Pie e Sant’Onofrio renderanno omaggio a Maria con una simbolica offerta floreale.

«La festa della Madonna della Misericordia – evidenzia don Giuseppe Pandolfo, Missionario del Preziosissimo Sangue e rettore del Santuario – rappresenta un appuntamento di grande significato non soltanto per la comunità cristiana, ma per l’intera cittadinanza riminese e non solo. Nel corso degli anni, questo evento ha profondamente segnato la vita della città, contribuendo alla trasformazione della piccola chiesa di Santa Chiara nell’attuale Santuario della Madonna della Misericordia, oggi mèta di numerosi pellegrini, fedeli e turisti. Un sentito ringraziamento a tutti i collaboratori del Santuario che, a vario titolo, hanno contribuito alla preparazione degli eventi; alle autorità civili e militari che prenderanno parte ai festeggiamenti; al sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e alla diocesi di Rimini, nella persona del vescovo, mons. Nicolò Anselmi».

Papa Francesco: la missione di santa Teresa è la preghiera

A conclusione dell’udienza generale odierna è stato annunciato dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, che ci sarà un nuovo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma per papa Francesco, che sarà operato per il rischio di un’occlusione intestinale. L’intervento, considerato urgente, segue quello al colon a cui il papa Pontefice fu sottoposto il 4 luglio 2021:

Papa Francesco definisce il nome della Diocesi di Macerata

Fin dal 2019 la nostra Diocesi, su sollecitazione della Congregazione per i Vescovi, per completare il processo di unificazione iniziato nel 1987 ha ipotizzato di cambiare il nome, da “Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia” a “Diocesi di Macerata”.

29 aprile: Santa Caterina da Siena

Venerdì, 29 aprile, festa di santa Caterina nata a Siena il 25 marzo 1347, la 24^ di 25 tra figli e figlie. I genitori: Jacopo Benincasa e donna Lapa. Semianalfabeta, cominciò a leggere nel 1367, a vent’anni di età. D’allora cominciò la sua attività caritativa in favore dei poveri, degli ammalati e dei carcerati affrontando calunnie ed ingratitudini. Per il suo ricchissimo epistolario acquisterà un posto nella letteratura italiana.

Il Pontefice romano era allora quasi prigioniero ad Avignone, l’Europa visitata da epidemie e carestie, l’Italia devastata da continue lotte intestine. La fame, le malattie, le sofferenze, le ingiustizie trionfavano ovunque. Sebbene semianalfabeta, intraprese una formidabile corrispondenza e dettava al suo Direttore spirituale le lettere da inviare ad amici, ai potenti della terra e allo stesso Pontefice ad Avignone, da tutti apprezzata per la profondità di dottrina e chiarezza di idee.

Nel 1376 partì per Avignone, fu ricevuta da Papa Gregorio XI e lo indusse a lasciare Avignone definitivamente ed a rientrare a Roma, sede naturale del Pontefice romano. A Siena fondò il convento di Santa Maria degli Angeli  e il 29 aprile 1380, all’età di soli 33 anni chiuse la sue vita terrena. E’ sepolta a Roma nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, accanto al Pantheon.

Il 19 giugno 1461 il Pontefice Pio II la proclamò ‘santa’; nel 1866 Pio IX la elesse compatrona di Roma; nel 1939 Pio XII la scelse con san Francesco di Assisi a compatrona d’Italia. Il Pontefice Paolo VI nel 1970 riconobbe a Caterina il titolo di ‘Dottore della Chiesa universale’; nel 1999 Giovanni Paolo II la volle compatrona d’Europa. 

Caterina da Siena, la più santa degli italiani e la più italiana dei santi, interceda oggi per l’Europa tutta, per la pace nel mondo, per un avvenire sereno e una vera pace tra i popoli.

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