Favor veritatis et salus animarum suprema lex. Un vescovo cattolico romano americano che difende il Depositum Fidei – Prima parte

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 27.08.2023 – Vik van Brantegem] – Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler in Texas, USA, il 22 agosto 2023 ha scritto una Lettera pastorale piena di zelo per la fede Cattolica e di autentica carità per il suo gregge, che è stato pubblicato il 23 agosto 2023 sul sito della Diocesi di Tyler [QUI]. Di seguito riportiamo il testo nella traduzione italiana dall’inglese a cura del sito Chiesa e post-concilio [QUI], offrendo anche un ampio contesto.

Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

Il Depositum Fidei è l’unico patrimonio di tutte la Verità, sia in ordine alla conoscenza che al comportamento, insegnata da Gesù – mediatore e pienezza della Rivelazione – agli Apostoli e da questi trasmesse al Collegio dei Vescovi quali loro successori. Il Deposito della Fede, contenuto nelle Sacre Scritture e nella Sacra Tradizione, è stato affidato dagli Apostoli alla totalità della Chiesa a favore della Verità e della salvezza delle anime.

«Nell’epoca dei profeti del falso e di chi mette in dubbio ormai tutto di quanto accade nella Chiesa e di quanto viene detto, giova ricordare due dei principi fondamentali sui quali la Chiesa stessa si appoggia e che nel tempo hanno significato il suo radicamento nell’insegnamento del Fondatore: il favore per la Verità e la Salvezza delle anime. Questi due concetti sono stati posti a compimento e sintesi di tutto il sistema legislativo canonico, significando quei valori imprescindibili dai quali nessuna norma potrà mai derogare. Non possiamo prescindere dal comparare il principio del favor veritatis con il fondamento del Diritto canonico, la salus animarum, contenuta nel can. 1752 C.I.C., l’ultimo del Codex del 1983, che chiosa tutti i canoni prima enunciati, offrendo una chiave di lettura che svolta, in un certo senso, l’interpretazione di tutte le norme, nell’ottica di una antropologia teologica rinnovata e riletta dal Concilio Ecumenico Vaticano II» (Christian Lanni).

Facendo riferimento al Sinodo sulla sinodalità, il Vescovo di Tyler scrive nella sua Lettera pastorale, che dobbiamo «diffidare di qualsiasi tentativo di presentare un’alternativa al Vangelo di Gesù Cristo, o di far pressioni per una fede che parla di dialogo e fratellanza, nel tentativo di rimuovere la paternità di Dio. Quando cerchiamo di innovare ciò che Dio, nella sua grande misericordia, ci ha dato, ci troviamo su un terreno infido. Il terreno più sicuro che possiamo trovare è quello di rimanere saldamente ancorati agli insegnamenti perenni della fede.
Purtroppo, è possibile che alcuni conferiscano il marchio di scismatici a coloro che non sono d’accordo con i cambiamenti proposti. Siate certi, tuttavia, che nessuno di coloro che rimangono saldamente sul filo conduttore della nostra fede cattolica è uno scismatico. Dobbiamo rimanere fermamente e veramente cattolici, a prescindere da ciò che possa essere proposto».

