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‘Africa, fame di Giustizia’: la campagna Caritas in risposta alla crisi alimentare

Da oltre un anno una drammatica crisi alimentare sta colpendo l’Africa orientale e altre regioni del continente: una crisi nata dall’effetto combinato di guerre, siccità, alluvioni, aumento dei prezzi, conseguenze durature del Covid-19, aggravata dall’impatto globale della guerra in Ucraina, come ha sostenuto la Caritas nel dossier di gennaio, intitolato ‘Africa, fame di giustizia’.

Papa Francesco invita a pregare Maria

Incontrando i partecipanti al Capitolo generale della Congregazione dei chierici mariani dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria  in occasione del 350^ anniversario della fondazione dell’Istituto, avvenuta a Cracovia nel dicembre 1670, per opera di san Stanislao di Gesù e Maria, papa Francesco ha sottolineato che il fondatore ebbe alcune difficoltà per realizzare quest’opera:

“Sappiamo che non fu un inizio facile, sia per la ricerca di compagni adatti sia per il lungo iter di approvazione, ma San Stanislao non si arrese, confidando nella forza dello Spirito Santo. E proprio per fare tesoro dell’eredità che con la sua tenacia vi ha lasciato, vorrei ricordare con voi tre grandi linee della sua e vostra spiritualità, tutte segnate da una vivace dinamicità ascetica e pastorale: l’amore alla Vergine Maria, la preghiera di suffragio e l’attenzione ai poveri”.

Nel discorso papa Francesco ha sottolineato alcuni aspetti importanti, tra cui il fondamentale è l’amore a Maria: “E’ interessante vedere quello che san Stanislao insegna circa la devozione mariana: dice che il principale culto a Maria Immacolata è l’imitazione della sua vita evangelica. Questo è importante, perché la vera devozione alla Madre del Signore si nutre e cresce con l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio: Maria è la Donna del Vangelo”.

L’altro aspetto sottolineato dal papa riguarda la preghiera di suffragio, che “che caratterizza la dimensione escatologica della vostra congregazione. San Stanislao, però, inserisce in questo sguardo sull’orizzonte ultimo la preghiera particolare per due grandi gruppi di poveri del suo tempo: i soldati caduti in battaglia e i morti di peste.

Oggi ci vuole per i soldati: stanno cadendo dappertutto! Pensiamo che nel XVII secolo circa il 60% della popolazione europea fu sterminata dalle epidemie e dalle guerre! Bisognava pregare allora per le anime dei defunti e per il conforto delle famiglie e delle comunità, segnate dal dolore e dal lutto per la perdita dei loro cari”.

E la terza caratteristica riguarda una particolare attenzione ai poveri ed ai sacerdoti: “E il terzo tratto che vorrei rimarcare è l’attenzione ai poveri, in particolare a supporto dei parroci. I Chierici Mariani contribuivano così a rispondere ad alcuni seri problemi del tempo: l’affievolimento della fede, specialmente tra le classi più umili, la carenza di vocazioni sacerdotali e religiose, lo stato di miseria di gran parte della popolazione”.

Queste tre caratteristiche sono fondamentali per una congregazione: “Ed è importante per voi ‘raccoglierne il testimone’, continuando a rispondere creativamente alle sfide che anche la nostra epoca presenta. Non scoraggiatevi se incontrate opposizioni o difficoltà.

Pensate alle grandi prove che ha affrontato la vostra famiglia religiosa nei secoli, ad esempio quanto all’inizio del Novecento si è ridotta ad un solo membro! Con l’aiuto di Dio vi siete ripresi, fino a trovarvi oggi ad essere circa cinquecento religiosi, presenti in 19 Paesi”.

E non ha dimenticato di citare il beato Matulaitis: “Ricordiamo, in questo contesto, la figura del beato Giorgio Matulaitis (1871-1927), chierico mariano, sacerdote, vescovo e Nunzio Apostolico in Lituania, uno dei protagonisti della vostra rinascita.

Egli seppe ridare vitalità alla comunità aggiornandone le Costituzioni e promuovendone l’opera senza paura, fino a dover agire in clandestinità e a rischiare l’arresto, senza mai rinunciare a promuovere tra i religiosi e tra i fedeli la carità e l’unità”.

E’ un invito a non perdere la propria vocazione di missione profetica: “Lo avete fatto in tempi recenti ponendo tra le vostre priorità pastorali l’apertura ai laici, la tutela della vita dal concepimento alla morte, l’attenzione agli ultimi e il sostegno alle famiglie in difficoltà; questo è molto importante: oggi la famiglia è sempre in pericolo…

Sono scelte che trovano riscontro ad esempio nel centro di naprotecnologia e di aiuto alla famiglia che avete attivato presso il Santuario di Licheń, in Polonia; e nelle nuove aree di missione a cui vi siete aperti in Asia e in Africa”.

L’incontro è stato concluso con la ripresa di tre titoli mariologici di san Giovanni Paolo II, quando li ha incontrati nel 1993: “Maria ‘Sede della Sapienza’, perché sia ferma e solida la vostra testimonianza evangelica; Maria ‘Consolatrice degli afflitti’, perché gli uomini del nostro tempo trovino in voi amore e comprensione, e siano attratti a Dio dalla vostra carità e dal vostro servizio disinteressato; e, terzo, Maria ‘Madre di Misericordia’, perché siate ricchi di compassione materna per le anime redente dal sangue di Cristo e a voi affidate”.

