L’attività diplomatica dell’Ordine di Malta nell’aiuto alle popolazioni
All’indomani del discorso di papa Francesco al Corpo diplomatico residente in Vaticano il
All’indomani del discorso di papa Francesco al Corpo diplomatico residente in Vaticano il Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap ha ripercorso le iniziative diplomatiche dello scorso anno: “Nella seconda metà del 2023 abbiamo effettuato un numero selezionato di visite formali ai più importanti partner internazionali dell’Ordine. Il 19 giugno ho fatto visita al Romano Pontefice in Vaticano dove sono stato accolto calorosamente dal Santo Padre.
Nello stesso mese ho guidato una delegazione nella Repubblica di Malta, l’isola che per centinaia di anni è stata sede dell’Ordine e che oggi è grande amica dell’Ordine. A novembre ci siamo recati in visita ufficiale presso la Repubblica Italiana e siamo stati cordialmente ricevuti dal Presidente della Repubblica Italiana. Naturalmente c’erano ragioni storiche e tradizionali per effettuare queste visite ufficiali all’inizio del nostro mandato, così come il fatto che questi Stati solidali spesso guardano i problemi del mondo attraverso la stessa lente con cui li guardiamo noi dell’Ordine di Malta”.
Poi visite ai presidenti di vari Stati: “Nel mese di settembre abbiamo ripreso le cerimonie di Presentazione delle Lettere credenziali degli Ambasciatori accreditati presso l’Ordine. Abbiamo tenuto tre cerimonie durante le quali nove nuovi Ambasciatori hanno presentato le loro credenziali. Abbiamo anche ricevuto diverse visite, al Palazzo Magistrale, di personalità politiche di primo piano dei vostri Paesi, tutte molto gradite.
Tra questi illustri visitatori ci sono stati: il Presidente della Repubblica del Paraguay, i Presidenti delle Assemblee parlamentari di Bulgaria, Canada, Slovacchia, Lituania, i Primi Ministri di Libano e Ucraina, i ministri degli Esteri di Italia, Armenia, Panama, El Salvador, Costa Rica, Paraguay, Gambia, il ministro della Difesa italiano, il ministro della Salute di Armenia e Capo Verde. In alcune di queste occasioni abbiamo celebrato gli anniversari dello stabilimento delle relazioni diplomatiche, alcune delle quali risalgono alla fine degli anni ’40 o all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso”.
Inoltre ha ricordato gli aiuti portati dall’Ordine di Malta alle popolazioni: “Ad esempio, noi non ci occupiamo esclusivamente di aiuti umanitari o di aiuto allo sviluppo. Noi dedichiamo anche particolare attenzione alle questioni di inclusione e coesione sociale, prendendoci cura dei poveri, dei disabili e degli anziani in molti Paesi classificati come economie avanzate. Purtroppo, l’esistenza dei ‘nuovi poveri’, ossia dei poveri che vivono nei Paesi ricchi, è una realtà sociale drammatica e i bisogni a questo riguardo sono aumentati in modo significativo”.
Ma aiutare i poveri significa anche attenersi alle norme del diritto internazionale: “Assistere i più poveri e i più vulnerabili a livello internazionale richiede però determinate condizioni, in particolare un diffuso rispetto di alcuni principi universali fondamentali e un quadro di cooperazione internazionale efficace. L’Ordine di Malta crede in un ordine internazionale basato sui principi della fraternità umana e della solidarietà. Questo è il motivo per cui l’Ordine rispetta le norme del Diritto internazionale umanitario e si riconosce nelle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite.
Soltanto un sistema internazionale basato su principi e regole e su meccanismi di mutua cooperazione, mediazione e risoluzione pacifica dei conflitti può garantire il godimento dei diritti umani e una vita dignitosa. Per vita dignitosa intendo la disponibilità dei servizi essenziali, quali istruzione, sanità, condizioni per una crescita economica sostenibile”.
