Ad Arezzo circa 600 persone alla prima assemblea pastorale con mons. Andrea Migliavacca

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L’incontro si è svolto in Cattedrale, Seminario e San Domenico ed è stato dedicato al tema della vita spirituale. Dopo una celebrazione comunitaria e i laboratori in piccoli gruppi, sono state indicate alcune nuove responsabilità in diocesi.  

Più di 600 persone hanno partecipato alla prima assemblea pastorale che si è svolta nella diocesi di Arezzo a dieci mesi dall’ingresso di mons. Andrea Migliavacca. Un momento di incontro aperto a tutti, a cui hanno preso parte presbiteri, religiosi, religiose, diaconi, membri dei consigli parrocchiali, catechisti, coristi, quanti svolgono ministeri nelle comunità, rappresentanti dell’associazionismo, giovani che, da ogni zona del vasto territorio di Arezzo-Cortona-Sansepolcro hanno risposto “Eccomi!” all’invito del Vescovo.

Il convegno era occasione per riflettere sul tema della preghiera e della vita spirituale come dimensione prima e fondamentale di ogni programma pastorale ed ha offerto l’opportunità di vivere un momento comune di preghiera per il Sinodo che si sta celebrando a Roma.

Dopo un primo momento celebrativo presieduto dal Vescovo in Cattedrale i partecipanti si sono spostati in Seminario per consumare un veloce pasto, seguito dal confronto in piccoli gruppi sui temi proposti.

Le riflessioni e gli spunti dei gruppi sono poi state condivise in un momento conclusivo comune nella basilica di San Domenico, terminato con l’intervento di sintesi di mons. Andrea Migliavacca:

“Sono molto contento della bella esperienza di Chiesa in cammino che abbiamo vissuto nella serata di ieri, ringrazio di cuore ciascuna delle tantissime persone che hanno voluto partecipare. Si è trattato di un ripartire insieme in ascolto dello Spirito Santo” dice il vescovo Andrea Migliavacca. E in merito alle nomine annunciate a chiusura della grande assemblea diocesana spiega:

“Vorrei che queste nuove responsabilità venissero intese con lo sguardo di un cammino che parte, dove si presentano alcune scelte a cui andando avanti se ne aggiungeranno altre. Non si tratta di posti da occupare, ma di servizi da condividere.

La logica seguita non è quella di sostituire persone nei singoli posti, ma di creare una comunità di cammino, un gruppo di persone che devono giocare in squadra con il vescovo, ciascuno con la propria responsabilità, in una condivisione da far crescere e costruire.

Inoltre, questi ambiti verranno arricchiti con ulteriori collaboratori che mettano in gioco la partecipazione dei laici. Si è voluto dare particolare cura ai cammini formativi per pensare ciò che ci serve per crescere nella vita spirituale. Si cercherà di costruire insieme un progetto e un percorso pastorale per tutto l’anno, accogliendo e coordinando le proposte che vengono dalle singole parrocchie e dalle associazioni.

Vorremmo poi avere uno sguardo di cornice più ampio nell’amministrazione dell’economia crescendo nell’attenzione pastorale, nel dialogo con i sacerdoti e la vita delle comunità, d’intesa con l’economo, che è confermato nel suo incarico.

Stiamo già approfondendo il ruolo delle parrocchie nel territorio, che è molto ampio e variegato e ci è parso opportuno avere qualcuno che avesse la regia di questo lavoro di ripensamento della vita pastorale nelle Zone.

Un lavoro che ha necessità di persone che partecipino alla vita della Chiesa, ciascuno con la propria specificità e ministero, che devono essere promossi e accompagnati adeguatamente. Abbiamo pensato che il genio femminile potesse essere prezioso per la vita della Curia, crescere nell’armonia e forse andare verso un ripensamento delle strutture.

Anche in Caritas si è sentita la necessità di un rinnovamento. Nel grazie grande di chi lascia, don Giuliano Francioli e don Alessandro Nelli, ho chiesto a don Fabrizio Vantini di proseguire questo percorso così centrale nella vita della Chiesa.

A lui va il mio grazie per il servizio generoso, schietto, disponibile e di amicizia che ha vissuto con me come vicario generale. Da parte mia c’è piena gratitudine, fiducia e l’augurio per la nuova responsabilità.

Infine, questa nuova equipe di lavoro e servizio, che vede in ciascun membro compiti complessi e specifici, il ruolo del vicario generale è quello di coordinarli nel loro complesso cercando di favorire la costituzione di un vero gruppo di cammino che opera in spirito di sinodalità”.

(Foto: diocesi Arezzo-Cortona-SanSepolcro)

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