Lettera pastorale del Vescovo Strickland

Cari figli e figlie in Cristo: L’amore e la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre su di voi!
In questo tempo di grande confusione nella Chiesa e nel mondo, devo parlarvi con cuore di padre per avvertirvi dei mali che ci minacciano e per rassicurarvi sulla gioia e sulla speranza che sempre abbiamo nel nostro Signore Gesù Cristo. Il messaggio malvagio e falso che ha invaso la Chiesa, la Sposa di Cristo, è che Gesù è solo uno tra i tanti e che non è necessario che il suo messaggio sia condiviso con tutta l’umanità. Questa concezione deve essere evitata e confutata in ogni occasione. Dobbiamo condividere la gioiosa buona notizia che Gesù è il nostro unico Signore e che Egli desidera che tutta l’umanità per tutti i tempi possa accogliere la vita eterna in Lui.
Una volta compreso che Gesù Cristo, il Figlio divino di Dio, è la pienezza della rivelazione e il compimento del piano di salvezza del Padre per tutta l’umanità per tutti i tempi, e che lo abbracciamo con tutto il cuore, allora possiamo affrontare gli altri errori che affliggono la nostra Chiesa e il nostro mondo, causati da una deviazione dalla Verità.
San Paolo, nella Lettera ai Galati, scrive: “Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia {di Cristo} a un altro vangelo; ché poi non c’è un altro vangelo, però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo {vi} annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema”. (Gal 1,6-9)
In quanto vostro padre spirituale, ritengo importante ribadire le seguenti verità fondamentali che sono sempre state comprese dalla Chiesa da sempre, e sottolineare che la Chiesa non esiste per ridefinire le questioni di fede, ma per salvaguardare il Deposito della Fede così come ci è stato tramandato da Nostro Signore stesso attraverso gli apostoli, i santi e i martiri. Ancora una volta, riallacciandoci all’avvertimento di San Paolo ai Galati, qualsiasi tentativo di pervertire il vero messaggio evangelico deve essere esplicitamente respinto in quanto dannoso per la Sposa di Cristo e per i suoi singoli membri.
1. Cristo ha istituito una sola Chiesa – la Chiesa cattolica – e, pertanto, solo la Chiesa cattolica fornisce la pienezza della Verità di Cristo e l’autentico cammino verso la sua salvezza per tutti noi.
2. L’Eucaristia e tutti i sacramenti sono d’istituzione divina, non elaborati dall’uomo. L’Eucaristia è veramente il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo, e riceverla nella Comunione indegnamente (cioè in uno stato di peccato grave e impenitente) è un sacrilegio devastante per la singola persona e per la Chiesa. (1 Cor 11, 27-29)
3. Il sacramento del matrimonio è istituito da Dio. Mediante la legge naturale, Dio ha stabilito che il matrimonio è tra un uomo e una donna fedeli l’uno all’altra per tutta la vita e aperti ai figli. L’umanità non ha il diritto o la reale capacità di ridefinire il matrimonio.
4. Ogni persona umana è creata a immagine e somiglianza di Dio, maschio o femmina, e ogni persona dovrebbe essere aiutata a scoprire la sua vera identità di figlia di Dio, e non sostenuta nel tentativo disordinato di rifiutare la sua indiscutibile identità biologica e donata da Dio.
5. L’attività sessuale al di fuori del matrimonio è sempre gravemente peccaminosa e non può essere condonata, benedetta o ritenuta ammissibile da alcuna autorità all’interno della Chiesa.
