Terre des Hommes: in Italia aumentano i crimini sessuali

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Nuovo record di reati a danno di minori in Italia nel 2022: sono stati 6.857, con un drastico aumento del 10% dal 2021, quando il dato aveva superato per la prima volta quota 6.000. Il peggioramento maggiore riguarda le violenze sessuali, cresciute del 27% in un anno: da 714 nel 2021 sono passate a 906 lo scorso anno, per l’89% ai danni di bambine e ragazze.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier ‘Indifesa: la condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo’, in occasione della Giornata mondiale delle bambine, che si celebra oggi.

Nella conclusione del rapporto il direttore generale della fondazione italiana ‘Terre des Hommes’, Paolo Ferrara, ha scritto: “Se guardiamo ai risultati di questi primi 12 anni di campagna, non possiamo che essere soddisfatti di molti dei risultati raggiunti, ma non possiamo nasconderci che, soprattutto per quel che riguarda il nostro Paese, la situazione appare ancora piena di ombre e, a tratti frustrante.

Partiamo dal dato più drammatico, tristemente supportato dalla cronaca, quello del costante aumento della violenza sessuale a danno di bambine e ragazze. Difficile non vederci i segni di una cultura maschilista che pure nelle nuove generazioni, lungi dall’essere sradicata, attecchisce in ambienti anche insospettabili.

Una cultura che trova risvolti nei condizionamenti che ancora oggi instradano i percorsi di bambine e ragazze verso scelte obbligate, che impatta sul linguaggio sessista e si rispecchia in livelli di partecipazione economica e lavorativa e di equità salariale che tengono l’Italia stabilmente nel fondo della classifica europea della parità di genere”.

Nel corso degli anni, precisa il dossier, “la grande prevalenza di bambine e ragazze tra le vittime non solo è confermata ma anch’essa aumentata, in particolare nei reati a sfondo sessuale”: “Sono state l’89% (sul totale di 906 casi) tra le vittime di violenza sessuale nel 2022, erano l’87% l’anno precedente (su 714) e l’85% (su 689) nel 2012, mentre nel 2022 sono state il 65% (su 37) le bambine vittime di prostituzione minorile mentre erano state il 60% (su 77) nel 2012”.

La prevalenza di vittime di sesso femminile persiste anche in altre fattispecie di reato, ‘come maltrattamento di familiari e conviventi minori (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (76%), violenza sessuale aggravata (86%)’.

Lo squilibrio a danno del genere femminile in varie fattispecie di reato, in particolare in quelli considerati “spia” delle violenze di genere, è confermato anche sulla popolazione presa nel suo complesso: nei dati dello stesso Servizio Analisi criminale, ‘le ragazze e donne sono oltre l’82% delle vittime di maltrattamenti contro familiari e conviventi, oltre il 92% di violenze sessuali.

Nei confronti di minori aumentano su base annuale i reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (551 casi nel 2022, +10% dal 2021), abuso dei mezzi di correzione o disciplina (345 casi, +17%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (2.691 casi, +8%), sottrazione di persone incapaci (290 casi, +8%), abbandono di persone minori o incapaci (550 casi, +13%), detenzione di materiale pornografico (72 casi, +9%), atti sessuali con minorenne (430 casi, +4%), violenza sessuale aggravata (697 casi, +13%).

Cala l’omicidio volontario consumato in un anno diminuisce del 37% (da 19 casi del 2021 a 12 casi del 2022) e nel confronto su base decennale si registra un -33%. In discesa anche la prostituzione minorile con -14% (da 43 a 37 casi), mentre il dato è sceso del 52% dal 2012.

La pornografia minorile è diminuita del 10% (da 187 a 169), ma dal 2012 al 2022 è aumentata del 56%. Un calo si registra anche per la corruzione di minore, -21% in un anno (da 136 a 107 casi) e -20% dal 2012 nonostante si tratti di un reato legato alla sfera dei reati a sfondo sessuale, che, invece, sono in crescita.

Inoltre secondo un sondaggio mondiale condotto dall’Economist Intelligence Unit, il 38% delle ragazze e donne intervistate ha dichiarato di essere stata vittima di violenza online, mentre il 65% ha dichiarato di conoscere personalmente altre donne o ragazze hanno subito episodi di questo tipo.

Le più giovani hanno maggiori probabilità di aver subito personalmente violenza online. Il 45% sono ‘Millennials’ (nate tra il 1980 e il 1995) o appartengono alla ‘Generazione Z’ (nate tra il 1996 e il 2010), mentre il 31% sono ‘Baby Boomers’ (nate tra il 1946 e il 1964) o ‘Generazione X’ (nate tra il 1965 e il 1979).

Molto alta la percentuale delle ragazze e donne che sono state testimoni di violenza di genere online anche al di fuori della loro cerchia di conoscenti: il 98% di chi vive in Medio Oriente, il 91% in America Latina, il 90% in Africa, 88% nell’Asia Pacifico per scendere al 76% del Nord America e il 74% dell’Europa.

In Italia la Relazione Annuale al Parlamento sul ‘Fenomeno delle Tossicodipendenze’ di quest’anno riporta che il 47% degli studenti nella fascia d’età 15-19 anni ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo, un dato in crescita rispetto al 31% del 2018. Per tutte le fasce d’età sono più numerose le ragazze a riferire di aver subito episodi di molestie e violenze online: il gap è particolarmente elevato tra le 15enni (+10,4% rispetto ai coetanei maschi) e le 18enni (+7,1%).

Oltre ai dati relativi all’Italia, il dossier offre uno sguardo più ampio sulla condizione delle bambine e delle ragazze in tutto il mondo, facendo emergere dati allarmanti in molti ambiti. Le mutilazioni genitali continuano ad aumentare nel mondo, mentre questa violenza che sottrae il futuro alle bambine riguarda anche l’Europa.

I dati mostrano anche il dramma dei matrimoni precoci e forzati, delle gravidanze precoci e della loro forte relazione con lo stupro per le vittime più giovani, delle violenze sessuali, del mancato diritto all’istruzione. Tra i Paesi del mondo raccontati dal dossier, l’Afghanistan dei talebani, l’Iran e le lotte delle donne per i loro diritti, il Sudan e l’Ucraina in guerra.

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