Vita comunitaria

“Giornate Lateranensi” L’Università del Papa in cammino verso Rio.

È iniziato per la Pontificia Università Lateranense, il cammino in vista della Giornata Mondiale della Gioventù. Quindici studenti (nella foto alcuni di loro) accompagnati dal Rettore Magnifico, il vescovo Enrico dal Covolo, voleranno nella metropoli brasiliana per essere protagonisti del grande evento ecclesiale delle prossime settimane. Per questi motivi, da domani fino a giovedì 27 giugno, l’Ateneo del Papa ospita le «Giornate Lateranensi “verso Rio 2013”: la sfida educativa per le giovani generazioni», una “due giorni” di approfondimento e riflessione al via domani, mercoledì 26 giugno, presso l’Aula Pio XI della Pontificia Università Lateranense.

 

Il nome di San Giuseppe nel cuore della celebrazione eucaristica

“Capo della Famiglia del Signore, modello esemplare di umiltà, giusto, custode, sostegno del corpo mistico che è la Chiesa”. Sono alcune delle espressioni aggettivali che la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha utilizzato in un recente decreto, per disporre che anche nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV del Messale Romano, dopo la Beata Vergine Maria, si faccia menzione del nome di San Giuseppe, suo Sposo. Una scelta che – come si evince dal testo del decreto – aveva già trovato accoglienza e approvazione in Papa Benedetto XVI, e che adesso viene confermata da Papa Francesco con un documento ufficiale. Ma per cercare di comprendere l’importanza di questa aggiunta liturgico-celebrativa nel Messale Romano è necessario spiegare brevemente il contesto in cui verrà d’ora in poi ricordata la figura di San Giuseppe.

Il cardinal Van Thuan sarà beato. Si chiude il 5 luglio la causa di beatificazione

Si svolgerà il 5 luglio prossimo nella Sala della Conciliazione del Vicariato di Roma la solenne cerimonia di chiusura del Processo Diocesano di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Cardinale François Xavier Nguyên Van Thuân, già presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Nel corso della giornata avranno luogo diverse iniziative culturali per ricordare la figura del porporato. Il 6 luglio, alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria della Scala sarà celebrata una Solenne Messa di ringraziamento.

Crociata (Cei) alle strutture sanitarie cattoliche: “Non perdete il vostro spirito originario”

“Creare strutture solide, grandi ma senza gigantismi, sorrette da reti di protezione e di solidarietà che salvaguardino specificità, identità, inventiva della carità, garantite da buone pratiche e processi virtuosi, nonché da accresciuta efficienza: questa rappresenta una prospettiva realizzabile”. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, delinea così il futuro delle strutture sanitarie cattoliche. Strutture alle quali guarda con preoccupazione non tanto per alcuni scandali di mala gestione (“che si commentano da sé”),  ma soprattutto “per la perdita o quantomeno dell’appannamento di quello spirito che è all’origine di tante vostre opere”.

Palermo orgogliosa del martirio di don Puglisi

Il rito di beatificazione di Padre Pino Puglisi – sacerdote palermitano martire, ucciso dalla mafia in odio alla fede il 15 settembre 1993 – passerà sicuramente alla storia come uno tra i più attenzionati e attesi dall’opinione pubblica. I numeri, del resto, parlano chiaro: oltre 80.000 partecipanti, fra i quali 50 vescovi, 750 sacerdoti e 50 diaconi provenienti da ogni parte d’Italia, 200 tra personalità del mondo istituzionale, civile e militare. Per offrire un buon servizio di accoglienza – alla folla di fedeli che sin dalle primissime ore del mattino si è riversata negli ampi spazi del Foro Italico della Città – l’Arcidiocesi di Palermo ha chiesto la collaborazione a 1.200 volontari tra scout (400), addetti della protezione civile (120), Ministri straordinari della Comunione (300) e altrettanti accompagnatori, addetti alle sagrestie e delle autorità (100), operatori medici distribuiti tra la folla, pronti a fornire assistenza nelle 4 aree di emergenza durante il rito della beatificazione. A sottolineare la solennità dell’evento la diretta televisiva della celebrazione trasmessa sulla rete Rai principale, oltre ai collegamenti televisivi e radiofonici locali della Sicilia e della Calabria e i numerosissimi giornalisti che con la loro presenza rappresentano l’Italia e l’estero.

