Tag Archives: Libertà religiosa

Papa Leone XIV ai governanti: la politica deve tutelare il bene comune

“L’azione politica è stata definita da Pio XI, con ragione, ‘la forma più alta di carità’. E in effetti, se si considera il servizio che svolge a favore della società e del bene comune, essa appare realmente come un’opera di quell’amore cristiano che non è mai una teoria, ma sempre segno e testimonianza concreta dell’agire di Dio in favore dell’uomo”: con un’espressione di papa Pio XI alla Fuci papa Leone XIV ha accolto i parlamentari di 68 Paesi per il Giubileo dei governanti, ricordando il compito di ‘tutelare il bene della comunità’, di promuovere un’effettiva libertà religiosa e di rispondere alla ‘grande sfida dell’intelligenza artificiale’, per progettare ‘stili di vita sani, giusti e sicuri’ soprattutto per i giovani.

Ed ha proposto tre considerazioni, di cui la prima riguarda il bene comune: “La prima riguarda il compito, a voi affidato, di promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, il bene comune, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati. Ad esempio, si tratta di adoperarsi affinché sia superata l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura”.

Infatti tutelare il bene comune significa aver cura dei poveri: “Quanti vivono in condizioni estreme gridano per far udire la loro voce e spesso non trovano orecchie disposte ad ascoltarli. Tale squilibrio genera situazioni di permanente ingiustizia, che facilmente sfociano nella violenza e, presto o tardi, nel dramma della guerra. Una buona azione politica, invece, favorendo l’equa distribuzione delle risorse, può offrire un efficace servizio all’armonia e alla pace sia a livello sociale, sia in ambito internazionale”.

Poi la politica deve tutelare la libertà religiosa: “Anche in questo campo, oggi sempre più di attualità, l’azione politica può fare tanto, promuovendo le condizioni affinché vi sia effettiva libertà religiosa e possa svilupparsi un rispettoso e costruttivo incontro tra le diverse comunità religiose. Credere in Dio, con i valori positivi che ne derivano, è nella vita dei singoli e delle comunità una fonte immensa di bene e di verità”.

E sant’Agostino è chiaro nel decifrare la libertà religiosa: “Sant’Agostino, in proposito, parlava di un passaggio dell’uomo dall’amor sui (l’amore egoistico per sé stesso, chiuso e distruttivo) all’amor Dei (l’amore gratuito, che ha la sua radice in Dio e che porta al dono di sé), come elemento fondamentale nella costruzione della civitas Dei, cioè di una società in cui la legge fondamentale è la carità”.

Un altro punto dell libertà religiosa riguarda la ‘legge naturale’ attraverso una citazione ciceroniana: “A tale scopo, un riferimento imprescindibile è quello alla legge naturale, non scritta da mani d’uomo, ma riconosciuta come valida universalmente e in ogni tempo, che trova nella stessa natura la sua forma più plausibile e convincente… La legge naturale, universalmente valida al di là e al di sopra di altre convinzioni di carattere più opinabile, costituisce la bussola con cui orientarsi nel legiferare e nell’agire, in particolare su delicate questioni etiche che oggi si pongono in maniera molto più cogente che in passato, toccando la sfera dell’intimità personale”.

Per questo è stata approvata la Dichiarazione dei Diritti Umani: “La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata e proclamata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, appartiene ormai al patrimonio culturale dell’umanità. Quel testo, sempre attuale, può contribuire non poco a mettere la persona umana, nella sua inviolabile integralità, a fondamento della ricerca della verità, per restituire dignità a chi non si sente rispettato nel proprio intimo e nelle esigenze della propria coscienza”.

Mentre l’ultima considerazione riguarda le implicazioni nella società dell’Intelligenza Artificiale: “In particolare, non bisogna dimenticare che l’intelligenza artificiale ha la sua funzione nell’essere uno strumento per il bene dell’essere umano, non per sminuirlo né per definirne la sconfitta. Quella che si delinea, dunque, è una sfida notevole, che richiede molta attenzione e uno sguardo lungimirante verso il futuro, per progettare, pur nel contesto di scenari nuovi, stili di vita sani, giusti e sicuri, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni”.