Ed ha fornito un punto di vista sulle crisi che stanno affliggendo il mondo: “I rischi di instabilità e le zone di crisi e di conflitto sono in aumento. Da qui le immense tragedie umanitarie in atto davanti ai nostri occhi. Ucraina e Gaza sono i casi più evidenti, ma altre situazioni di crisi sono trascurate o ignorate dalla comunità internazionale…
Quando una crisi sfocia in un conflitto, le conseguenze più gravi ricadono sui civili, e in particolare sui gruppi più vulnerabili: bambini, donne, anziani e disabili. Lo abbiamo visto in Ucraina e a Gaza, con notizie quotidiane di centinaia di morti e feriti tra la popolazione civile. Nessuna infrastruttura civile o servizio sociale viene risparmiato: case, scuole, ospedali, fabbriche, strade e altro. Di recente siamo stati testimoni dell’attacco deliberato all’infrastruttura energetica, con l’obiettivo di tagliare forniture energetiche vitali alla popolazione civile nel mezzo delle più difficili condizioni meteorologiche e di vita.
Abbiamo anche visto ospedali e operazioni di soccorso presi di mira dai combattenti con effetti devastanti. Questa distruzione di istituzioni di vitale importanza ha lacerato il sistema sanitario di milioni di non combattenti, mettendo a rischio intere società. Una situazione del genere va contro la nozione stessa di comportamento umano etico. Il Sovrano Ordine di Malta ribadisce il proprio impegno per un sistema internazionale basato su regole e principi di fraternità, cooperazione e solidarietà”.
Ed ecco la mobilitazione per l’Ucraina e per la Terra Santa: “Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l’Ordine ha mobilitato le sue risorse a livello mondiale. Negli ultimi due anni ha condotto una vasta operazione umanitaria sia in Ucraina che nei Paesi vicini e in altri Paesi per assistere rifugiati e sfollati interni. Questi interventi hanno assunto forme diverse, dall’aiuto medico all’assistenza psicologica, e sono stati condotti in oltre 60 centri della stessa Ucraina. Stimiamo il valore complessivo dell’operazione in € 60.000.000.
Non sorprende che il Sovrano Ordine di Malta riconosca una speciale importanza alla Terra Santa. E’ qui che nostro Signore Gesù Cristo è nato, ha vissuto e ha diffuso il suo messaggio di Speranza e Fede. E’ qui che venne crocifisso e risuscitò. Ed è in questa terra che l’Ordine di Malta venne fondato 1.000 anni fa.
Naturalmente, siamo rimasti inorriditi dagli attacchi del 7 ottobre contro cittadini israeliani e stranieri nel sud di Israele. Nessun trattamento ingiusto, per quanto estremo, può mai giustificare la violenza, la brutalità e la mancanza di compassione umana che hanno contraddistinto quegli atroci atti di terrorismo. Noi esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime e agli ostaggi ancora detenuti dai gruppi terroristici”.
Però c’è anche una condanna verso le operazioni militari condotte a Gaza: “Allo stesso tempo, le scene di distruzione, morte ed enorme sofferenza umana che abbiamo visto a Gaza nelle settimane successive violano i principi di umanità. Vanno contro le norme del diritto internazionale umanitario e il dovere di proteggere la vita degli esseri umani, anche nelle situazioni di conflitto più difficili.
L’Ordine intende mettere a disposizione le proprie risorse per rispondere alle tragiche conseguenze umanitarie dell’attuale situazione a Gaza, soprattutto a favore di bambini e orfani, non appena le condizioni sul terreno lo consentiranno. Nel frattempo, il nostro coraggioso personale porta avanti il suo prezioso e inestimabile lavoro all’Ospedale della Sacra Famiglia di Betlemme, nonostante le molte difficoltà”.
In conclusione ha messo in evidenza il valore della diplomazia religiosa: “Ha quindi molto senso che l’Ordine sia attivo e interessato a incoraggiare la ‘Diplomazia religiosa’ negli ambienti internazionali.
Le religioni sono una potente fonte di ispirazione e motivazione per molti individui e gruppi in tutto il mondo. Al loro meglio, le religioni possono ispirare l’umanità, nonostante tutti i suoi timori, a fare di tutto per prendersi cura dei più deboli e dei vulnerabili delle società.
Una parte fondamentale della Diplomazia religiosa risiede nel dialogo interreligioso, che è una componente essenziale nella ricerca di Pace e Giustizia. L’impegno e gli sforzi straordinari di quasi 100.000 volontari dell’Ordine di Malta in tutto il mondo sono un esempio di religione che ispira Pace e Giustizia. Vorrei esprimere apprezzamento per il loro lavoro, soprattutto di quanti affrontano rischi e minacce alla loro sicurezza, e vorrei evidenziare le loro motivazioni basate sulla fede”.
(Foto: Sovrano Ordine di Malta)