 

Rita da Cascia: la santa dei casi impossibili

Oggi si celebra la festa di santa Rita da Cascia, che ha il bel titolo di ‘santa dei casi impossibili’, cioè di quei casi clinici o di vita, per cui non ci sono più speranze e che con la sua intercessione, tante volte miracolosamente si sono risolti. Basta leggere la sua storia per capire il significato: nata intorno al 1381 a Roccaporena, un villaggio nel comune di Cascia, in provincia di Perugia, da Antonio Lottius e Amata Ferri, che si sposarono in età ‘matura’ e solo dopo 12 anni di vane attese nacque Rita, accolta come un dono della Provvidenza.

Per il card. Comastri Maria è un modello di fede

Maggio è il mese dedicato alla Madre di Dio, Maria; i cristiani esprimono la loro devozione alla Vergine Maria, rispondendo in tal modo alla raccomandazione del Concilio Vaticano II: “Tutti i fedeli effondano insistenti preghiere alla madre di Dio e madre degli uomini, perché, dopo aver assistito con le sue preghiere la Chiesa nascente, anche ora, esaltata in cielo sopra tutti i beati e gli angeli, nella comunione dei santi interceda presso il Figlio suo”. E papa Francesco ha spiegato che Maria “come una madre, ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi… La Madonna fa proprio questo con noi, ci aiuta a crescere umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere sempre più in alto”.

I “Sentieri Frassati” nelle montagne d’ Italia

“Ogni giorno mi innamoro sempre più delle montagne e vorrei, se gli studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore” scriveva il beato Pier Giorgio Frassati a un amico. Queste parole riecheggiano tra le montagne italiane grazie ai “Sentieri Frassati” che il CAI ha intitolato al giovane in ogni regione. E in Trentino – mentre l’estate si avvicina – è uscito “Il sentiero Frassati del Trentino”, la prima guida – realizzata dalla SAT e dal settimanale diocesano Vita Trentina – per godere al meglio un itinerario che è ambientale e spirituale al tempo stesso. Inaugurato nel luglio 2011, il sentiero Frassati del Trentino è il più lungo d’Italia e si snoda per 95 chilometri da Arco a San Romedio, attraverso un’ampia varietà di proposte ambientali, storiche e culturali.

Festa dei lavoratori per una spiritualità del lavoro

La Festa del lavoro si celebra il 1° maggio di ogni anno per ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. L’origine risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro (Knights of Labor, associazione fondata nel 1869) a New York il 5 settembre 1882. La data del 1° maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872. In Europa la festività del 1° maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo. Anche la Chiesa celebra la festa del lavoro, dedicando il giorno al ricordo di san Giuseppe lavoratore con incontri sul tema e veglie di preghiera. E all’Abbazia di Viboldone, vicino a Milano, si è svolto un incontro promosso dall’associazione ‘Comunità e Lavoro’ sul tema della ‘Spiritualità del lavoro’ con le relazioni di fratel Luca Fallica, monaco benedettino del Monastero di Dumenza, e di Sandro Antoniazzi, sindacalista della Cisl di Milano.

 

Dalla Chiesa di Germania nuove aperture su donne diacono e divorziati risposati

Quando Benedetto XVI andò in Germania nel 2011, punse la Chiesa cattolica della sua nazione con parole simili a quelle con cui Papa Francesco ha criticato l’eccesso di strutture nella Chiesa e ha sottolineato il rischio, per la Chiesa, di comportarsi come una qualunque Organizzazione Non Governativa. I vescovi in Germania non la presero bene, e dall’incontro della Conferenza Episcopale tedesca successivo al viaggio trapelò una certa amarezza. Ora che c’è Papa Francesco, i vescovi tedeschi ci riprovano. E, al termine di un incontro di circa quattro giorni, per bocca del loro presidente Robert Zoellitsch hanno fatto trapelare la possibilità della caduta di un tabù: quello delle donne diacono.

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