6. La convinzione che tutti gli uomini e le donne saranno salvati a prescindere dal modo in cui vivono la loro vita (un concetto comunemente chiamato universalismo) è falsa e pericolosa, poiché contraddice ciò che Gesù ci dice ripetutamente nel Vangelo. Gesù dice che dobbiamo “rinnegare noi stessi, prendere la nostra croce e seguirlo”. (Mt 16,24) Egli ci ha dato il modo, attraverso la sua grazia, per la vittoria sul peccato e sulla morte mediante il pentimento e la confessione sacramentale. È essenziale che abbracciamo la gioia e la speranza, nonché la libertà, che derivano dal pentimento e dalla confessione umile dei nostri peccati. Attraverso il pentimento e la confessione sacramentale, ogni battaglia con la tentazione e il peccato può essere una piccola vittoria che ci porta ad accogliere la grande vittoria che Cristo ha ottenuto per noi.
7. Per seguire Gesù Cristo, dobbiamo scegliere volontariamente di prendere la nostra croce invece di cercare di evitare la croce e la sofferenza che Nostro Signore offre a ciascuno di noi individualmente nella nostra vita quotidiana. Il mistero della sofferenza redentrice – cioè la sofferenza che Nostro Signore ci permette di sperimentare e accettare in questo mondo e poi di offrire in unione con Lui con la sua sofferenza – ci rende umili, ci purifica e ci attira più profondamente nella gioia di una vita vissuta in Cristo. Questo non significa che dobbiamo godere o cercare la sofferenza, ma se siamo uniti a Cristo, mentre sperimentiamo le nostre sofferenze quotidiane possiamo trovare la speranza e la gioia che esistono pur nella sofferenza e perseverare fino alla fine in tutte le nostre sofferenze. (cfr. 2 Tim 4,6-8)
Nelle settimane e nei mesi a venire, molte di queste verità saranno esaminate nell’ambito del Sinodo sulla sinodalità. Dobbiamo tenerci stretti a queste verità e diffidare di qualsiasi tentativo di presentare un’alternativa al Vangelo di Gesù Cristo, o di far pressioni per una fede che parla di dialogo e fratellanza, nel tentativo di rimuovere la paternità di Dio. Quando cerchiamo di innovare ciò che Dio, nella sua grande misericordia, ci ha dato, ci troviamo su un terreno infido. Il terreno più sicuro che possiamo trovare è quello di rimanere saldamente ancorati agli insegnamenti perenni della fede.
Purtroppo, è possibile che alcuni conferiscano il marchio di scismatici a coloro che non sono d’accordo con i cambiamenti proposti. Siate certi, tuttavia, che nessuno di coloro che rimangono saldamente sul filo conduttore della nostra fede cattolica è uno scismatico. Dobbiamo rimanere fermamente e veramente cattolici, a prescindere da ciò che possa essere proposto. Dobbiamo anche essere consapevoli che opporsi a questi cambiamenti proposti non significa abbandonare la Chiesa. Come ha detto San Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”. (Gv 6,68) Pertanto, rimanere saldi non significa cercar di lasciare la Chiesa. Al contrario, coloro che propongono modifiche a ciò che non può essere cambiato cercano di requisire la Chiesa di Cristo, e sono proprio loro i veri scismatici.
Vi esorto, figli e figlie in Cristo, a fare in modo di rimanere saldi nella fede cattolica dei secoli. Siamo stati tutti creati per cercare la Via, la Verità e la Vita e, in quest’epoca moderna di confusione, il vero cammino è quello illuminato dalla luce di Gesù Cristo, perché la Verità ha un volto ed è il Suo volto. Siate certi che Egli non abbandonerà la Sua Sposa.
Rimango il vostro umile padre e servitore,