Mentre ad un gruppo di imprenditori messicani il papa ha ricordato chi è un imprenditore ‘cattolico’: “…per essere segno della presenza di Dio nel mondo dell’economia e del lavoro, deve curare il rapporto con il Signore. Il capitale più importante che possiamo avere è il capitale spirituale.

Quando il Signore tocca il nostro cuore, allarghiamo lo sguardo e siamo capaci di vedere chi è nel bisogno, di prenderci cura del creato; siamo capaci di mettere al primo posto il bene comune, il ‘noi’ di una famiglia, di mettere da parte la logica mondana dell’ ‘io’, il successo, il predominio, il denaro, escludendo gli altri”.

(Foto: Santa Sede)

Mons. Lo Deserto racconta la guerra dalla Moldavia

Dall’inizio del conflitto la Moldavia vive come in permanente rischio d’assedio tra i timori di un colpo di stato interno e quelli per un’aggressione dall’estero, come sostiene Alexandru Mustiata, capo degli 007 moldavi:

Da Roma appello per impegno a disinvestire dalle fonti fossili

‘Mentre ci apprestiamo a vivere un inverno che si preannuncia tra i più freddi per l’Europa dalla fine della Seconda Guerra mondiale’, il ‘Movimento Laudato Sì’ e l’Azione cattolica italiana, insieme alle realtà cattoliche nazionali italiane che hanno già aderito alla campagna cattolica per il disinvestimento dai combustibili fossili, Aggiornamenti Sociali, Altis – Alta Scuola impresa e società dell’Università cattolica del Sacro Cuore, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas Italiana, Focsiv – Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario, Provincia euromediterranea (Italia, Malta, Albania e Romania) della Compagnia di Gesù, Masci (Movimento adulti Scout cattolici italiani), Mcl (Movimento cristiano lavoratori), Movimento dei Focolari Italia, hanno lanciato a tutte le organizzazioni cattoliche italiane l’appello a sottoscrivere “l’impegno a disinvestire dalle fonti fossili per un economia di pace e quale testimonianza di prossimità verso i nostri fratelli e sorelle che resistono sotto i bombardamenti, senza elettricità, al freddo in Ucraina”.

Papa Francesco chiede un’economia nuova

Papa Francesco insiste sempre sulla dimensione sociale della Dottrina Sociale della Chiesa ed ai partecipanti al XXVII Congresso mondiale di UNIAPAC, che si è svolto a Roma fino a sabato 22 ottobre, sul tema: ‘Il coraggio di cambiare – Creare una nuova economia per il bene comune’, ha ribadito che l’ economia ha bisogno di amicizia sociale per funzionare e che deve essere inclusiva:

La Chiesa ricorda le vittime della guerra

“Ogni giorno sotto i missili russi trema la città di Zaporizhzhia. Vi chiedo, in particolare, di avvolgere con la preghiera questa città sofferente, diventata il vero epicentro dell’attacco degli occupanti russi, soprattutto nel corso dell’ultima settimana. Il nostro cuore soffre per la città di Nikopol nella regione di Dnipropetrovsk, bombardata dai russi con i proiettili al fosforo che sono considerati arma proibita. Ci sono molte vittime, ci sono morti e feriti”: nel 234^ giorno di invasione da parte dell’esercito russo in Ucraina il segretariato dell’arcivescovo maggiore di Roma ha ricordato che la guerra diventa sempre più ‘invasiva’.

Marche: un mese dopo l’alluvione quale è la situazione per la questione ambientale?

“Permettete un’ultima parola. Si tratta della parola dell’intenso dolore di chi ha perso persone care, del dolore e dello smarrimento di chi ha trovato la propria casa spogliata di quei beni e dei ricordi che la rendevano bella e sicura ai loro occhi, del dolore di chi ha visto la propria attività economica irrimediabilmente devastata, tanto da temere di non poterla più riavviare. In questi giorni il dolore di queste persone sta ricevendo conforto dalla generosa e infaticabile azione di tantissimi volontari,  provenienti da diverse parti d’Italia e da diverse organizzazioni, in gran parte giovani che anche in questa circostanza non hanno perso tempo nel rendersi disponibili”.

Festival della Missione: perdono e missione sono docili allo Spirito Santo

Domenica 2 ottobre a Milano si è concluso il Festival della Missione, promosso da Fondazione Missio e Conferenza degli istituti missionari italiani con un concerto di pace, in cui si sono esibiti insieme il compositore e pianista russo Alexey Kurbatov e la cantante ucraina Anna Tchikovskaya.

Papa Francesco invita i giovani a cambiare l’economia

Trasformare l’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni: è stata  questa la chiamata che papa Francesco ha rivolto ai giovani economisti riuniti al teatro Lirick di Assisi per l’incontro internazionale di ‘The Economy of Francesco’, dopo tre anni di pausa forzata, a causa del coronavirus. Nel testo ufficiale, firmato dai giovani e dal papa c’è l’impegno per una ‘Economia del Vangelo’:

Un ponte per… ricorda l’esplosione a Beirut

“Auspico che il Libano, con l’aiuto della Comunità internazionale, continui a percorrere il cammino di rinascita, rimanendo fedele alla propria vocazione di essere terra di pace e di pluralismo dove le comunità di religioni diverse possano vivere in fraternità”: così ha twittato il papa nel ricordo del secondo anniversario dell’esplosione nel porto di Beirut.

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