Tag Archives: Civili
Le condizioni umanitarie a Gaza sono in peggioramento

“Il Patriarcato Latino di Gerusalemme segue con grave preoccupazione la notizia dei raid, apparentemente lanciati dall’esercito israeliano, contro la Scuola della Sacra Famiglia a Gaza questa mattina. I filmati e i resoconti dei media provenienti dal luogo includono scene di vittime civili e di distruzione del complesso. Di proprietà del Patriarcato latino di Gerusalemme, la scuola della Sacra Famiglia è stata, fin dall’inizio della guerra, un luogo di rifugio per centinaia di civili. Nella scuola non risiede personale religioso”: così il Patriarcato latino di Gerusalemme, nella scorsa settimana, ha condannato l’attacco ai civili senza garanzia che gli stessi non rimangano coinvolti nei combattimenti.
Inoltre sono trascorsi 9 mesi dallo scorso 7 ottobre e p. Carlos Ferrero, superiore provinciale dell’Istituto del Verbo Incarnato, ha raccontato al portale del Patriarcato di Gerusalemme la vita a Gaza, che nei giorni scorsi ha riaccolto p. Gabriel Romanelli: “Dal 2019 ho visitato molte volte la parrocchia di Gaza, essendo un superiore provinciale, ma con mia grande sorpresa la mia presenza qui a quest’ora ha avuto un suo impatto. Me ne sono reso conto quando la gente ha cominciato a chiedermi se sarei andato via quando il Patriarca sarebbe dovuto rientrare. ‘Te ne vai? Rimarrai per qualche tempo? Quanto tempo ti fermerai?’
Quando ho detto loro che ero venuto per restare fino a quando Dio mi avesse permesso di stare qui, sono diventati molto felici e ho capito che questo dava loro la speranza che fosse successo qualcosa di buono. Anche se non ho fatto nulla per creare aspettative o alimentare speranze. E’ solo il fatto di essere qui con loro, di condividere le loro paure e sofferenze quotidiane, di pregare insieme ogni giorno in mezzo a un grande rumore”.
Inoltre ha raccontato in quale modo stanno vivendo questa guerra: “La gente è molto stanca, ma deve sopportare la situazione. Hanno perso interesse nello sviluppo del processo per ovvie ragioni. L’unica cosa che sperimentano è la sofferenza. Sentono una buona parola e subito dopo è tutto il contrario. Sono stanchi di questo! Facciamo del nostro meglio per essere vicini a tutti. A volte solo per ascoltare ciò che hanno da dire, condividendo con loro parole di conforto, aiutandoli come possiamo.
Poiché non c’è scuola, p. Gabriel ha organizzato delle classi di sostegno, insegnando ai bambini le principali materie scolastiche. Hanno incluso l’inglese e mi hanno chiesto di aiutarli. Ora insegno ai bambini dalla prima alla quarta elementare. I bambini sono molto colpiti da questi nove mesi di guerra e di assenza di scuola. Hanno i nervi a fior di pelle.
A poco a poco stanno diventando più interessati e stanno imparando le basi. Tra di noi c’è una brava insegnante, la signora Sherin, una vera educatrice, che li ha aiutati con la traduzione e le metodologie. Poiché sono giovani, non capiscono se parlo solo in inglese. E’ allora che la signora Sherin dà un grande contributo e aiuta tutti noi. Tuttavia, cerchiamo il più possibile di rendere lo studio un’attività divertente. Ci proviamo!”
Mentre Amnesty International è ‘profondamente preoccupata’ per la situazione di Gaza, anche per le denunce di sparizioni forzate di massa, per l’assenza di informazioni su palestinesi della Striscia di Gaza arrestati dalle forze israeliane: “Il 16 dicembre l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite sui diritti umani ha affermato di aver ricevuto ‘numerose inquietanti denunce’ dal nord della Striscia di Gaza circa ‘arresti di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate’, che potrebbero riguardare migliaia di palestinesi, minorenni inclusi.
Nelle fotografie e nei filmati verificati dal Crisis Evidence Lab di Amnesty International si vedono le forze israeliane sottoporre a trattamenti inumani e degradanti palestinesi arrestati a Beit Lahia, nella Striscia di Gaza settentrionale. La sorte di molti di questi detenuti rimane sconosciuta. Altri palestinesi di Gaza, compresi lavoratori e altre persone con permesso d’ingresso in Israele, restano in sparizione forzata. Le autorità israeliane hanno confermato le morti in custodia di almeno sei palestinesi in loro custodia, a ottobre e a novembre, tra cui due lavoratori di Gaza”.
Le preoccupazioni di Amnesty International per la sorte dei detenuti di Gaza sono ancora più forti alla luce delle immagini, diffuse recentemente e verificate dal Crisis Evidence Lab di Amnesty International, che mostrano uomini palestinesi costretti a stare in ginocchio sul pavimento, in mutande e con le mani bendate, coi soldati israeliani sopra di loro: “Le scene angoscianti provenienti da Gaza dovrebbero portare a una condanna internazionale e necessitano un’indagine urgente e di misure per prevenire ulteriori atti di tortura, sparizioni forzate e altri crimini di diritto internazionale. Il mondo deve assicurare che tali azioni non vengano normalizzate, bensì riconosciute come un oltraggio all’umanità”.
Ed allo stesso tempo Amnesty International ha ribadito il suo appello ad Hamas e ad altri gruppi armati di Gaza, affinché liberino immediatamente e senza condizioni tutti gli ostaggi civili, trattino umanamente tutte le persone che hanno catturato e permettano al Comitato internazionale della Croce rossa l’accesso agli ostaggi e ai prigionieri: “Il sequestro di ostaggi e il rapimento di civili sono crimini di guerra. Riprendere con le telecamere e diffondere testimonianze degli ostaggi, come nel video di tre uomini anziani ostaggi civili, pubblicato dal braccio armato di Hamas il 18 dicembre, costituiscono trattamenti inumani e degradante”.
Hiroshima e Nagasaki: l’incubo dell’atomica e la libertà di coscienza
Save the Children: salvare i bambini nella guerra

Sempre più i bambini sono coinvolti, malgrado loro, nelle guerre e l’ong Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, ha lanciato un appello per mettere in salvo i bambini in tre zone particolarmente ‘calde’ del mondo: Sudan, Ucraina e Cisgiordania.