Dalle Marche uno sguardo sulla povertà

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Il 17 ottobre è la Giornata mondiale di lotta contro la povertà, dichiarata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/196 del 22 dicembre 1992. Il tema di quest’anno è particolarmente significativo per Caritas Italiana, perchè dedicato a due questioni rilevanti: l’accesso universale a un lavoro dignitoso e il diritto alla protezione sociale, come mezzi per elevare la dignità delle persone.

Nel Report statistico Povertà 2023, pubblicato lo scorso 27 giugno, si è evidenziato come negli ultimi anni ci sia stata una costante crescita del numero di persone che si rivolgono alla rete Caritas per cercare sostegno nelle difficoltà quotidiane. Il numero di coloro che ricevono assistenza è aumentato progressivamente, passando, nei soli centri di ascolto e servizi informatizzati (complessivamente 2.855 su circa 3.600), da circa 191.000 persone nel 2019 a quasi 256.000 nel 2022.

L’Alleanza contro la Povertà nelle Marche è nata a Loreto proprio il 17 Ottobre del 2015 con l’obiettivo di mettere a punto specifiche misure per contrastare la povertà assoluta e quindi l’esclusione economica e sociale nella nostra regione e di costruire un sistema stabile di relazioni tra soggetti delle istituzioni pubbliche, Terzo settore e Forze sociali.

In tale occasione ha realizzato il secondo ‘Report 2023ì (dati riferiti al periodo 2019-2022) per monitorare, osservare e studiare l’andamento delle povertà ed i nuovi rischi sociali che si annidano sul territorio della regione, rendendo vulnerabili e ancor più fragili i cittadini marchigiani e le loro famiglie.

Gli indicatori sono stati selezionati e scelti al fine di fornire elementi utili e validi per una lettura annuale dell’evoluzione di tale fenomeno a supporto di proposte e scelte progettuali e programmatiche da poter condividere con i soggetti interessati coinvolti, prima tra tutti la Regione Marche.

Analizzando i dati rilevati all’area lavoro nel triennio 2019-2022 gli occupati nelle Marche aumentano pur se dell’1,1% e il tasso di occupazione per la fascia di età tra i 15-64 sale al 66,8%. Nel contempo diminuiscono i disoccupati da 60.000 del 2019 a 42.000 unità nel 2022 e si riduce il tasso di disoccupazione che si attesta introno al 6,2%.

Per Fabio Corradini, portavoce dell’Alleanza contro la Povertà nelle Marche, è chiaro che dal lato della qualità del lavoro, emerge che la tipologia contrattuale maggiormente presente nelle assunzioni è il contratto a termine, pur se con leggera flessione nel quadriennio: “Nel 2022 risulta al 37,9%, a seguire vi è il contratto ad intermittenza (17,6%). Il part time incide per il 35% delle assunzioni, ma per le donne la percentuale sale al 49,3%, contro il 23,7% degli uomini.

Inoltre, rimangono salde le differenze di genere: tra le donne il tasso di occupazione si attesta al 59,8% (73,9% per gli uomini) e quello di inattività sale al 35,4% (21,9% per gli uomini), confermandosi un connotato che interessa prettamente il genere femminile. Le differenze di genere vi sono anche sul fronte retributivo (gender gap).

Le lavoratrici donne, dipendenti del settore privato, percepiscono mediamente € 15.321 lordi, ovvero € 7.341 in meno (-32,4%) rispetto ai colleghi uomini. Naturalmente queste differenze sono condizionate anche dal maggior utilizzo, per le lavoratrici donne, del part time o dei contratti a termine”.

Secondo i dati dell’area trasversale (socio-lavorativa) dal punto di vista demografico si evince che la popolazione marchigiana invecchia: “Gli ultrasessantaquattrenni nel 2022 sono 382.607, il 25,7% della popolazione e l’indice di dipendenza anziani (ossia il rapporto tra ultra65 e popolazione attiva) è in crescita, difatti dal 39,8% del 2019 si è passati al 41,6% del 2022 (Dati Istat).

Le pensioni del settore privato nel 2022 sono aumentate e sono n. 540.434 e si attestano intorno ad € 828 come importo medio mensile; quelle del settore pubblico sono circa n. 85.106 e si attestano come valore medio lordo intorno € 1.941. Le prestazioni di invalidità civile sono 83.386, le pensioni/assegni sociali sono 13.994”.

Secondo di dati dell’area sociale (dati INPS) i nuclei percettori di almeno una mensilità del reddito di cittadinanza sono in aumento nel periodo 2019-2022 da 14.180 del 2019, si è passati a 17.886 (variazione 2019-2022 del 26,1%, ma in diminuzione rispetto al 2021-2022 anni della pandemia con variazione di -10,1%):

“Nel complesso i dati attestano una maggiore fragilità sia per la popolazione attiva che per quella anziana, con effetti significativi che possono comportare, come si evince dagli indicatori dell’area Sanità: una rinuncia ad un’adeguata alimentazione (il dato dice che in media solo il 18,9% della popolazione dai tre anni in su fa pasti completi con frutta e verdura, dato in peggioramento rispetto al 2019, quando la percentuale era di 20,3%) ed una progressiva rinuncia alle prestazioni sanitarie che passa dal 6,9% del 2019 al 7% del 2022 (+0,1 punti percentuali), mentre tra 2021-2022 diminuisce del 4,3% (- 4,3 punti percentuali)”.

Le rinunce ad una sana ed adeguata alimentazione e alle prestazioni sanitarie dei cittadini, nonché il disagio psicologico in aumento tra i giovani adolescenti con crisi di ansia, depressione, perdita di controllo comportamentale ed emozionale e del benessere psicologico (indice di salute mentale attesta che nel 2022 è del 66,9/100 con una variazione pari a -0,8 punti tra il 2019-2022 (Fonte Istat) ed il fenomeno dell’abbandono scolastico, ancora presente anche se in calo, rispetto agli anni della pandemia, devono farci riflettere come comunità, famiglie e istituzioni:

“Sono segnali importanti di povertà e disagio sociale. Per l’area dell’abitare dai dati raccolti dalla Caritas Marche, la presenza di persone senza dimora intercettati nei suoi Centri di Ascolto, è variata da 450 persone del 2019, salendo a 558 nel 2020, a 511 nel 2021 ed infine a 534 nel 2022.

Il caro mutui ed affitti per cittadini e studenti universitari (il 29% di questi ultimi ha problemi per pagare affitti e bollette), gli sfratti per morosità (di n.751 sfratti, dati 2021, n. 625 per morosità, di questi n. 300 ad Ancona), le emergenze dovute al sisma ed alle alluvioni, nonché le difficoltà familiari dovute alle vulnerabilità sociali, lavorative di cui sopra, sono questioni emergenziali e pertanto occorrono soluzioni condivise”.

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