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L’Italia della maternità difficile: più lavoro precario meno figli

L’ottava edizione della pubblicazione dell’ong ‘Save the Children’, intitolato ‘Le equilibriste – La maternità in Italia’, approfondisce la condizione della maternità in Italia: divario di genere nel lavoro e nella cura familiare, il vissuto difficile delle mamme tra parto e conciliazione dei carichi di lavoro di cura: “Nel 2022 è stato raggiunto il nuovo record minimo di nascite che scendono per la prima volta sotto le 400.000.

Salute, ambiente e lavoro non possono escludersi a vicenda: l’impegno della CEI

‘Era cosa molto buona’ è stato il titolo della seconda edizione del convegno ‘Custodire le nostre terre. Salute, ambiente, lavoro’, promosso a Vicenza dalle Commissioni episcopali per il servizio della carità e la salute e per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace in collaborazione con gli Uffici nazionali Cei per la pastorale della salute, e per i problemi sociali e il lavoro insieme a Caritas Italiana:

Trieste abbraccia mons. Trevisi

Domenica 23 aprile mons. Enrico Trevisi è diventato vescovo di Trieste, accompagnato dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni e 150 fedeli, ed accolto da mons. Giampaolo Crepaldi, mons. Carlo Maria Redaelli, da mons. Andrea Bruno Mazzocato, da mons. Michele Tomasi e dal patriarca Francesco Moraglia, che ha detto:

Festa del Lavoro: i vescovi invitano i giovani ad essere profeti

Negli ultimi cinque anni, l’imprenditoria straniera ha fatto segnare una crescita cumulata del 7,6% a fronte di un calo delle imprese di nostri connazionali del 2,3%. In termini assoluti, queste dinamiche non riescono a compensare la scomparsa di attività italiane: dal 2018 a oggi, le imprese di stranieri sono aumentate di 45.617 unità, mentre le non straniere sono diminuite di 126.013 unità, cosicché il totale complessivo della base imprenditoriale del paese si è ridotto di 80.396 imprese: è quanto è emerso dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio riferiti al periodo 2018-2022 elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base di Movimprese.

La Caritas Italiana propone due misure contro la povertà

Un contributo per la riforma delle politiche di contrasto alla povertà ed una proposta in parte alternativa rispetto alle bozze di revisione del Reddito di cittadinanza circolate nelle scorse settimane sono state presentate dalla Caritas Italiana al Governo italiano durante un tavolo di confronto, tra loro complementari: l’Assegno Sociale per il Lavoro (AL) e il Reddito di Protezione (REP).

Tre appelli di papa Francesco all’Inps per un buon welfare

Ricevendo i dirigenti dell’Inps, istituto della previdenza sociale che festeggia i 125 anni di vita, che insieme agli oratori ed al volontariato è una peculiarità italiana, papa Francesco ha ribadito che occorre tutelare la dignità del lavoro ed un futuro ai giovani:

ISMU: senza le migrazioni non siamo quello che siamo

‘Senza le migrazioni non potremmo essere quello che siamo oggi: una società complessa, articolata e sfaccettata’: così Vincenzo Cesareo, segretario Ismu, ha presentato all’Università Cattolica di Milano il XXVIII Rapporto sulle migrazioni 2022 della Fondazione ISMU per fotografare la realtà, restituire una immagine chiara e obiettiva sono gli obiettivi della ricerca, senza cadere in semplificazioni né polemiche politiche, come ha affermato il rettore dell’Università Cattolica, prof. Franco Anelli:

Papa Francesco: dignità sul lavoro ed accoglienza pilastri della società civile

Giornata intensa quella di oggi di papa Francesco incentrata sull’accoglienza e sul lavoro dignitoso, binomio che non va disgiunto per non dare ‘spazio’alla cultura dello ‘scarto’, come ha sottolineato ricevendo le partecipanti al convegno formativo della ‘Cattedra dell’Accoglienza’ promossa dalla Fraterna Domus, in corso fino a domani a Sacrofano, nel rinnovare l’appello a ‘pensare e generare un mondo aperto’, come ha scritto nell’enciclica ‘Fratelli Tutti’:

Papa Francesco invita a pregare Maria

Incontrando i partecipanti al Capitolo generale della Congregazione dei chierici mariani dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria  in occasione del 350^ anniversario della fondazione dell’Istituto, avvenuta a Cracovia nel dicembre 1670, per opera di san Stanislao di Gesù e Maria, papa Francesco ha sottolineato che il fondatore ebbe alcune difficoltà per realizzare quest’opera:

“Sappiamo che non fu un inizio facile, sia per la ricerca di compagni adatti sia per il lungo iter di approvazione, ma San Stanislao non si arrese, confidando nella forza dello Spirito Santo. E proprio per fare tesoro dell’eredità che con la sua tenacia vi ha lasciato, vorrei ricordare con voi tre grandi linee della sua e vostra spiritualità, tutte segnate da una vivace dinamicità ascetica e pastorale: l’amore alla Vergine Maria, la preghiera di suffragio e l’attenzione ai poveri”.