+ Joseph E. Strickland
Vescovo di Tyler

Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

Il contesto

Questa Lettera pastorale del Vescovo Joseph Edward Strickland va certamente vista nel contesto della Visita apostolica a cui è stata sottoposta la Diocesi di Tyler, pur in presenza di una rigogliosa vita di fede nella diocesi e l’assenza di problema amministrative e finanziarie. Questa notizia indica una possibile azione disciplinare nei confronti del Vescovo Strickland, un vescovo molto popolare, visto come un strenuo difensore dei non nati, del matrimonio, della liturgia tradizionale latina e dell’ortodossia cattolica.

Nella seconda parte riportiamo come esempio, alcune citazioni del Vescovo di Tyler e il resoconto di alcuni dei suoi interventi, negli ultimi anni.

Nel tempo due cose divennero sempre più evidenti. I cattolici americani regolari di tutti i tipi sono frustrati dal fatto che i vescovi sembrino sostenere l’errore e non riescano a difendere la fede. Mons. Strickland è considerato la voce episcopale più chiara a favore della fede negli Stati Uniti. Ciò lo ha portato ad essere soprannominato “Vescovo d’America”, un titolo applicato l’ultima volta al Venerabile Fulton J. Sheen. Mons. Strickland riconosce la costernazione che provano i cattolici americani quando i loro vescovi sostengono Padre James Martin SJ, la cui voce diventa sempre più forte, soprattutto sui social media, dove attacca regolarmente il Deposito della Fede, mettendo in discussione la Sacra Scrittura, contestando pubblicamente anche l’insegnamento della Chiesa Cattolica sull’aborto. Rimangono sbalorditi dall’alto profilo di Padre Martin, la cui intera ragion d’essere è quella di sfidare l’insegnamento consolidato della Chiesa, mentre il Papa gli riserva trattamenti speciali, lodi, lettere personali, udienze e nomine. La giustificazione del suo punto di vista radicalmente eterodosso è, ovviamente, la sinodalità, l’idea che tutti i punti di vista devono essere ascoltati, che tutti camminiamo insieme, che tutti sono i benvenuti. Ma non TUTTE le opinioni sono benvenute. Le opinioni del Vescovo Strickland NON sono benvenute nonostante osserva rigorosamente il Deposito della Fede e abbia un enorme seguito e un grande sostegno da parte dei fedeli (mentre il Sinodo ha una risposta media da parte dei fedeli inferiore al 2%). Quindi, gli è stato mandato una visitazione apostolica.

È importante notare qui, che la Diocesi di Tyler ha una popolazione cattolica del 2%, ma su una popolazione cattolica di 55.000 ha 21 uomini in formazione per il sacerdozio. Rispondono all’appello del Vescovo Strickland per il sostegno della diocesi sei mesi prima del previsto. La Diocesi di Tyler è in buona salute finanziaria, non ha problemi amministrative. Attira famiglie e quindi ha vocazioni. Molte persone si trasferiscono a Tyler solo per il Vescovo Strickland. Allora, quale è la giustificazione per la visitazione apostolica? È verosimile che è perché il Vescovo Strickland faccia di tutto per rispondere al dolore che provano i fedeli cattolici di tutto il mondo. E difendendo l’insegnamento cattolico e il diritto canonico contraddice Roma, non quello che dice ma ciò quello che fa, per esempio verso i politici americani pro-aborto, causando enorme scandalo ai fedeli, per non parlare dell’ovvio rischio per i nascituri poiché i cattolici in politica vedono le mosse del Papa come un’approvazione della posizione pro-aborto di Biden e Pelosi, come evidenziato dai sondaggi.

Il Vescovo Strickland, come un vero pastore, affronta i problemi e le domande dei fedeli a testa alta. Non si tira indietro, non si rannicchia, non rimane in silenzio, dando solo le risposte che stanno scritte nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Sta dando ai suoi figli spirituali il pane che gli chiedono. Ed è evidente che lo faccia perché ci crede e si preoccupa per loro. Questi sono tratti rari tra i sacerdoti e i vescovi di oggi e sembrano fondamentalmente in contrasto con l’approccio di Roma.

Il problema più grande, però, la cosa che sembra aver davvero colpito Roma, è il tweet del 13 maggio 2023 del Vescovo Strickland, che riassume davvero l’enorme dilemma che i fedeli cattolici di tutto il mondo si trovano ad affrontare nei tempi che corrono: «Please allow me to clarify regarding, “Patrick Coffin has challenged the authenticity of the Pope Francis.” If this is accurate I disagree, I believe Pope Francis is the Pope but it is time for me to say that I reject his program of undermining the Deposit of Faith. Follow Jesus [Per favore permettetemi di chiarire riguardo a “Patrick Coffin ha messo in dubbio l’autenticità di Papa Francesco”. Se questo è accurato, non sono d’accordo, credo che Papa Francesco sia il Papa, ma è tempo per me di dire che rifiuto il suo programma volto a minare il Deposito della Fede. Seguite Gesù» [QUI].

Il 28 maggio 2023, nel programma settimanale del The Bishop Strickland Show, il Vescovo Strickland ha illustrato il contesto di questo suo tweet, in cui, riconoscendo la validità dell’elezione di Papa Francesco, sosteneva che è dovere dei fedeli cattolici correggere gli errori dei pastori per amore di carità: «I cattolici dovrebbero correggere caritatevolmente gli errori, anche se provengono da Papa Francesco».