 Richiamando un discorso di papa Francesco il papa ha ribadito il ‘valore’ della vita umana: “La vita personale vale molto più di un algoritmo e le relazioni sociali necessitano di spazi umani ben superiori agli schemi limitati che qualsiasi macchina senz’anima possa preconfezionare. Non dimentichiamo che, pur essendo in grado di immagazzinare milioni di dati e di offrire in pochi secondi risposte a tanti quesiti, l’intelligenza artificiale rimane dotata di una ‘memoria’ statica, per nulla paragonabile a quella dell’uomo e della donna, che è invece creativa, dinamica, generativa, capace di unire passato, presente e futuro in una viva e feconda ricerca di senso, con tutte le implicazioni etiche ed esistenziali che ne derivano”.

Infine con una citazione di san Giovanni Paolo II il papa ha avvertito i politici a fornire risposte alle nuove sfide, come fede san Tommaso Moro: “La politica non può ignorare una provocazione di questa portata. Al contrario ne è chiamata in causa, per rispondere a tanti cittadini che giustamente guardano, al tempo stesso, con fiducia e preoccupazione alle sfide di questa nuova cultura digitale.

San Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo del 2000, ha additato ai politici, come testimone a cui guardare e intercessore sotto la cui protezione porre il loro impegno, San Tommaso Moro. In effetti, Sir Thomas More fu uomo fedele alle sue responsabilità civili, perfetto servitore dello Stato proprio in forza della sua fede, che lo portò a interpretare la politica non come professione, ma come missione per la crescita della verità e del bene…

Il coraggio con cui non esitò a sacrificare la sua stessa vita pur di non tradire la verità, lo rende ancora oggi, per noi, un martire della libertà e del primato della coscienza. Possa il suo esempio essere anche per ciascuno di voi fonte di ispirazione e di progettualità”.

(Foto: Santa Sede)

Papa Francesco in Mongolia lancia un appello per la pace nel mondo

‘Passino le nuvole oscure della guerra, vengano spazzate via dalla volontà ferma di una fraternità universale in cui le tensioni siano risolte sulla base dell’incontro e del dialogo, e a tutti vengano garantiti i diritti fondamentali!’: con questo tweet papa Francesco ha iniziato il viaggio apostolico in Mongolia, dove è atterrato ieri, accolto dal presidente Ukhnaagiin Khürelsükh, che le relazioni tra Mongolia e Santa Sede hanno una lunga storia:

Peggiora la libertà religiosa nel mondo

Nei giorni scorsi nella sala dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede è stato presentato l’ultimo rapporto di ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’ sulla libertà religiosa nel mondo: 800 pagine in cui sono descritti gli orrori delle persecuzioni e superare l’indifferenza, come ha sottolineato Sandra Sarti, presidente di Acs Italia: ‘L’indifferenza ci rende complici verso chi viola il diritto di libertà’.

La drammatica situazione dei cristiani nel Corno d’Africa, tra guerra e persecuzioni

Nelle scorse settimane ha fatto scalpore l’arresto di abune Fikremariam Hagos, vescovo cattolico di Segheneiti, culla della diffusione del cattolicesimo nel paese, devastata dalle operazioni di reclutamento forzato di uomini di ogni età da inviare in Tigray, a dar manforte all’esercito etiopico nella guerra civile che si combatte da ormai due anni nella regione. L’arresto del vescovo, senza motivazioni dichiarate come finora ha fatto il governo di Asmara, può essere interpretato come un segnale alla Chiesa cattolica, rimasta ormai l’unica voce critica all’interno del Paese.

L’associazionismo per la pace in Ucraina

Dall’inizio del conflitto, secondo l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, ci sarebbero già 50.000 profughi, anche se si ipotizza almeno 100.000 persone che avrebbero già trovato rifugio in Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Lituania, e anche in Moldova, tutti Paesi che al momento hanno sposato la politica delle porte aperte, profilandosi una crisi umanitaria.

ACS: nel mondo in aumento le violazioni alla libertà religiosa

In 26 Paesi del mondo la libertà religiosa è soffocata dalla persecuzione: lo si evince dal Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo 2021, pubblicato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) e giunto alla sua XV edizione. In particolare è evidenziato che in una nazione su tre si registrano gravi violazioni della libertà religiosa: questo diritto fondamentale non è stato rispettato in 62 dei 196 Paesi sovrani (31,6% del totale) nel biennio 2018-2020.

151.11.48.50