Nel discorso papa Francesco ha sottolineato alcuni aspetti importanti, tra cui il fondamentale è l’amore a Maria: “E’ interessante vedere quello che san Stanislao insegna circa la devozione mariana: dice che il principale culto a Maria Immacolata è l’imitazione della sua vita evangelica. Questo è importante, perché la vera devozione alla Madre del Signore si nutre e cresce con l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio: Maria è la Donna del Vangelo”.

L’altro aspetto sottolineato dal papa riguarda la preghiera di suffragio, che “che caratterizza la dimensione escatologica della vostra congregazione. San Stanislao, però, inserisce in questo sguardo sull’orizzonte ultimo la preghiera particolare per due grandi gruppi di poveri del suo tempo: i soldati caduti in battaglia e i morti di peste.

Oggi ci vuole per i soldati: stanno cadendo dappertutto! Pensiamo che nel XVII secolo circa il 60% della popolazione europea fu sterminata dalle epidemie e dalle guerre! Bisognava pregare allora per le anime dei defunti e per il conforto delle famiglie e delle comunità, segnate dal dolore e dal lutto per la perdita dei loro cari”.

E la terza caratteristica riguarda una particolare attenzione ai poveri ed ai sacerdoti: “E il terzo tratto che vorrei rimarcare è l’attenzione ai poveri, in particolare a supporto dei parroci. I Chierici Mariani contribuivano così a rispondere ad alcuni seri problemi del tempo: l’affievolimento della fede, specialmente tra le classi più umili, la carenza di vocazioni sacerdotali e religiose, lo stato di miseria di gran parte della popolazione”.

Queste tre caratteristiche sono fondamentali per una congregazione: “Ed è importante per voi ‘raccoglierne il testimone’, continuando a rispondere creativamente alle sfide che anche la nostra epoca presenta. Non scoraggiatevi se incontrate opposizioni o difficoltà.

Pensate alle grandi prove che ha affrontato la vostra famiglia religiosa nei secoli, ad esempio quanto all’inizio del Novecento si è ridotta ad un solo membro! Con l’aiuto di Dio vi siete ripresi, fino a trovarvi oggi ad essere circa cinquecento religiosi, presenti in 19 Paesi”.

E non ha dimenticato di citare il beato Matulaitis: “Ricordiamo, in questo contesto, la figura del beato Giorgio Matulaitis (1871-1927), chierico mariano, sacerdote, vescovo e Nunzio Apostolico in Lituania, uno dei protagonisti della vostra rinascita.

Egli seppe ridare vitalità alla comunità aggiornandone le Costituzioni e promuovendone l’opera senza paura, fino a dover agire in clandestinità e a rischiare l’arresto, senza mai rinunciare a promuovere tra i religiosi e tra i fedeli la carità e l’unità”.

E’ un invito a non perdere la propria vocazione di missione profetica: “Lo avete fatto in tempi recenti ponendo tra le vostre priorità pastorali l’apertura ai laici, la tutela della vita dal concepimento alla morte, l’attenzione agli ultimi e il sostegno alle famiglie in difficoltà; questo è molto importante: oggi la famiglia è sempre in pericolo…

Sono scelte che trovano riscontro ad esempio nel centro di naprotecnologia e di aiuto alla famiglia che avete attivato presso il Santuario di Licheń, in Polonia; e nelle nuove aree di missione a cui vi siete aperti in Asia e in Africa”.

L’incontro è stato concluso con la ripresa di tre titoli mariologici di san Giovanni Paolo II, quando li ha incontrati nel 1993: “Maria ‘Sede della Sapienza’, perché sia ferma e solida la vostra testimonianza evangelica; Maria ‘Consolatrice degli afflitti’, perché gli uomini del nostro tempo trovino in voi amore e comprensione, e siano attratti a Dio dalla vostra carità e dal vostro servizio disinteressato; e, terzo, Maria ‘Madre di Misericordia’, perché siate ricchi di compassione materna per le anime redente dal sangue di Cristo e a voi affidate”.

Mentre ad un gruppo di imprenditori messicani il papa ha ricordato chi è un imprenditore ‘cattolico’: “…per essere segno della presenza di Dio nel mondo dell’economia e del lavoro, deve curare il rapporto con il Signore. Il capitale più importante che possiamo avere è il capitale spirituale.

Quando il Signore tocca il nostro cuore, allarghiamo lo sguardo e siamo capaci di vedere chi è nel bisogno, di prenderci cura del creato; siamo capaci di mettere al primo posto il bene comune, il ‘noi’ di una famiglia, di mettere da parte la logica mondana dell’ ‘io’, il successo, il predominio, il denaro, escludendo gli altri”.

(Foto: Santa Sede)

Il personaggio del presepe di quest’anno è la florovivaista

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista con la statuina consegnata al cardinale Matteo Zuppi presidente della Cei da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Quest’anno è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre.

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