Per contestualizzare il suo tweet, il Vescovo Strickland ha detto di aver registrato un video per l’organizzazione il cui fondatore sostiene che Papa Francesco non è il Papa legittimo. Ed è questo che lo ha indotto a twittare che, sebbene Papa Francesco sia il Papa legittimo, “è tempo per me di dire che rifiuto il suo programma volto a minare il Deposito della Fede”. Rispondendo a coloro che non sono d’accordo con la sua visione del pontificato di Papa Francesco, il Vescovo Strickland ha spiegato: «Sono un peccatore, sono imperfetto, faccio errori, ma [il tweet] è stato motivato dall’amore per Cristo, dall’amore per la Chiesa cattolica e dall’amore per Papa Francesco».

«Cosa ci dice Gesù? ‘Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati’. E ha proseguito: ‘Gesù ci ha amati rivelandoci la Verità fino a sacrificare la sua vita per noi’. Sono sicuro che molte persone direbbero: “Ebbene, Vescovo Strickland, lei non sta dando la vita per Papa Francesco”. Ma in un certo senso, penso che sia proprio così che la vedo, perché… è come se dicessero: “Come osi criticare il Papa”. Non è mia intenzione criticare, ma se la Verità è la Verità, e io credo che lo sia, ho promesso di custodire il Deposito della Fede».

Il Vescovo Strickland ha anche chiarito che Twitter non è il luogo per profonde discussioni teologiche, ma di essere rimasto sulla piattaforma per proclamare la Verità, sottolineando che la Verità è «il nostro più grande dono… il nostro più grande valore… il nostro più grande potere». E ha aggiunto: «Ciò vale per tutta la Chiesa, da Papa Francesco fino agli ultimi cresimati».

«Noi tutti siamo tenuti e benedetti a vivere la Verità. E abbiamo un obbligo nei confronti del gregge qui e ovunque possiamo. Quando vediamo ciò che è contrario alla Verità, e ci sono in atto troppe cose contrarie alla Verità e che devono essere affrontati per amore, [dobbiamo] agire».

Per chi vuole vedere, la realtà è che Roma sta allontanando le persone da Cristo e dal Suo insegnamento, non verso di Lui. La retorica sul dialogo sinodale è priva di significato reale: vogliono ascoltare solo le voci dissenzienti, non quelle fedeli. Invece, la verità è che la fede significa conformarsi a Cristo e cercare la santità. Ciò che Roma non tollererà è il dissenso e l’alto profilo e il coraggio del Vescovo Strickland della piccola diocesi periferica (non tutte le periferie sono buone…) lo hanno messo in prima linea. La gente vuole sentire come vivere la fede, ma Roma vuole solo sentire le voci di coloro che non vogliono vivere la propria fede, che sono contrari all’insegnamento della Chiesa sull’aborto, sull’attrazione per lo stesso sesso, sulle donne prete, sul divorzio, sul nuovo matrimonio o sulla contraccezione. Non tutti nella Chiesa hanno voce in capitolo.

In sostanza, la cosa è molto chiara: rimuovere il Vescovo Strickland non sarebbe una buona mossa per la Santa Sede. Potrebbero essere che mandando la Visitazione Apostolica è stato sottovalutato il sostegno che il Vescovo Strickland effettivamente ha da parte dei fedeli. So che se fossi costretto a fare una scelta tra il vescovo di Tyler, e per la Santa Sede non sarebbe una bella cosa dover costatare la scelta che farebbero i fedeli tra Roma o il Vescovo di Tyler riguardo a chi sta trasmettendo autenticamente la fede apostolica in questo momento. Tyler vincerebbe a mani basse. Quindi, auguriamoci che ciò non accada, per il bene della Chiesa il Depositum Fidei e la salus animarum.

Segue nella Seconda parte [QUI]

Foto di copertina: Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

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